Milano –  Alla Fondazione Stelline è visitabile il nuovo progetto espositivo  dell’artista Max Papeschi composto da tre capitoli. Il primo di questi, Extinction. Chapter one, presenta cinquantaquattro sculture in terracotta e quattro video installazioni rielaborate dall’intelligenza artificiale, che raccontano, in forma parodistica, il tema della guerra e dell’impoverimento culturale. Il percorso espositivo è un viaggio verso la scoperta di un mondo ignoto, come nel film di RidleyScott. Il light design,che ricorda l’interno della Nostromus e il sound design realizzato a partire dal suono originale di alcuni pianeti del nostro sistema solare, fanno sprofondare lo spettatore in un’atmosfera surreale e onirica, eppure atrocemente familiare. Si rimane incantati e atterriti al tempo stesso, mentre si cammina tra le fila dell’esercito alieno o ci silascia trasportare dalle immagini elaborate da AIIO. La mostra, allestita negli spazi di corso Magenta, sarà aperta al pubblico da martedì a domenica dalle 10 alle 20, fino al 19 febbraio.

Milano – “The Garden’s Tale “(Il racconto del giardino) è invece il nuovo progetto fotografico di Alessandra Calò in mostra da Lab 1930 in via Mantova. L’esposizione si presenta come un’unica installazione composta da undici opere Fine Art su carta di cotone. Ideato durante il periodo di confinamento tra il 2020 e il 2021 e poi realizzato lo scorso anno, “The Garden’s Tale “si sviluppa attraverso una serie di nature morte realizzate con oggetti reperiti in ambiente domestico che si alternano a visioni selvatiche, facendo emergere costantemente il confronto, sempre presente, tra il mondo della natura e il mondo costruito dall’uomo. Sino al 7 marzo. Orari al pubblico: su appuntamento tutti i martedì e giovedì dalle 16 alle 19; open day dalle 15 alle 18 nei seguenti fine settimana: sabato e domenica 28-29 gennaio; 18-19 febbraio; 4-5 marzo.

Cernobbio – Una selezione di ritratti fotografici dall’atmosfera Liberty e pittorialista in mostra a villa Bernasconi. Le opere, provenienti da collezione privata, sono ingrandimenti contemporanei realizzati a partire dalle fotografie originali che raccontano, con elementi ancora ottocenteschi o con dettagli propri dello stile Liberty – Art Nouveau, la bellezza che la musica comunica. Giovani donne, uomini e bambini sono ritratti negli atelier dell’epoca in posa con i loro strumenti o prima di danzare, a volte con costumi elaborati e travestimenti. I contemporanei progressi della tecnica, con l’invenzione di apparecchi fotografici maneggevoli e adatti all’uso non solo di fotografi ritrattisti, ma anche di dilettanti appassionati, fa sì che venga ripresa sempre più spesso anche la quotidianità mostrando non solo l’insieme degli allestimenti degli atelier di posa, gli sfondi utilizzati, gli arredi a supporto della composizione, ma anche ambienti del tempo, interni di case, giardini, dove anche gli abiti delle persone ritratte contribuiscono al racconto della nuova epoca in cui non è la pittura, in crisi di fronte alla presunta rappresentazione del vero, ma è l’arte della fotografia a consegnarci la memoria della complessità di una società in trasformazione. La mostra a cura di Claudia Taibez, responsabile del Museo e di Elena Franco, direttrice artistica della Fondazione Arte Nova sarà arricchita da concerti ed eventi collaterali. Fino al 20 marzo; orari: venerdì, sabato, domenica, lunedì 10-18. Per info su www.villabernasconi.eu.

Gallarate – Si aprirà giovedì (2 febbraio), alle 17, la nuova personale di Maria Cristina Limido intitolata “Le Pezzotte” allestita nella sede di Azimut di via Borghi. In mostra una serie di lavori in tessuto, “morbidi e leggeri” realizzati attraverso la tecnica del del collage. Tovaglie, rivestimenti di divani e poltrone avanzati e abbandonati in scatoloni nello scuro degli armadi, trovano nuova vita, attraverso l’esperienza cromatica e compositiva maturata dall’artist in tanti anni di pittura. Le tematiche  sono esistenziali senza aver trascurato l’aspetto ludico dell’arte che qui Limido ripropone nelle maschere tribali e nelle figure principali delle carte da gioco che altro non sono se non una visione grottesca e anacronistica delle famiglie reali contemporanee. Fino al 26 febbraio, su prenotazione contattando lo 0331 160 4670.

