Claudia Storti e Renzo DionigiClaudia Storti e Renzo Dionigi

L'importanza – I 'Magistri comacini', quella leggendaria comunità di figure che hanno gettato le basi della cultura progettuale e non solo quella, europea. Avvolti tuttora da ipotesi e punti interrogativi più che da certezze assodate. Studiosi da università italiane e straniere; due sedi coinvolte, Como e Varese, per un argomento che ancora incuriosisce e stupisce studiosi da ogni parte del mondo. Elementi questi che non possono che preannunciare un evento storico-artistico di altissimo livello. Un convegno, da tempo annunciato e inserito nei festeggiamenti del decennale dell'Università varesina, si svilupperà da giovedì 23 a sabato 25 ottobre. Promotori dell'iniziativa, anticipata lo scorso anno dalla pubblicazione del voluminoso libro 'Magistri comacini. Storie antistorie misteri e leggende. 1723 1962', il Rettore Renzo Dionigi e Claudia Storti, direttore scientifico del Centro Internazionale di Ricerca per le Storie Locali e le Diversità Culturali.

I contributi – Sono trenta gli studiosi coinvolti, che in queste giornate di studio saranno chiamati a discorrere sul tema dei Magistri Comacini, da un punto di vista non strettamente artistico. "E' un convegno che interessa studiosi di diverse materie, dall'arte all'economia, alla storia, alla politica, alla lingua italiana", ha precisato Claudia Storti.

Claudia StortiClaudia Storti

Ancora tanto da conoscere – Chi siano stati veramente i Magistri Comacini ancora oggi è un mistero. La stessa Storti ammette di aver setacciato tutto il territorio insubrico per cercare di unire i vari pezzi di questa mosaico storico. La nostra terra è ricchissima di realizzazioni del periodo Romanico, quello stesso ambito artistico che spesso si fa ricondurre ai Magistri Comacini. Ma curioso è anche capire il perchè di questo termine 'Comacini'. "Due sono le ipotesi – chiarisce Claudia Storti – che cercano di motivare questo termine utilizzato nel 643 d.C. nelle leggi del Re Longobardo Rotari. Il primo potrebbe essere riconducibile alla zona del comasco, il secondo più complesso (cum machinis) al metodo di lavoro attraverso l'utilizzo di specifici macchinari, dagli argani alle impalcature. Tutta questa problematica nasce dal fatto che non si sapeva a chi attribuire la colpa della caduta di un edificio, a chi dare la responsabilità dei danni. Tuttavia il termine 'Magistri Comacini' è rimasto nella memoria storica. E' servito per rivendicare al territorio insubre la paternità della grande rivoluzione architettonica del romanico. Una rivendicazione che è stata contesa da spagnoli e francesi per affermare al contrario che invece il romanico era stato inventato da loro costruttori". Sembra paradossale la motivazione che ha poi mosso gran parte di questi studi i cui atti verranno poi, a seguito del convegno dei prossimi giorni, raccolti e pubblicati nella collana del Centro di Studi sull'Alto Medioevo di Spoleto.

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misteri leggende. 1723 196

Grandi realtà – Accanto all'Università degli Studi dell'Insubria, sono attori dell'iniziativa la Fondazione Cariplo e il Cisam (Centro di Studi sull'Alto Medioevo di Spoleto); quest'ultimo annovera tra i suoi fondatori Gian Piero Bognetti, lo storico dei Longobardi e uno degli scopritori di Castelseprio. Quest'ultima località sarà visitata, insieme al Monastero di Torba, nella giornata di domenica 26 ottobre, dagli studiosi che prendono parte al convegno.

Informazioni utili – La partecipazione è aperta a tutti gli studiosi; coloro che intendono iscriversi devono versare la quota di 15 euro presso la segreteria del Congresso. La prima giornata di studio si svolgerà a Como, nel Chiostro di S.Abbondio, a partire dalle ore 10.00; la seconda e la terza giornata si svolgeranno a Villa Toeplitz di Varese a partire dalle ore 9.00.

'I Magistri Comacini.
Mito e realtà del Medioevo Lombardo'

Varese – Como
23 – 25 ottobre 2008
www.cisam.it
Il programma completo