L'arch. Ravasi davanti all'abside di Santo Stefano con alcune maL'arch. Ravasi davanti all'abside di Santo Stefano
con alcune maestranze (Foto Vivi Papi)

Dimenticare: il delitto più grande – Sarà presentato domenica 27 giugno, alle ore 11.00 presso la chiesa di Santo Stefano in Bizzozero il volume firmato da Giuseppe Terziroli che documenta il percorso storico-artistico e l'accurata opera di restauro voluta dal Civico Comitato Pro Restauro e condotta dal compianto architetto Bruno Ravasi. Santo Stefano ricorda questa pagina importante di storia locale, e non solo. Non va infatti dimenticato che il tempio sacro, risalente al secolo XI, è monumento nazionale ed è citato nei principali atlanti del Romanico lombardo. Così, a 40 anni dall'inizio dei lavori di restauro (giugno 1970) e a 35 dalla riapertura della "chiesetta" alla comunità religiosa, l'Associazione don Luigi Antonetti vuole ricordare anche il parroco di Bizzozero, profondo conoscitore e pastore d'anime che con sacrifici, passione e lungimiranza ha voluto donare questo gioiello della fede alla sua comunità.

Il salvataggio – Fin dalla ri-nascita, quando venne sottratta al degrado a cui era stata abbandonata, la chiesa di Santo Stefano è diventata oggetto di sempre maggiore attenzione da parte degli studiosi: più unico che raro il piccolo e preziosissimo altare romanico dipinto (inizio XI sec.). E basta lanciare lo sguardo intorno per scorgere gli affreschi tardo quattrocenteschi di Galdino da Varese. Nel volume di Terziroli, una ricca messe di documenti racconta il profilo

Gli affreschi di Galdino da VareseGli affreschi di Galdino da Varese

storico artistico della chiesa e le vicende del restauro, senza trascurare anche inediti aspetti tecnici. Il libro propone, in versione ampliata e aggiornata, gli studi sulla chiesetta pubblicati negli anni '90 e ricorda un'altra figura importante delle nostre terre: l'architetto Bruno Ravasi, nato nella città giardino nel 1911. Nei primi anni '50, Ravasi divenne responsabile delle Rassegne internazionali di Scultura contemporanea ai Giardini Estensi di Varese. E lo ritroviamo nei preparativi per la Galleria all'aperto di Arcumeggia, negli anni 1956 e 1957, dove progettò la Casa del Pittore.

La furia distruttrice – Dal 1953 al 1978 gli furono conferiti importanti incarichi di progettazione e realizzazione all'interno dei Musei Civici al Castello Visconteo di Pavia. Varese deve moltissimo a Ravasi. A cominciare dall'essere stato, in tempi di quieta accondiscendenza alla furia demolitrice in nome della ricostruzione di una Varese postbellica, fieramente critico di ciò ma – nello stesso tempo – artefice di importanti restauri. Fondamentale fu l'amicizia che egli strinse con Monsignor Enrico Manfredini, poi divenuto Arcivescovo di Bologna.

A Bruno Ravasi furono affidati i lavori di restauro del Battistero, della Basilica, delle Chiese di San Martino, San Giuseppe, Sant'Antonio alla Motta. Ma, ancor prima delle importanti commissioni di Mons. Manfredini, un

Il campanile di Santo Stefano a BizzozeroIl campanile di Santo Stefano
a Bizzozero

grande lavoro gli fu conferito da un altro prete storico di Varese: Don Mario Cortellezzi per la Chiesa Parrocchiale di Bobbiate. Ravasi, inoltre, fu sensibile ai fenomeni culturali, sociali e politici che animarono il dopoguerra, frequentando uno dei centri pulsanti come la libreria varesina "Il Portico", gestito da Giuseppe Bortoluzzi e Dante Isella, dove gli appassionati all'arte, letteratura e storia si ritrovavano con Guido Morselli, Piero Chiara.

La steppa, la palude e il degrado – Pietro Macchione, nel 1982 ricordava una frase celebre scritta da Ravasi: "In questa palude che il destino mi ha riservato contrariamente a ciò che molti pensano di me, io sono il più deluso e sfortunato architetto". Era il segno di una sofferenza per una città che stava demolendo se stessa, la protesta verso l'affarismo dominante, la solitudine con cui gridava al deserto e compiva il suo lavoro". Al momento della sua morte, Ravasi stava curando la piccola chiesa di Santa Maria in Corte di Laveno Mombello. Varese nel 2002 ha esposto al pubblico, per iniziativa del Liceo Artistico Frattini, i disegni della montagna sacra da lui firmati.

La comunità di Bizzozero, che dal 29 giugno 1975 ricorda il giorno dell'inaugurazione della sua chiesetta, festeggerà l'evento con una grande festa con ristorazione, giochi, tornei e musica
Programma: domenica 27 giugno 2010
La presentazione del volume di Giuseppe Terziroli sarà preceduta dalla S. Messa solenne (ore 10.00) celebrata da Don Nino Origgi, parroco di Bizzozero
A seguire, visita guidata della chiesa a cura dell'autore del volume
Per ulteriori informazioni potete contattare il n. 340 4739188.