Milano – La mostra “Futurliberty. Avanguardia e stile“, allestita al Museo del ‘900 e a Palazzo Morando, approfondisce le vicende del movimento futurista in un inedito raccordo tra pittura e arti applicate. Il Museo del Novecento  mette in luce quanto le avanguardie e in particolar modo il Futurismo e poi il Vorticismo abbiano influenzato tutti gli aspetti della quotidianità. Le opere dei protagonisti del movimento come Giacomo Balla, Gino Severini, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Fortunato Depero dialogano con i dipinti vorticisti degli inglesi coevi, come Percy Wyndham Lewis e Christopher Nevinson, partendo dal manifesto Vital English Art del 1914 firmato dalla “caffeina d’Europa”, Filippo Tommaso Marinetti. Dipinti, disegni, manifesti, abiti e tessuti raccontano come alcune produzioni artistiche abbiano contribuito alla creatività di diversi designer, quali ad esempio Bernard Nevill che negli anni Sessanta ha dato una interpretazione dell’arte di rottura di inizio Novecento, fino ad arrivare alla linea Futurliberty di Federico Forquet. A Palazzo Morando l’accento è posto sulla straordinaria creatività che caratterizza la storia di Liberty e dei suoi designer di ieri e di oggi. Per la prima volta, saranno esposti in 8 sale dipinti, disegni, arazzi, stoffe, abiti, arredi, fotografie e un’ampia selezione di materiali inediti dall’archivio di Liberty, a partire dalla collaborazione con William Morris. Fino al 3 settembre, orari: Museo del Novecento, martedì – domenica 10- 19.30, con orario prolungato alle 22.30 il giovedì; a Palazzo Morando martedì – domenica 10 -17.30

Lonate Pozzolo – Nella cornice del Centro Parco Ex Dogana Austroungarica a Tornavento, gli artisti dell’Associazione Culturale Blaue Reiter  inaugura, domani (sabato giugno, alle 16.30) la mostra “Figura Rivisitata“. Partecipano gli artisti: Corrado Bosco, Marco Carabelli, Giuseppe Catone, Graziana Ghioatto, Armando Cortese, Angelo Costantin, Mauro Crivelli, Vittorio Fieramonti, Lucia Marchesin, Rolan Marcolini, Ennio Melandri, Sonia Naccache, Lucia Pisanello, Claudio Scotti, Massimo Turato, Luisa Vaiana e Antonella Valdemarca. Ciascuno di loro ha scelto un’opera celebre e l’ha “rivisitata” modificandola, rendendola propria, attuale e in un certo senso, nuova, accompagnando lo spettatore in un viaggio nell’arte.Fino al 2 luglio, orari: sabato e domenica 9 -18.

Busto Garolfo – Independent Artists dedica un’esposizione all’artista romagnolo Mario Drudi con l’antologica “La quadratura del cerchio” in corso nelle sale di Villa Brentano. In mostra i quattro progetti più importanti ai quali l’artista sta lavorando: la ricerca sulle “sagome animali”, il “giardino fiorito”, la serie “POP” dove passato e presente si fondono in un colorato contrasto, e l’installazione sulla condizione della donna intitolata “Lei”.  La mostra, che proseguirà sino al 30 giugno, è visitabile nei seguenti orari di apertura: da martedì a sabato, 14.30 – 18. Info: segreteria@independentartists.eu.

Legnano – Ripercorre le tappe più significative della carriera  di Andrea Vaccaro, la retrospettiva “Una vita da artista” ospitata al castello Visconteo dedicata al pittore scomparso nel 2019. In mostra dai disegni giovanili ai lavori più maturi, vedute di viaggio, figure femminili, i soggetti della Battaglia di Legnano fino alle opere astratte. Organizzata dal Comune di Legnano e curata da Gianfranco Colombo, l’architetto che ha seguito Vaccaro nel corso delle tante esposizioni, la rassegna si compone di una sessantina di dipinti distribuiti nelle sei sale al primo piano del Castello. La mostra potrà essere ammirata sino al 18 giugno nei seguenti giorni e orari: sabato, domenica e festivi 10 – 12.30 / 15 – 19.30.

