Milano – Il Padiglione d’Arte Contemporanea di via Palestro 14 ospita, sino al 9 settembre, la mostra Brasile. Il coltello nella carne, una collettiva curata da  Jacopo Crivelli Visconti e Diego Sileo che prende il titolo da un’opera teatrale  dello scrittore locale Plínio Marcos, (particolarmente attivo durante gli anni della dittatura militare).  

Lo spunto dal quale prende avvio il progetto è il conflitto non solo visto come scontro bellico ma letto e interpretato nelle diverse tensioni politiche e sociali, culturali e soprattutto simboliche che caratterizzano da sempre questa terra. Nella mostra dunque teatro, politica, letteratura e arte si incontrano  e contaminano a vicenda affiorando nelle oltre 50 opere esposte tra installazioni, fotografie, video e performance. Lavori inseriti in un progetto che intende riflettere su differenti tematiche e realtà: soprusi, politica, problematiche sociali, razziali, ecologiche e culturali, scontri e violenze. Le opere escono da convenzioni e luoghi comuni, senza pretendere di rappresentare un ritratto del paese o della sua scena artistica, ma piuttosto raccontano il Brasile da punti di vista diversi, in alcuni casi addirittura opposti e in contraddizione. Il tutto rivelato con un linguaggio all’apparenza ingenuo ma che cela provocazioni e sogni.

Il visitatore è invitato ad andare oltre al primo impatto e a cogliere le emozioni più profonde degli artisti.  A questo proposito scrive infatti a catalogo il curatore Jacopo Crivelli Visconti: “il pubblico è capace di comprendere quello che non è scritto, sentirà sulla pelle, nella carne, come un coltello, quello che le opere dicono”. Non è un ‘esortazione alla violenza naturalmente, ma un modo simbolico per affrontare quello che  l’esposizione vuole riassumere: la storia di ieri di oggi, momenti di vita fatti di desideri e nonostante tutto di fiducia… senza maschere.

La mostra, accompagnata da un catalogo con i testi dei curatori, è visitabile: martedì e giovedì, 9.30-22.30; mercoledì, venerdì, sabato e domenica, 9.30- 19.30 (ultimo ingresso sempre un’ora prima della chiusura); lunedì chiuso.

E.Farioli