Milano – Anche quest’anno SEA, con l’Associazione Figli della Shoah, si impegna a non dimenticare con una mostra inedita all’aeroporto di Linate, lo scalo milanese da anni tra gli appuntamenti della settimana della Memoria. Nell’area check-in un progetto espositivo di ventiquattro pannelli rende omaggio ai “Giusti”, cioè a coloro che hanno cercato di aiutare, assistere e, in alcuni casi, salvare la vita agli ebrei che dovevano nascondersi dalla persecuzione. Negli anni ’60 l’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme sviluppò un progetto internazionale per assegnare il titolo di “Giusto fra le Nazioni” alle persone non ebree che, disinteressatamente e a rischio della propria vita o quella dei loro familiari, salvarono gli ebrei durante la Shoah. I Giusti tra le Nazioni sarà visitabile sino 5 febbraio.

Milano – In chiusura a Palazzo Reale la mostra Richard Avedon: Relationships che  ripercorre gli oltre sessant’anni di carriera di uno dei maestri della fotografia del Novecento. Centosei immagini, provenienti dalla collezione del Center for Creative Photography (CCP) di Tucson (USA) e dalla Richard Avedon Foundation (USA) consentono di approfondire le caratteristiche innovative dell’arte di Avedon (1923-2004) che ne hanno fatto uno degli autori più influenti del XX secolo. Il percorso espositivo è suddiviso in dieci sezioni e si costruisce attorno alle due cifre più caratteristiche della ricerca: le fotografie di moda e i ritratti. Accompagna la rassegna, aperta al pubblico sino al 29 gennaio, un catalogo con testi di James Martin, Donatella Versace, Rebecca Senf e Maria Luisa Frisa. Orari: tutti i giorni 10- 19.30.

Milano – Ultimi giorni per una visita la mostra “Marzena Nowak. Corenti II – Blue” ospitata alla Rita Urso artopiagallery. Questo capitolo espositivo è dedicato agli andamenti della mente. Nell’indagine che vede coinvolta  Nowak è soprattutto il termine blue,  usato per connotare uno stato di malinconia o di tristezza, come ad esempio nella musica blues o nell’espressione blue monday; più in generale, quindi, la parola evoca l’universo di sentimenti e sensazioni capaci di attivare oscillazioni, variazioni, altalene umorali. Correnti sono le onde del sentire che si alternano nei giorni, sono i movimenti che compie il pensiero nello spazio del vissuto nell’attraversare il tempo dei ricordi, dal passato ai desideri futuri passando, per il momento presente. Fino al 2 febbraio. Orari: martedì-venerdì, 15-19

Milano – Il PAC, Padiglione Arte Contemporanea, proseguendo la sua esplorazione delle culture internazionali sulle tracce della contemporaneità ospita la mostra “Japan. Body Perform Live” che intende introdurre alle diverse espressioni dell’arte contemporanea giapponese degli anni duemila, concentrandosi in particolare sulle tendenze che coinvolgono i corpi degli artisti, sugli elementi della performance, sulle dinamiche e i movimenti ad essa pertinenti. Analizzando criticamente le relazioni tra queste espressioni corporee e la società, l’ambiente e la materialità, nonché la tecnologia, gli artisti invitati racconteranno le loro visioni della vita e della morte, il senso di urgenza sulla politica di identità e come la politica sociale – lo spirito del nostro tempo – si sia rivelato attraverso le pratiche artistiche. Il progetto proverà a contestualizzare le attuali forme d’arte nella genealogia delle avanguardie giapponesi del dopoguerra, o nel recente passato, generando dialoghi multistrato tra le opere in mostra. Fino al 12 febbraio. Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10–19.30; giovedì 10–22.30.