Varese – La galleria Punto Sull’Arte, nella sede di via San Martino della Battaglia ospita “Tabi“, personale di Tom Porta. Il concetto di “viaggio” – e la parola scelta come titolo della mostra “TABI” è quella che lo esprime nel modo più poetico – racchiude in sé tutti gli elementi delle nuove opere presentate. L’artista, dalla pittura  caratterizzata dall’unione della rapidità del gesto e della precisione tipica dell’arte orientale, utilizza da sempre un modello estetico per stimolare un pensiero e far in modo che sia lo spettatore stesso a dare il suo significato ai dipinti. Ed ecco quindi che il Giappone, il mondo e il modo giapponesi diventano appropriati strumenti per una riflessione sul tempo, la bellezza e la nostra evoluzione socio-culturale. In mostra è esposta una selezione di opere inedite di vario formato che costituisce la prima parte di un più ampio progetto che proseguirà, in autunno, con una seconda personale nella sede storica della Galleria varesina (in Viale Sant’Antonio, 59/61). Questa dunque è un’anticipazione esclusiva. Fino al 10 giugno. Orari: martedì – sabato: 9.30- 13.30/14-17.30.

Busto – La Fondazione Bandera ospita la mostra fotografica di Emilia Bionda dal titolo “Les Reines“. La scelta del bianco e nero negli scatti  dell’artista salva lo sguardo da una fatica che sarebbe ridondante e lo lascia libero di associare i pensieri. Si tratta di una serie di immagini in particolare ritratti dove è evidente il legame che unisce la fotografa ai suoi soggetti e questi ultimi all’ambiente che li incornicia. C’è qualcosa di classico nelle fotografie che compongono questi lavori, così come una certa astrazione, nella postura e nella seduta delle modelle, che fa pensare ai ritratti di Felice Casorati. La mostra negli spazi di via Costa sarà visitabile sino al 18 giugno; orari al pubblico: da giovedì a domenica 16-19.

Busto A. – Chiuderà, domenica 4 giugno la bi-personale  di Rita Mele e Annibale Vanetti intitolata “Silenzi del colore”, ospitata allo Spazio Arte Carlo Farioli. L’esposizione presenta una serie di lavori che accomuna i dei due artisti, affinità condivise, come l’astrazione, alla quale segue la passione per la musica e la vicinanza cromatica. Assonanze che si ritrovano nei grigi, nei blu oltremare, nelle terre di Siena. Anche le campiture, sebbene differenti nella stesura, in entrambi non sono mai piatte ma di rilievo plastico come a testimonianza di complessità, interrogativi e inquietudini intime che scandiscono il quotidiano. Orari: dalle 16.30 alle 19; domenica dalle 10.30 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.

Busto – Si avvia alla chiusura “Dualismo di luce” di Giuseppe Portella ospitata a Palazzo Cicogna organizzata con il contributo della Cooperativa Sociale Dolce che gestisce il Centro diurno disabili Belotti Pensa. La mostra presenta circa cinquanta opere realizzate dall’artista dal 2006 al 2022 attraverso l’utilizzo e la sperimentazione di terre rare foto luminescenti unite alle resine. Tali pigmenti hanno la capacità di nutrirsi di luce e di auto illuminarsi al buio, riemettendo per eccitazione statico energetica, la luminosità assorbita in un ciclo perpetuo. Ecco dunque che le opere assumono una doppia anima cambiando aspetto nella luce e nel buio, creando così una sorta di mostra in “due atti”. Esposta anche un’installazione realizzata a più mani dai ragazzi del centro insieme a Portella. In occasione della mostra è stato realizzato un catalogo con le immagine delle opere e relativi testi dell’artista e di tutti coloro che hanno collaborato. Il ricavato della vendita sarà devoluto al CDD Belotti Pensa. Fino al 4 giugno. Orari: venerdì 9.30 – 13 – 14.30 -18; sabato14.30 – 18.30; domenica 15 – 18.30.

