A. Boetti, Direzioni suggerite, 1974A. Boetti, Direzioni suggerite, 1974

Sempre più, con il trascorrere del tempo, alla parola "compromesso", anche a causa dell'uso distorto che ne hanno fatto alcune parti politiche, a loro volta distorte, è stato conferito un significato negativo.
Eppure, con il termine "compromesso" si intende una promessa reciproca, un accordo equilibrato fra due parti.

Sgomberato il campo dagli equivoci, si può affermare che Alighiero Boetti (Torino 1940-Roma 1994) è stato un artista compromesso con la parola.
Ne sono testimonianza le trentasei opere realizzate negli ultimi trent'anni in mostra presso lo Studio Giangaleazzo Visconti a Milano.

Stiamo parlandi di un artista i cui lavori hanno percorso la seconda metà del Novecento, divenendo, per molti, vero punto di riferimento e fonte di ispirazione; un autore recentemente celebrato da prestigiose retrospettive al Reina Sofia di Madrid, alla Tate Modern di Londra e al MoMA di New York.

Dalla modestia dell'oggetto quotidiano alla massima estensione geografica, Alighiero Boetti ha percorso con frasi o con libere lettere di differenti alfabeti, lo spazio minimo di una cartolina come l'intera mappa del nostro pianeta quale multicolore, universale abbraccio alle distinte differenze che si trovani in armonica convivenza.
La parola come percorrenza comunicativa, come condizione di reciproca conoscenza e di comprensione, ma anche come elemento di appartenenza ad un luogo e alla sua storia.
La parola per Boetti ha anche valenze ludiche: è gioco, è piacere della scomposizione e della ricomposizione, del significato possibile e della possibilità di un significato altro da quello stabilito in origine, addirittura sognante e fiabesco come nelle "Direzioni suggerite", opera del 1974 dove la verticale percorrenza dell'alfabeto, posto a lato dell'opera, pare esprimere la compromissione fra la cadenza regolare delle lettere e la libertà tonale delle tracce che vanno dal blu intenso all'azzurro tenue, in un luogo immaginario percorso da virgole bianche in attesa di una storia, forse quella che ognuno di noi potrebbe essere in grado di immaginare.

Alighiero e Boetti
Milano-Studio Giangaleazzo Visconti
Corso Monforte 23
Fino al 22 marzo
Orari: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 19.00