Monza –  In chiusura anche la mostra Keith Haring. Radiant Vision ospitata all’Orangerie della Reggia. La pop art di Keith Haring nell’esposizione che si compone di oltre 100 opere del celebre artista pop degli anni ’80, provenienti da una collezione privata: litografie, serigrafie, disegni su carta e manifesti  illustrano l’intero arco della breve ma prolifica carriera di Haring, esaminando diversi aspetti della vita e della produzione, tra cui i disegni in metropolitana e la street art, le mostre in alcune delle più famose gallerie di New York, il Pop Shop e il suo lavoro commerciale. Fino al 29 gennaio; orari: Domenica 10-19.

Monza -Al Belvedere della Villa Reale continua invece la serie di eventi che esplorano il mondo delle stregonerie. La mostra, ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, espone una collezione di stampe antiche  che mette insieme i maggiori incisori ed artisti degli ultimi due secoli con straordinari illustratori anonimi dimenticati, presentando scene di malefici, torture, sabba osceni, crudi episodi di stregoneria ma anche scene luminose di streghe buone, zingare che guariscono bambini dalle malattie e simboli magici nascosti in quadri pastorali.  Circa 100 incisioni originali antiche, trattati sulla stregoneria, manifesti e fotobuste a tema maligno, oggetti originali legati alla stregoneria, una sezione dedicata alla storia locale della strega di Monza e una sezione separata con sei illustrazioni originali inedite dedicata a Gloria Pizzilli, un’illustratrice di fama internazionale dallo stile unico tra il burlesque francese e le donne di Klimt. Fino al 26 febbraio. Orari: giovedì e venerdì 10.30 – 18.30; sabato e domenica 10.30 – 20.

Brescia – Palazzo Martinengo ospita i capolavori dei più importanti maestri dell’arte attivi tra il Cinquecento e il Settecento. Per la prima volta, la mostra Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo mette in dialogo la cultura e la produzione artistica espressa dalle due città durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana. Una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private  italiane ed estere: i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara a confronto con quelli dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto. Fino all’11 giugno. Orari: mercoledì, giovedì e venerdì: dalle 9 alle 17; sabato, domenica e festivi: 10 – 20.

Gallarate – Il Museo MA*GA ospita un’ampia rassegna dedicata a uno dei vertici assoluti dell’arte e della cultura del Novecento. “Andy Warhol. Serial Identity ” questo il titolo della mostra, presenta oltre 200 opere-icona a cui si affiancano altre tre sezioni dedicate ai film dell’artista americano, alla Andy Warhol TV e alla serie completa delle cover dei vinili. La mostra, curata da Maurizio Vanni ed Emma Zanella racconta la multiforme e ricca produzione del padre della Pop Art americana che, durante la sua lunga carriera, è stato pittore, illustratore, sceneggiatore, produttore cinematografico e televisivo, regista, direttore della fotografia ed egli stesso attore, figura che ha radicalmente mutato il modo di vedere e percepire la società contemporanea. Nelle sale del museo, inoltre, sarà visibile Exploding Plastic Inevitable, straordinaria performance di Warhol con i Velvet Underground e Nico, riproposta per il pubblico in chiave immersiva. Il percorso espositivo si completa all’aeroporto di Milano Malpensa, con un grande video wall dedicato all’Andy Warhol TV e una spettacolare installazione. Fino al 18 giugno; orari: martedì, mercoledì, giovedì 10 –19; venerdì 10- 20; sabato e domenica 11 – 20.

Foto-Randi-300x293Busto – “Luigi Randi. Scultore” è il titolo della prossima mostra in apertura allo Spazio Arte Carlo Farioli dal 28 gennaio (con inaugurazione alle 18). L’esposizione, a cura di Lara Scandroglio, porta a conoscenza del pubblico il lavoro di un artista forse poco noto nel settore ma che tanto ha lavorato, appartato e nel silenzio. Randi  conosciuto in città in particolare nel mondo dell’industria tessile, si è dedicato alla scultura verso la fine degli anni ’70. Grande osservatore della realtà e delle innumerevoli sfaccettature che la compongono,  ci restituisce un ritratto amaro ma consapevole. Nelle opere ritrae personaggi, dai potenti agli ultimi, ciascuno con una forte caratterizzazione. Accompagna la mostra un catalogo contenente le opere esposte, il testo critico di Lara Scandroglio e il ricordo del nipote Martino al quale si deve l’omaggio allo scultore. Fino al 12 febbraio; orari: giovedì-sabato 16.30/19; domenica 10.30/12 – 16.30/19.