Ligornetto (CH) – Al Museo Vincenzo Vela domenica 23 aprile alle 16 torna il cinema delle origini con la presentazione di One Week e Neighbors, due cortometraggi degli esordi del genio comico Buster Keaton con accompagnamento musicale dal vivo di Daniele Furlati al pianoforte. A seguire, verrà presentato il flip book “Il Cineografo del Vela” del fotografo Matteo Fieni.

“S-velati e ritrovati”, l’appuntamento cinematografico del Museo Vincenzo Vela, omaggia questa volta Buster Keaton, grazie alla consolidata collaborazione con la Cineteca di Bologna, impegnata da alcuni anni nel “Progetto Keaton”. Quest’ultimo ha l’obiettivo di restaurare l’intera opera cinematografica di questo maestro assoluto dell’epoca d’oro del cinema muto che, come scrisse James Agee sulla rivista “Life” nel 1949, “per stile e natura era il più profondamente ‘muto’ dei comici muti, tanto che anche un sorriso era in lui assordante e stonato quanto un grido”. Nel corso dell’appuntamento al Museo verranno proiettati  due cortometraggi realizzati nel 1920, agli esordi della sua carriera cinematografica.

One Week, considerato uno dei suoi primi capolavori, capace di sintetizzare e sublimare l’immaginario americano della casa “fai da te”, costruito attorno ad un vorticoso carosello di trovate catastrofiche. La vicenda segue una coppia di sposi novelli nei disastrosi tentativi di costruire una casa prefabbricata, loro futuro nido d’amore.

Neighbors racconta le peripezie di due giovani innamorati, vicini di casa, osteggiati dai genitori che si destano, separati da una staccionata che, con una corda da bucato, basta a Keaton per creare un intero balletto comico.

Ad accompagnare la proiezione, compositore e pianista Daniele Furlati, da anni collaboratore della Cineteca di Bologna nonché autore di colonne sonore di importanti film italiani, già ospite della rassegna “(S)velati e ritrovati”. Seguirà, alla presenza dell’autore, Matteo Fieni, la presentazione del “flip book” Il Cineografo del Vela, pubblicato dal Museo con il sostegno del progetto Cultura in movimento promosso dal DECS.

La concomitanza con il cinema delle origini non è affatto casuale. I “flip book” possono essere considerati i precursori del cinema: questi piccoli libri presentano una successione di immagini che cambiano gradualmente, in modo che quando le pagine vengono fatte scorrere in rapida successione, usando ad esempio il pollice, le immagini sembrano prendere vita, animandosi. La parola tedesca per indicare i “flip book” è infatti “Daumenkino”, letteralmente “cinema pollice”. Il cineografo del Vela, realizzato dal fotografo Matteo Fieni, è costituito da tre “flip book” dedicati ad altrettanti capolavori di Vela: la Desolazione, Guglielmo Tell e Spartaco. Facendo scorrere le pagine, le immagini prendono vita, seguendo il viaggio fantastico di queste opere dal Museo (dove sono conservati i modelli in gesso) ai luoghi che ospitano le loro realizzazioni in marmo: il Parco Ciani, il lungolago e il Municipio di Lugano,

Note biografiche
Come iniziò Buster Keaton
Joseph Francis Keaton (1895-1966) è stato ribattezzato “Buster” (rompicollo) per le sue abilità acrobatiche, sin da bambino, figlio di due artisti di varietà girovaghi. A poco più vent’anni, esordisce nel cinema facendo coppia col comico Roscoe “Fatty” Arbuckle: lui, allampanato e serioso, l’altro grasso ed eccessivo. Da solo, tra il 1920 e il 1929, gira i suoi capolavori: The General (Come vinsi la guerra), Steamboat Billy Jr. (Io e il ciclone), The Cameraman (Il cameraman) e Spite Marriage (Io… e l’amore), nel quale le innumerevoli gag visive contrastano con un’espressione triste e impassibile, quella “faccia di pietra” che lo caratterizzerà per sempre. Con l’arrivo del sonoro comincia il declino, accompagnato da problemi nella vita privata e dall’alcolismo. Negli Anni ’50 compare nei panni di sé stesso in Viale del tramonto e Luci della ribalta, fino a quando la sua opera viene riabilitata dalla critica, tanto che gli viene assegnato un Oscar alla carriera nel 1960.

Daniele Furlati è compositore e pianista, diplomato in Composizione, in pianoforte e Strumentazione per banda. Nel corso della sua formazione ha ottenuto due diplomi di merito ai corsi di perfezionamento in musica per film tenuti da Ennio Morricone e Sergio Miceli all’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Furlati è stato anche più volte premiato con importanti riconoscimenti, tra questi segnaliamo le musiche, composte con Marco Biscarini, per i lungometraggi di Giorgio Diritti Il vento fa il suo giro (2005), L’uomo che verrà (2009, nomination ai David di Donatello nella categoria Migliore Musicista) e Un giorno devi andare (2013, nomination Ciak d’oro Migliore Colonna Sonora). Al Museo Vincenzo Vela ha già musicato dal vivo

Matteo Fieni lavora nel campo della fotografia, dell’installazione e dell’arte relazionale. Le sue opere esplorano le relazioni concettuali tra l’individuo e l’ambiente fisico circostante. Concentrandosi sull’inconscio ottico/tecnologico e sulla navigazione mentale spaziale, indaga i limiti della percezione umana sul nostro immaginario collettivo. Si è laureato in fotografia allo IED (Istituto Europeo di Design) di Milano e ha studiato Scienze della comunicazione e giornalismo all’USI (Università Svizzera Italiana). È membro attivo dell’associazione professionale degli artisti visivi svizzeri “Visarte” (di cui è stato anche co-presidente dal 2020 al 2022 della sezione Ticino). Numerose esposizioni personali e collettive in Svizzera, Francia e Italia. Collabora con il Museo Vincenzo Vela, per il quale ha concepito e realizzato atelier per il giovane pubblico alcuni film muti della rassegna “(S)velati e ritrovati”, dedicata al cinema delle origini.