Paderno Dugnano (MI) – Che Storie!” è il curioso titolo della mostra in apertura da sabato (22 ottobre) alle 17, nella sede della biblioteca Tilane. L’esposizione proporrà ai visitatori alcuni interessanti aspetti della ricca collezione donata dall’artista Franco Longhi: dipinti, collages, disegni e sculture.

Franco Longhi, architetto e artista, ha scelto di donare centinaia di opere a CSBNO – Culture Socialità Biblioteche Network Operativo -, il circuito compartecipato da oltre 30 comuni del nord ovest milanese.

“Che Storie!”: un titolo che la dice lunga su quanto l’artista abbia inteso raccontare con le sue opere. Architetto, pittore e scultore, Longhi, persona schiva e discreta, si definisce spesso “poco intraprendente” nonostante nella sua vita, abbia progettato e realizzato scuole, centri ricreativi e uffici pubblici. Luoghi per il sociale pensati per accogliere e dare ospitalità.
La lunga esperienza, nata dall’osservazione di esigenze e necessità e dallo studio di risposte attente e universali, ha consentito all’artista di plasmare il mondo dei colorati personaggi che animano le sue opere. Non eroi ma figure normali, che si incontrano tutti i giorni, forgiate in un impalpabile velo di ironia. E alla routine della normalità, affianca la poetica della straordinarietà che contraddistingue ogni suo personaggio e ciascuno di noi.

Per personaggio non intendo una persona importante, sottolinea l’artista – né un tipo strano, fuori dal comune ma un individuo che agisce insieme a tutti gli altri per costruire e vivere una storia. In altre parole, siamo tutti personaggi. A me sembra che un’opera d’arte debba essere capace di trasmettere un’emozione. Mi piace molto l’idea che la parola ‘estetica’ derivi dal greco e significhi ‘capace di sentire’. Ecco, l’arte rende visibile l’invisibile, è capace di scatenare emozioni e di portarci fuori dalla realtà ….”.

Quando nel 2020 dona a CSBNO una parte sostanziale delle sue collezioni (400 opere per un valore stimato di 450mila euro) Longhi di fatto si chiude un circolo virtuoso. La biblioteca difatti mette in mostra una diversa rappresentazione della vita di tutti i giorni, fatta di storie, stimoli, viaggi e racconti nati dalla fantasia di un artista che sorprende.

L’intento è di mettere l’arte e le sue innumerevoli manifestazioni a disposizione di tutti, condividendola con gli appassionati, con chi le biblioteche le frequenta da sempre e che hanno voglia di sperimentare nuovi servizi. All’insegna del motto “La Biblioteca è di più”.
L’esposizione, a cura di Elena Andreoli propone alcuni interessanti aspetti dell’immensa produzione di Longhi in un viaggio immersivo nel mondo dell’artista. Attraverso una precisa architettura espositiva è stato ideato un percorso concettualmente integrato con lo spazio che l’accoglie. Al piano terra grandi espositori bifacciali ospitano un’ottantina di quadri, tra dipinti, sabbie e collages e altrettante sculture presentate su consolle. Al piano superiore è invece posizionata una grande installazione immersiva, con tappeti narranti e disegni appesi. Una vera e propria “Stanza delle Storie!”.

La mostra, aperta sino al 10 dicembre è aperta tutti i giorni negli orari della biblioteca.

Note biografiche

Franco Longhi, architetto, pittore e scultore, classe 1935, laurea in architettura al Politecnico di Milano, ha avuto una lunga carriera come architetto con un ruolo dedito alla Città di Milano e a Regione Lombardia.
Di sé, nella dimensione artistica e professionale, racconta: “Quando ho cominciato a dipingere con costanza, occupando tutto il mio tempo libero, avevo già più di 60 anni. Prima di allora mi sono occupato di altro in diversi campi, prevalentemente come architetto, e il fare delle cose d’arte, che poi avrebbe interessato quasi un quarto di secolo, era quello di occupare dei “buchi” che si presentavano molto raramente. La cosa più importante per me era poter lavorare in assoluta libertà, senza vincoli di alcun genere e, tutto sommato, devo dire che la cosa mi è riuscita. Naturalmente questo ha avuto un prezzo, non solo in termini economici, che però sono riuscito ad affrontare senza grandi sforzi perché quello che andavo facendo mi ripagava pienamente. Ciò che la Biblioteca Tilane espone è solo una parte del lavoro che comprende dipinti, sculture, disegni e …. altro, di non facile classificazione, che ho voluto chiamare “semisculture” e “metalli”.