Il Colosso di San CarloIl Colosso di San Carlo

Arona e San Carlo. L'appuntamento è per la primavera 2011 – Quest'anno ricorre il quarto centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo ed Arona torna a pensare al suo concittadino più illustre. Dall'Associazione "Amici della Rocca", che nel cuore dell'estate ha partecipato al tavolo dei lavori con Comune e Borromeo, arriva la notizia della riapertura dell'antico monumento dedicato al Santo che fu cardinale di Milano. La Rocca, dunque, che è chiusa al pubblico dal 2002 per decorrenza del contratto fra proprietà Borromeo ed il Comune di Arona, tornerà visitabile nella primavera del 2011, con un intervento di messa in sicurezza che si aggira intorno ai 150mila euro. Un risultato che pare segnare il lieto fine di una lunga e complessa vicenda dai molti attori.

Ad onor del vero, dal 2002, fanno sapere direttamente da Arona, la "vera sentinella" dello storico sito è stata proprio l'Associazione omonima. L'Associazione Amici della Rocca Onlus, infatti, ha come scopo statutario il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale, storico e ambientalistico della Rocca e dei luoghi ad essa connessi. Tutto parte nel 2006 quando "Gli Amici" parteciparono alla 3° Edizione de ‘I luoghi del cuore' indetto dal FAI, impegnandosi nella raccolta firme a favore del Parco della Rocca Borromea. E alla fine il risultato non s'é fatto attendere, ottenendo il 2° posto

La Rocca di AronaLa Rocca di Arona

assoluto a livello nazionale con quasi 13.000 adesioni. E proprio il FAI, circa tre anni fa, volle "premiare" gli Amici della Rocca, presentando l'antico sito ai maggiori organi della stampa nazionale e alla attenzione degli organi istituzionali: Regione Piemonte, Provincia di Novara, Comune di Arona e proprietà Borromeo.

L'unica è partecipare – La sola strada che da allora si è presentata è stata quella del pieno coinvolgimento: così l'Associazione Amici della Rocca ha elaborato una ‘idea progettuale' di ampio respiro intorno alla Rocca e ai luoghi di San Carlo (Rocca – Cava – monte Cuirone – Colle San Carlo), denominata "Luoghi di San Carlo", con la Rocca intesa come parco culturale legato alle emergenze storiche restaurate e con la creazione di attività museali, multimediali e percorsi naturalistici e storico-culturali.

La Rocca di Angera vista dalla sponda lombarda di AngeraLa Rocca di Angera vista dalla sponda
lombarda di Angera

Il progetto di creazione di un parco multitematico per una riqualificazione del territorio raccolse il parere favorevole della proprietà Borromeo che nel 2008 inviò all'Associazione una lettera di condivisione e disponibilità alla cessione del possesso della Rocca per un periodo congruo a fronte di uno studio di fattibilità e di una pianificazione degli interventi del progetto, con la prospettiva di inserire il sito Rocca nel circuito dei Luoghi Borromaici (Isole Borromee, Castelli Cannero, Rocca di Angera). Altrettanto favorevolmente si espressero il FAI, il Comune di Arona, impegnato in un recupero del suo territorio, la Provincia di Novara e la Regione Piemonte.

Nemmeno la risposta (favorevole) della Sovrintendenza del Piemonte si fece attendere, sostenendo l'ipotesi di recupero e valorizzazione. Anche per questo è stato

La scala interna al Colosso di AronaLa scala interna al Colosso di Arona

aperto, all'interno della Fondazione delle Comunità del Novarese, il Fondo speciale, denominato ‘I Luoghi di San Carlo'. Nel marzo del 2008 sono cominciati i lavori veri e propri, attorno al tavolo che ha visto la più larga intesa: Regione Piemonte, con la partecipazione della Associazione Amici della Rocca, del Sindaco di Arona, di delegati della Regione, della Provincia, della Proprietà Borromea, dell'Ufficio Tecnico del FAI, della Fondazione della Comunità del Novarese, e degli architetti del gruppo di Progettazione.

Da allora è stata Finpiemonte ad essere incaricata ad effetturae lo studio di fattibilità del progetto. La prima area individuata degli interventi fu proprio la Rocca con un progetto di minima di 1.500.000 euro ed un progetto organico di 4.186.000 euro. Lo step seguente é stato la creazione di una Fondazione di Partecipazione. Era il settembre del 2009. La proprietà Borromeo, dal canto suo, assicurò la disponibilità alla cessione trentennale del possesso dell'area a fronte di questi interventi

Un particolare interno del ColossoUn particolare interno del Colosso

progettuali; l'Amministrazione Provinciale confermò l'interesse per il progetto in continuità con il passato, l'intenzione ad entrare come socio fondatore nella Fondazione di Partecipazione e la disponibilità a coordinare le politiche turistiche e culturali fra le provincie del VCO-Varese-Novara.

Il resto è cronaca. Ora si aspettano le operazioni del tavolo tecnico per la finalizzazione del protocollo di intesa e dell'accordo di programma. Il progetto, va ricordato, è principalmente finalizzato alla Rocca con recupero ambientale e uso di multimedialità, con l'obiettivo di incrementare le disponibilità culturali a disposizione del territorio recuperando e riqualificando la Rocca stessa. Il progetto si propone, inoltre, di trasformare un modello turistico cittadino di "vecchio stampo" in un modello in cui all'offerta turistico agro-alimentare alberghiera si affianchi un'offerta di respiro culturale.

L'Associazione in questi anni non ha mai dimenticato il "suo" monumento. Ora il lavoro fatto e condiviso ai Tavoli istituzionali non può essere ignorato, c'è necessità di dare risposta a quanto richiesto dal territorio. E l'Associazione si attende che gli enti istituzionali nei loro nuovi equilibri, Comune – Provincia e in particolare la Regione, sappiano tenere fede agli impegni dei tavoli precedenti.