Una grande mostra, cinquantasei sono le opere esposte, un'occasione unica di vedere riuniti un insolito numero di dipinti del pittore Antonio Calderara.
Come quella di ogni artista, la sua opera deve essere guardata sullo sfondo dell'epoca in cui egli è vissuto e messa in rapporto con le vicende che hanno influenzato la sua vita e di conseguenza la sua personalità.

Con l'intento di ricostruirne il profilo e il percorso artistico, si potranno ammirare paesaggi, figure e nature morte eseguite tra il 1927 e il 1958. Dipinti che hanno accompagnato la sua esistenza e dove in ognuno di essi, in modo palese o solo accennato si percepisce un linguaggio compositivo legato alle atmosfere di quei luoghi e al suo stato d'animo.
Quell'animo, alternato a momenti di calma meditativa al caos assoluto, ma sempre volto alla ricerca dell'essenziale.

La sua evoluzione artistica è frutto di un costante mettere in discussione le conoscenze acquisite: elementi precedenti ricompaiono nei suoi dipinti sotto nuove forme, tecniche e colori, fino a raggiungere uno schema pacato composto da velature e trasparenze che hanno contribuito a far progredire la sua pittura e a segnare la scena artistica del XX Secolo.

Nel percorso espositivo, si potrà godere e subire il fascino di opere come: l'Isola di San Giulio del 1935, due vedute della

Piazza di Orta, datate 1927 e 1931. Alcune raffinate nature morte, di piccolo e grande formato, risolte con quell'attenzione per i particolari tipica della sua pittura. Daranno inoltre risalto alla mostra gli intensi e malinconici ritratti della moglie (figura in grigio 1949, a tavola 1952) e della figlia (Gabriella 1946) omaggiate dall'artista con quella delicatezza nata da una solida base di affetti.

Ci auguriamo che questa testimonianza serva ad approfondire e ammirare questo artista raffinato, intenso e sensibile, grande interprete dei valori, della natura e del paesaggio, coerente fino in fondo con la propria ispirazione e la propria ricerca.
Ringraziamo quindi i collezionisti che hanno messo a disposizione le opere e hanno reso possibile la realizzazione della mostra.
Rivolgiamo infine un particolare ringraziamento a Bruno Nicolazzi per la disponibilità e le preziose informazioni.