Il mercato sotto casa – E' tutto un fiorire di fiere dell'arte. Una concentrazione che soprattutto nel nord Italia, ha avuto accellerazioni sostanziali negli ultimi anni. A Bologna, Milano, Torino, le tre capitali delle kermesse dedicate al mercato dell'arte, soprattutto contemporanea, a queste nelle ultime stagioni si sono aggiunte Reggio Emilia, poi Verona, Bergamo, ultima nata, oggi alla seconda edizione. Con un incremento rispetto all'anno scorso di quasi il cento per cento degli espositori, da sessanta circa ai quasi 120 presenti quest'anno. L'idea che il mercato dell'arte sia un terreno fertile e fervido, e che quanto sia più possibile portarlo sottocasa ai collezionisti, di primo o antico pelo, sia ormai un fatto consolidato, prende piede un po' ovunque. Ovunque, forse non proprio. Solo il progetto di artemercato presso Malpensa Fiere è finito miseramente  dopo una prima esperienza, nel 2005, precipitata nel dimenticatoio.

Antonio PizzolanteAntonio Pizzolante

Tre in una – Sintomatico piuttosto che mentre Artfirst a Bologna, la madre di tutte le kermesse dedicate all'arte moderna e contemporanea, si avvia ad aprire il 24 gennaio, nell'unico lasso di tempo buono, finite le feste, si sia inserita Bergamo Arte Fiera, con la precisa volontà di accreditare la città nel mondo del contemporaneo e non solo in quello dell'antiquaria o in quello del mercato del tessile antico; fiere queste, la Bergamo Antiquaria e  il Textil Art Show, ormai tradizionali ed entrambe previste dal 26 gennaio prossimo fino al 3 febbraio e visitabili con lo stesso biglietto della fiera contemporanea. Si tratta dunque di chiudere un cerchio. La risposta degli espositori è confortante. La vicinanza con Bologna e la giovane età della rassegna, priva Bergamo di quelle che alcuni, parafrasando il linguaggio borsistico, definiscono "blue chips": le gallerie dalle spalle larghe, quelle con più storia, in grado di determinare più di altre il mercato. Ma alcune tra quante operano a livello nazionale e in alcuni casi anche internazionalmente a Bergamo ci sono.

Il premio ai giovani – La qualità è garantita, in ogni caso, dai sempreverdi del mercato italiano, quello storico, presenti in molte delle gallerie espositrici, da Fontana a Novelli, da De Chirico a Crippa, da Morandi a Baj, da Marini a Messina. Molte le nuove tendenze presenti, su cui le più giovani gallerie fanno affidamento. Sarà destinato proprio alle ultime linee, il Premio Internazionale Bergamo Arte Contemporanea assegnato da una giuria di esperti all'opera più significativa in questo novero. Non manca nemmeno l'appuntamento collaterale: una rivisitazione del fenomeno della pittura analitica, sulla scorta dei presidi critici del compianto Filiberto Menna, una mostra cui saranno presenti opere, tra gli altri, di Aricò, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Vittorio Matino, Claudio Olivieri, Pino Pinelli, Mario Raciti, Valentino Vago, Claudio Verna.

Un'opera di Domenico D'OoraUn'opera di Domenico D'Oora

Pizzolante e D'Oora – Non ci sono privati dalla provincia di Varese. Il Chiostro di Saronno è già pronta per sbarcare a Bologna. La Memoli e la Palmieri di Busto, ugualmente attive nel settore fieristico non sono presenti, così come sono assenti altre galleristi della zona. Ma non mancano del tutto le presenze artistiche. Non molte per la verità, ma anche questo è un trend consolidato. Ci sarà Antonio Pizzolante, nello stand della galleria Scoglio di Quarto di Milano, con cui l'artista di Laveno è da qualche tempo coinvolto. E si riconferma la presenza di Domenico D'Oora, l'artista di Castelveccana negli ultimi anni sempre presente con la galleria ArteSilva di Seregno, alle fiere lungo l'asse padano di Bergamo, Padova, Parma, Verona, Vicenza, quest'anno presente anche negli stand della piacentina Solaria Arte