Compreso tra il 1965 e la metà degli anni ’70, il “Sessantotto” germogliò con le prime manifestazioni nei college statunitensi in opposizione alla guerra in Vietnam per poi dilagare in tutta Europa, Italia compresa.
“Formidabili quegli anni” scritto da Mario Capanna, leader del movimento studentesco milanese, descrive le tensioni ma anche l’impegno politico e culturale di quel periodo.

Compreso tra il 1965 e la metà degli anni ’70, il “Sessantotto” germogliò con le prime manifestazioni nei college statunitensi in opposizione alla guerra in Vietnam per poi dilagare in tutta Europa, Italia compresa.
“Formidabili quegli anni” scritto da Mario Capanna, leader del movimento studentesco milanese, descrive le tensioni ma anche l’impegno politico e culturale di quel periodo.

A ripercorrere la fase creativa di artisti operanti tra Roma e Milano, è “Arte Ribelle. 1968 – 1978 Artisti e gruppi dal Sessantotto”, progetto ideato da Marco Meneguzzo, accolto dai direttori artistici delle Gallerie del Credito Valtellinese Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra.
Le oltre 80 opere in mostra, alcune di grandi dimensioni, rivelano la volontà creativa di essere contro l’impianto politico, sociale e economico di quel periodo storico.
Artisti come Agnetti sintetizzarono quelle tensioni con tagliente ironia affidandosi a scritture accompagnate da moti segnici su nera monocromia.

Ugo La Petra elaborò spazi urbani mettendo in relazione fotomontaggi e disegni originali per nuove vivibili spazialità metropolitane. 
Le Storie Rosse di Emilio Isgrò, composte da 10 serigrafie, paiono ritmare collocazioni e cadenze politiche di studenti e operai.
Nanni Balestrini accatasta sulla tela un accrocco di parole quasi fossero una sventagliata di mitra.

Ph: Fabrizio Stipari / CreVal

Non potevano mancare riviste storiche come Re Nudo, Ubu e Ombre Rosse, affiancate da “Porci con le ali”, romanzo culto sulla adolescenziale libertà sessuale del quale furono vendute migliaia di copie firmate con nomi di fantasia tanto da scatenare frenetiche ricerche sui veri autori.
Se per un verso azione e reazione generarono moti violenti, dall’altra produssero fermenti culturali di alta levatura, mai più raggiunti nel nostro paese.

Mauro Bianchino