Roma – E’ stata la regina dei salotti romani dell’Arte contemporanea italiana, una delle più note collezioniste: Bianca Lucherini Attolico. A lei, o meglio alla sua grande raccolta, è dedicata l’esposizione (ora momentaneamente sospesa) allestita al Casino dei Principi nei Musei di Villa Torlonia . La mostra, intitolata “La Signora dell’Arte. Opere dalla collezione di Bianca Attolico da Mafai a Vezzoli”, a cura di Ludovico Pratesi in accordo con gli eredi Lorenzo ed Elena , rivela il profilo e la personalità di questa perspicace e coraggiosa donna, scomparsa lo scorso gennaio, all’età di 90 anni.
Gli spazi espositivi, che sono anche la sede dell’Archivio-Biblioteca della Scuola Romana, (corrente dalla quale parte la collezione di Bianca) raccolgono circa sessanta opere, tra dipinti e sculture. Il percorso, che si snoda su due piani, è suddiviso in sezioni per ordine cronologico ricrea l’atmosfera dell’appartamento della Attolico, dove, per oltre trent’anni si incontravano artisti, critici e intellettuali .
Una collezione che attraversa un secolo di storia dell’arte, iniziata dal padre, (il

Giacomo Balla

medicoTommaso Lucherini) con opere di artisti soprattutto italiani e di genere, in prevalenza, figurativo che negli anni si arricchisce con esemplari di arte contemporanea degli anni Sessanta e Arte Povera, fino ai più recenti e contemporanei. Bianca infatti – la descrive chi ha avuto la fortuna di conoscerla – viveva per le novità, sempre alla ricerca di nuovi mondi, artisti e talenti da scoprire.
Tornando alla mostra, l’esposizione si apre con le opere dei maestri della prima metà del Ventesimo Secolo (Giacomo Balla, Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi, Mario Sironi)

Giorgio Morandi

posizionate accanto ai dipinti di alcuni protagonisti della Scuola Romana come Ferruccio Ferrazzi, Mario Mafai, Fausto Pirandello e Alberto Ziveri. La sala successiva è invece dedicata agli artisti degli anni Cinquanta e Sessanta, rappresentata dalle opere di Alberto Burri, Enrico Castellani, Lucio Fontana, Joseph Kosuth, Francesco Lo Savio, Fabio Mauri, Piero Manzoni, Pino Pascali e Mario Schifano. Getulio Alviani, Pier Paolo Calzolari, Gino De Dominicis, Jannis Kounellis, Sol LeWitt e Luigi Ontani sono invece gli esponenti degli anni ’70 e dell’arte Povera.
Il secondo piano è dedicato invece agli anni Ottanta fino agli acquisti più recenti che hanno guardato alle ricerche sperimentali dalle quali si evince il grande intuito di Bianca nelle scelte. Aprono il percorso le opere degli artisti della Scuola di San Lorenzo (quartiere proletario di Roma da cui prende origine uno dei poli più vitali dell’arte contemporanea), ai quali era molto legata: da Domenico Bianchi, a Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì e Nunzio. Nella sezione dedicata al contemporaneo spiccano i lavori di Vanessa Beecroft,Regina Galindo, Alfredo Jaar,

Nicholas Llobo

William Kentridge, Nicholas Llobo, Jonathan Monk, Vik Muniz, Santiago Sierra, Wolfgang Tillmans, Jan Tweedy Vedovamazzei e Francesco Vezzoli.
In mostra, oltre alle opere, anche una serie di fotografie che ritraggono la collezionista in compagnia degli artisti che ha frequentato.
Nel 2011 Bianca Lucherini racconta la sua collezione in un libro, firmato da Ester Coen e Francesca Romana Morelli, intitolato”Una memoria contemporanea. Dalla collezione di Bianca Attolico”, (edito da Trolley Books di Londra) che ripercorre la sua passione per l’arte. Un amore grande che inizia nel 1944.

L’esposizione rimarrà in calendario sino al prossimo 17 gennaio. Gli orari: da martedì a domenica 9-19.

E.F.