Adriano Bozzolo accanto ad una sua sculturaAdriano Bozzolo accanto ad una
sua scultura

Una casa-atelier dove spunti artistici si mescolano e si sovrappongono agli oggetti quotidiani, dove libri e musica accompagnano i giocattoli di plastica dei nipoti, dove una pianta raggiunge con i suoi rami conchiglie che raccontano di viaggi lontani. Entriamo in casa di Adriano Bozzolo chiedendo permesso, rimanendo abbagliati dalla sua scultura, declinata in sinfonie di volumi e di spazi. Figure femminili che si stagliano nell'aria come sagome danzanti e senza peso. Anche il disegno e la pittura sono intimamente scultorei, la componente materica è irrinunciabile. 

Adriano Bozzolo continua a vivere nelle sue opere, nel racconto del figlio e nelle parole di quanti gli hanno voluto bene. La sua è un'antica famiglia originaria della Val Marchirolo, tradizionalmente dedita alla decorazione e all'arte spesso anche in contesti europei. Dopo le prime e numerose committenze di scultura funeraria, che gli hanno dato da vivere, l'autore ha potuto spiegare liberamente le ali della propria intuizione di pittore e di plasticatore.

I nuclei principali della scultura di Adriano Bozzolo sono l'astrattismo delle figure che si fa musicale, le superfici

Suonatrice, opera in bronzoSuonatrice, opera in bronzo

metalliche che vibrano alla luce e i corpi di ballerini che si muovono al ritmo costante. Adriano Bozzolo ha avuto la grande fortuna e il privilegio di fare della sua passione, una professione, un mestiere nel quale ha raggiunto vette di geniale e libera creatività. Suo è il monumento "Per la Fraternità dei Popoli" alla dogana italo-svizzera di Ponte Tresa. In un abbraccio circolare, le mani si incontrano e si incrociano a formare un globo perfetto, i corpi umani sembrano librarsi nell'aria, ancorati a terra da brevissimi e sottili legami metallici. 

Per lui la condanna più amara è stata quella di perdere la vista, prima di lasciare questo mondo. Eppure è riuscito a restare sempre fedele ai temi della sua poetica, a sentire la superficie della scultura muoversi e crescere sotto i polpastrelli; ora la sua casa- gipsoteca dove spesso è tornato richiamato da affetti e ricordi, non resterà vuota.

Lo Speciale Televisivo, con l'intervista a Dario Bozzolo, figlio del grande scultore, sarà visibile su Artevarese.com a partire da lunedì 14.