Ascona – Il Museo Comunale d’Arte Modernainaugurato un’ampia rassegna dal titolo Il colore delle emozioni, una serie di opere capace di ripercorre importanti capitoli della storia dell’arte europea, tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo scorso.

Un centinaio i lavori esposti, provenienti da tre differenti collezioni: la Fondazione Marianne Werefkin, la Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten e la Fondazione Richard e Uli Seewal.

Una rassegna che valorizza il patrimonio artistico della città, celebrando quegli artisti e quei movimenti, presenti nei fondi che il Museo conserva, cura e che hanno animato l’ambiente culturale del Borgo di Ascona nel secolo scorso, in particolare tra le due guerre mondiali, rendendolo un luogo eccezionale.

Il percorso espositivo si apre con 47 dipinti provenienti dalla Fondazione per la cultura Kurt e Barbara Alten, solitamente esposti al Museo Castello San Materno, attualmente in restauro, il cui nucleo è composto da artisti gravitanti in area tedesca, tra i più significativi del periodo che va dalla fine dell’Ottocento al primo dopoguerra: gli impressionisti Max Liebermann e Lovis Corinth, gli artisti della colonia di Worpswede (Fritz Overbeck, Hans am Ende, Otto Modersohn e Paula Modersohn-Becker), ultimo baluardo del romanticismo tedesco del XIX secolo, che segnò il passaggio dal realismo umanitario e sociale all’impressionismo e all’espressionismo. Movimento, quest’ultimo, rappresentato da alcuni autori della Brücke (Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Hermann Max Pechstein, Emil Nolde) e del Blaue Reiter (Alexej Jawlensky, August Macke), a segnare i due poli di irraggiamento in Germania dell’espressionismo: quello vitalistico e sociale di Dresda e Berlino, e quello lirico e visionario di Monaco, che hanno entrambi saputo rivoluzionare il linguaggio pittorico aprendosi alla modernità.

Il percorso prosegue al secondo piano dove si potranno ammirare 33 dipinti di Marianne Werefkin (1860-1938), artista russa tra le promotrici dell’Espressionismo e anima del futuro museo di Ascona, che proprio nel Borgo decise di vivere gli ultimi vent’anni della sua esistenza e dove diventò punto di riferimento della vita culturale cittadina, grazie alla sua caparbietà e alla sua capacità persuasiva nel mettersi al centro degli eventi più importanti. Tra i lavori esposti, si segnalano le tempere Autunno – Scuola del 1907, Il danzatore Alexander Sacharoff del 1909, L’albero rosso del 1910, o ancora La città dolente del 1930, oltre al corpus di 28 libretti contenente i disegni e gli schizzi di Marianne Werefkin.

La rassegna si conclude nella sala dedicata alla Fondazione Richard e Uli Seewald, dove sono esposte 9 opere pittoriche del tedesco Richard Seewald che, negli anni difficili tra le due guerre mondiali, ha fatto della sua proprietà a Ronco sopra Ascona, la sua “Arcadia”, nel dedicarsi alla pittura, alla grafica e alla letteratura, immerso nella natura. Una natura che torna nei suoi dipinti, come paesaggio dell’anima, come luogo di silenzio profondo, fuori dal tempo e dallo spazio.

La mostra potrà essere visitata sino al 7 gennaio. Orari: martedì-sabato, 10 – 12/14 – 17;
domenica, 10.30 – 12.30.