Lugano – Alla Libreria & Galleria Art… espone l’artista italo-svizzera Alessandra Angelini con la personale dal titolo “Metallo. Trasformazione. Colore“. La mostra presenta un’ampia rassegna di 12 tele, un’installazione a muro, grafiche originali, dischi di diametro variabile stampati dall’artista su preziosa carta cotone, alcune minisculture, una trilogia composta da libri oggetto in forma di cubi oltre a un libro d’artista “Coreografia di metalli” realizzato nel 2020 sulle poesie di Gilberto Isella. Il volume, interamente realizzato a mano con l’utilizzo di particolari tecniche incisorie e l’utilizzo di preziosi materiali  nasce da un intenso dialogo, sviluppatosi negli anni, tra il poeta Isella e l’artista, sul tema dei metalli e del loro collocarsi tra antiche interpretazioni e moderna lettura scientifica, tra chimica e alchimia. Protagonista della mostra è  il colore che lasciando il suo ruolo di puro elemento materiale diventa simbolo di un percorso spirituale ed emozionale. Fino al 26 giugno; orari: martedì – sabato 15/19.

Milano – Ultimo fine settimana per una visita alla mostra “Trasparenze” personale di Carmine Caputo di Roccanova ospitata allo Spazio d’Arte Scoglio di Quarto di Milano. Esposte 14 opere inedite realizzate dal 2020 ad oggi. La narrazione del ciclo delle “Trasparenze” si muove su linee rette e figure geometriche triangolari nette e definite, che per l’artista e l’osservatore possono essere replicabili all’infinito, quindi oltre la stessa superfice della tela. Opere astratte che sono evidenti espressioni di un racconto più ampio, dove ognuna di esse è naturale proseguimento dell’altra, caratterizzate da una finitura del quadro che si sviluppa per continui accavallamenti e intersezioni, senza tuttavia andare a perdere la brillantezza del dipinto e dei colori. Fino al 5 giugno. Orari: da martedì a venerdì dalle 17 alle 19.

Milano – Alla galleria Maroncelli 12 è ospitata la mostra “Il rosso è un colore che non conosco” di Raffaele Capuana. L’esposizione presenta una trentina di dipinti di diverse dimensioni, realizzate dai primi anni ’90 al 2016. Le opere testimoniano un insondabile tormento, una continua introspezione interiore da cui sgorga la fascinazione delle sue immagini, una sorta di diario quotidiano “degli impulsi più profondi del suo animo” scrive il critico Giorgio Seveso. I lutti lo segnano e l’abuso di psicofarmaci lo costringe a molteplici ricoveri in ospedali psichiatrici dal 2005 al 2016. E sarà proprio questo, a detta dello stesso artista, il periodo di una sua più intensa e intrigante produzione artistica. Sino al 27 settembre. Orari di apertura della galleria: da martedì a venerdì 15-19.

Varese Nell’ambito della mostra diffusa “Piccaia/Fibonacci a Varese. In Ambedue sono!“, sabato 11 giugno, alle 11 in sala Veratti, verrà inaugurata “Piccaia/Fibonacci. La Sequenza naturale”. L’artista nelle sue opere dipinge la progressione della Sequenza del matematica (Pisa 1170 circa -1242 circa), dove i numeri indo arabici sono usati come segni grafici che rispecchiano nella regola aurea la Natura che si avvicina al divino: la chiave d’oro che unisce tutti i misteri. La sequenza di Fibonacci, il cui rapporto, tra due numeri consecutivi della serie tende alla sezione aurea è la via iniziatica del suo lavoro. In sala Veratti verranno esposti un’installazione e cinque opere. Fino al 25 giugno, orari di apertura: giovedì e venerdì 15-19; sabato e domenica 10.30-12.30/15-19.