
La caducità di tale mossa l'aveva anticipata con largo anticipo Pirandello: "Uno nessuno centomila".
Ad intaccare tale effigie con irruenti colpi di pennello e istintive incursioni segniche è Antonio Syxty (nato a Buenos Aires, vive e lavora a Milano) in "C'est par vous que je communique" con opere comprese tra il 2012 e il 2016, per la prima volta in mostra presso la Compagnia del Disegno a Milano.
Con irriverenti incursioni di colore accompagnate da frasi o singole parole, Syxty dissacra fronte e retro di varie carte di credito.
A quell'oggetto che a volte concentra in sé smodate possibilità di acquisto, l'artista associa altri simboli del capitalismo come fusti di petrolio tragicomicamente contraddistinti da una conchiglia simbolo di purezza e fecondità.

Inoltre, la presenza su quell'oggetto piatto e sottile di icone come Che Guevara, Kennedy, Dalì, pare affermare come tutto indifferentemente, possa essere strumentalizzato e sottoposto a bassi fini di mercato.
Il castigo finale, per chi della carta di credito fa il proprio dio esasperandone uso e consumo, sino a perdere identità nel momento in cui lo smarrimento o la perdita del capitale ingenera nel possessore crisi di identità, è il rifugio negli psicofarmaci, posti da Syxty, gli uni accanto agli altri, venati da turbini multicolori in fusione con pennellate dense quasi in fuga dalla superficie piana a definire l'instabilità e la dipendenza di alcuni loro possessori.
Antonio Syxty – "C'est pa vous que je communique"
Milano – Compagnia del Disegno, Via Santa Maria valle 5
Fino al 27 gennaio
Orari: martedì-venerdì 10-12,30/16-19,30