Olgiate Olona – Nel prossimo autunno la stagione espositiva dello Spazio Danseei si aprirà con un omaggio all’artista Ausilio Cattaneo scomparso lo scorso giugno all’età di 91 anni.
“Un artista che ho avuto la fortuna di conoscere circa quindici anni fa e col quale ho stretto una grande e preziosa amicizia – ricorda Fermo Stucchi fondatore della sede espositiva olgiatese di via Oriani.
Pittore e scultore bresciano di origini ma da anni residente a Varallo Pombia, Cattaneo amava esprimersi attraverso il linguaggio dell’arte povera. Carta e legno sono stati i materiali prediletti che nelle sue mani si trasformavano in opere uniche dove la libertà della creazione, come impone la tendenza di questa particolare pratica artistica, celebra l’incontro tra fisicità e concettualismo. Una sorta di riformulazione linguistica dell’arte, che pospone all’idea di una forma a priori, la presenza della materia per tornare alla natura come matrice della vita e della quotidianità. Mettere in discussione il rapporto con l’oggetto è lo scopo fondamentale. E come si può notare nel lavoro di Cattaneo non vi sono forzature provocatorie ma anzi il gesto si fa azione di una quotidianità raccontata nei simboli.
“Cattaneo era un uomo che di primo acchito appariva burbero, dal carattere forte e introverso. Probabilmente era una sorta di una corazza che usava come autodifesa”.- Ricorda Stucchi mentre i suoi occhi si perdono in quei lontani momenti e iniziano a diventare lucidi.
Dell’amico pittore scultore lo aveva colpito la semplicità e la capacità di trasformare in suggestive opere i materiali più umili.
” Quando ho espresso il desiderio di dedicargli, qui a Olgiate una mostra, ha voluto prima conoscermi bene e approfondire quella che poi sarebbe stata una bellissima amicizia. Non si concedeva facilmente. Prima doveva capire con chi avesse a che fare…”
E la memoria si sofferma sull’aspetto caratteriale, “sembrava un brontolone ma in realtà aveva una sensibilità unica, una capacità di entrare nel cuore degli altri davvero sorprendente. Un credente,- racconta -. Certo a modo suo, con una fede tanto profonda da commuovere chi si sofferma ad ammirare alcuni suoi lavori. In queste opere c’è la parte sua più intima dove affiora un sottile ma radicato disagio nei confronti della vita, la sofferenza, anche quella vissuta dopo la scomparsa della moglie oltre a una sensazione di profonda solitudine”.
Allo Spazio Danseei sono state allestite diverse mostre, personali e collettive, ma con Stucchi e altri artisti, le esposizioni di Cattaneo hanno raggiunto diverse città limitrofe toccando anche la Brianza.
Quando ha visto per la prima volta i lavori di Cattaneo, è stato colpito dalla pittura o dalla scultura?
“Aveva un gran dono, quello della sintesi. Da un semplice foglio di carta poteva nascere un’opera capace di stupire. Io rimanevo e rimango incantato davanti ad alcuni suoi lavori. Nelle opere pittoriche devo dire che non era il colore ad attirare la mia attenzione, anche perchè non aveva una tavolozza particolarmente vivace. Il suo era un cromatismo fatto soprattutto di tinte che attraversavano le sfumature della terra sulle quali interveniva con forti effetti di luci e ombre che davano volumi e spessori alla composizione”.
Muore l’uomo ma l’artista è eterno e il suo lavoro ha dato vita a un tassello, grande o piccolo che sia stato, di quel grande mosaico che è il mondo dell’arte fatto di ricerca, di studio e di disperazione, di successi, delusioni, scoperte e solitudine. Quando un artista scompare, amcici, stimatori e pubblico si aspettano mostre che possano rispolverare vecchi lavori e conoscere progetti inediti. Per non dimenticare Cattaneo Fermo Stucchi si sta attivando nel creare eventi a lui dedicati e invita anche ad altre realtà del territorio ad organizzare esposizioni dedicate a quel burbero artista di Varallo Pombia, uomo semplice ma grande, valido protagonista ed esponente dell’Arte Povera movimento che prende avvio dagli anni ’70. Non è da dimenticare che Cattaneo è stato il fondatore  della prestigiosa Pinacoteca di Villa Soranzo a Varallo Pombia dove sono coservate opere di grande valore firmate da famosi artisti.