Angelo Giuseppe BertolioAngelo Giuseppe Bertolio

Oltre quaranta opere di Angelo Giuseppe Bertolio (Mornago, 1934) saranno ospitate a Barasso nelle belle ed ampie sale di Villa S. Martino in occasione della manifestazione Barasso in Arte. L'antologica, intitolata ‘Artitettura' e curata da Luigi Piatti, presenta l'avvio e lo sviluppo della ricerca artistica dai fondamenti nell'arte primitiva, poi ritrovati nelle lezioni di Gauguin Picasso Matisse Cesanne e Mondrian, all'arcaismo greco fino alla passione per le figure geometriche nel suo Simbolismo costruttivo sfociata dapprima in carte dalle composizioni bidimensionali e successivamente in plastici modulari tridimensionali. Importante inoltre risulta, nella varietà delle opere esposte, la sua tendenza Madì volta a ‘inventare' strutture modulari nella libertà e nella dinamicità espressiva offerta dall'astrattismo. Qualche domanda all'artista può chiarirci alcuni aspetti della sua opera.

Qual è il significato di Artitettura nell'opera compositiva di Bertolio?
"Ho sempre considerato l'architettura alla base di tutto il mio lavoro, dalle strutture in plexiglass alle composizioni eseguite in tanti altri periodi successivi. Il termine, anche se ha un'origine più antica, era già stato utilizzato nel Madì, ma Gillo Dorfles mi ha permesso di riutilizzarlo per la mia arte che non ritengo proprio del tutto Madì, in quanto mantiene la sua ortogonalità: non più il quadrato e basta, ma offre una forma nuova, dei veri progetti architettonici. La mia Artitettura ha una storia che si perde nell'arte antica: come l'arte cantabrica ispirò Mirò, così la mia arte nasce dalla mia passione per l'archeologia, per le ceramiche antiche e per la loro purezza, nelle forme e nell'aspetto estetico, così pulito essenziale puro.
E' stata da questa geometria che ha avuto origine la forma pura del mio quadrato e dell'esagono: dalla preistoria all'arcaismo greco tutto risulta collegato".

Uno scorcio di casa BertolioUno scorcio di casa Bertolio

Spesso parlando delle sue composizioni usa il termine ‘modulo'. Cos'è la modularità per Bertolio?
"‘Modularità' è un concetto di Munari. Munari si riferiva con questo termine all'arte giapponese per spiegare come una cosa si trasforma in un'altra. Secondo la sua interpretazione ciò che conta non è l'opera stessa, ma il processo di trasformazione che la crea. Anch'io ho dovuto rispettare questo processo di trasformazione per creare la mia opera: escogitare una formula matematica che mi consentisse di passare dalla tridimensionalità alla bidimensionalità, e questa sintesi permette di ottenere un'infinità di moduli. Io ne adotto uno solo che mi permette di fare il barocco, il costruttivo, il madì, questo soprattutto per la bidimensionalità. Sugli spazi bidimensionali intervengo con i colori, frutto della ricerca di Goethe: ai tradizionali giallo, rosso e blu ho aggiunto il verde come simbolo di irrazionalità, di capacità di spiritualizzazione, di elevazione.

Anche la spiritualità rientra nei fondamenti essenziali, accanto a forma luce spazio, colti e ripresi dall'arte primitiva. Cosa intende Bertolio per spiritualizzazione dell'immagine?
"La spiritualizzazione dell'immagine è la vita dell'opera stessa. La riduzione alla geometrizzazione pura della realtà non basta. La riduzione della forma porta alla sua essenzialità: si tratta di un mondo superiore, elevato dall'astrazione, che porta alla spiritualità, cioè a cogliere i concetti sublimi, molto diversi dal materialismo asettico ed imperante che ci circonda. La spiritualità è data da bellezza, ritmo, forza e colore".

Quali aspettative dall'iniziativa di Barasso?
"Questa mostra mi è stata offerta dal Sindaco e da Luigi Piatti e per questo ringrazio molto entrambi. Da questo evento non mi aspetto nulla, perché mi piace solo lavorare. Non mi ritrovo più in questa realtà che invade troppo, che mi soffoca. La modernità ha passato il limite di sopportazione. Non si riesce più dialogare facilmente, non c'è più una capacità di dialogare che costruisca qualcosa a livello sociale. In mostra si vedrà il frutto di una vita di lavoro nato da profondi interessi, curiosità e studi nel campo dell'archeologia, dell'arte e della filosofia".

Angelo Giuseppe Bertolio: Artitettura
Barasso (Va), Villa S. Martino
15 marzo al 6 aprile
ingresso libero, lun-ven 15-19, sab e festivi 10-19, Pasqua 15-19
catalogo in mostra con testi di Luigi Piatti e Giuseppe Strazzi
info: 0332-743386