Veduta esterna del BattisteroVeduta esterna del Battistero

Sabato 29 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, i portoni del Battistero di San Giovanni a Varese si sono aperti ai molti varesini accorsi. Dopo un restauro iniziato nel 2010, ma che di fatto era già nell'aria dal 2007, uno dei gioielli di Varese viene restituito finalmente alla città.

La conferenza che si è tenuta per l'occasione ha puntualmente analizzato i passi fatti durante questi anni: il consolidamento delle murature e delle volte, i miglioramenti tecnici, la pavimentazione, l'intervento sugli affreschi presenti per recuperarne la leggibilità. I dipinti certamente di maggior pregio sono quelli attribuiti al Maestro della Tomba Fissiraga, quell'anonimo frescante che deve il suo nome all'affresco lodigiano.

Un confronto e un'analisi dei dati conseguiti dal restauro permetteranno di distinguere la sua mano da quella di

Affreschi del BattisteroAffreschi del Battistero

un collaboratore, presente assieme a lui sui ponteggi. Per quanto riguarda invece gli stemmi presenti nell'affresco della Madonna della misericordia, è ormai accertato il fatto che vadano ricondotti al cardinale di Genova, Luca Fieschi, in visita al parente Prevosto di Varese, attorno agli anni 1310-15. Un restauro dunque meticoloso, ben condotto anche alla luce dell'ultimo intervento negli anni Cinquanta, rispettoso della materia esistente.

Come ha spiegato il Prevosto di Varese, mons. Gilberto Donnini, nonostante il periodo di crisi finanziaria -oltre che culturale e religiosa- si è scelto di portare avanti questo progetto di recupero perché consapevoli dell'importanza che riveste questo monumento, sia dal punto di vista artistico, sia pastorale. La speranza infatti è quella di poter ritornare ad utilizzare il Battistero proprio come luogo del conferimento del Battesimo. Anche questa volta la chiesa varesina si è distinta per lungimiranza e attenzione al valore storico-artistico dei suoi beni, come è stato per il restauro della volta nella Basilica San Vittore e la Chiesa di Sant'Antonio alla Motta.