La Chiesa del RosarioLa Chiesa del Rosario

Ad un passo dall'inizio – Avranno inizio a settembre i lavori di restauro all'interno della chiesetta del Rosario a Viggiù. I permessi della Curia e della Soprintendenza ci sono, così come le analisi del caso e i fondi per lo svolgimento degli interventi necessari a bloccare il degrado in corso e a risanare l'edificio storico. La stesura del progetto architettonico è stato firmato dallo studio di architettura Marchi di Varese, mentre il restauro è affidato alla società Ambra di Vanzaghello (MI). Un investimento di 160 mila euro totali; una parte, sono stati depositati dalla Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino accanto al finanziamento della Fondazione Comunitaria del Varesotto.

Era il 1593
– Risalgono a questa data i primi cenni storici riguardanti la consacrazione della Chiesa dedicata alla Madonna del Rosario alle porte del borgo antico della Valceresio. Oggi il lato perimetrale dell'edificio confina con la strada che immette in paese, segno di come si sia modificato col passare del tempo il piano urbano. Dai documenti storici si scopre però che probabilmente la nascita dell'edificio è antecedente a tale data, in seguito cioè alla donazione (nel 1505) di un pezzo di terra su cui i frati costruirono una casa, da parte di Stefano Argenti al convento domenicano di San Giovanni di Como. Informazioni più dettagliate si hanno nel 1586, data della visita pastorale dell'arcivescovo di Milano, Gaspare Visconti; allora la Chiesa risultava intitolata a San Pietro Martire. Dal 1608 si hanno i primi documenti dedicati alla commissione di arredi, pitture e decorazioni alle diverse personalità artistiche del tempo: Antonio Maria Buzzi Mineto, Onorio Longhi, Francesco e Gio. Angelo.

L'interno della ChiesaL'interno della Chiesa

Trascorrono i secoli – Nel corso del XVII secolo si susseguono numerosi interventi di restauro, ampliamento e rifacimento di alcune parti dell'edificio sacro. Inoltre trovano posto nella chiesa nuovi paramenti e arredi sacri; nel 1751 viene aggiunto un nuovo coro alla vecchia chiesa; risalgono a due anni più tardi i dipinti murali di Carlo Maria Giudici raffiguranti la Trinità e la collocazione di un nuovo altare. Nel corso del XIX secolo l'impegno verso la chiesa riguarda l'acquisto di opere d'arte, l'intervento di restauro, il rifacimento della copertura e di un nuovo cimitero. L'attenzione anche nei periodi successivi si concentra sulle riparazioni causate dal secondo conflitto mondiale; accanto a questa vicenda storica e all'inevitabile trascorrere del tempo, le infiltrazioni d'acqua causano di continuo danni all'edificio. Ancora oggi è il maggior problema della chiesa, punto sul quale si concentreranno gli interventi dei restauratori nel prossimi mesi.

La fase diagnostica – I saggi stratigrafici sono stati eseguiti dalla ditta Gasparoli di Gallarate. Le analisi hanno rilevato la mancanza di parti decorative e pittoriche sulle pareti e sulla volta della chiesa, ad esclusione degli affreschi di Carlo Maria Giudici nella volta della navata e in quella del presbiterio. Diverse fasi di studio hanno interessato le ridipinture delle pareti dalla più recente realizzata a tempera alla più antica a calce sui toni dell'ocra e grigio-azzurro. Buono risulta lo stato di conservazione degli affreschi, coperti solo superficialmente da terra e nero fumo. Numerosi sono invece i problemi di sollevamento della pellicola pittorica e cadute di colore, oltre a distacchi dell'intonaco dal supporto murario. Anche il cornicione e i capitelli un gesso sono stati danneggiati dall'umidità.

ParticolareParticolare

Le parti laterali – La Chiesa presenta un'insolita pianta circolare in cui si inseriscono alcune cappelle laterali. Anche in questi ambienti più piccoli l'acqua è causa di deterioramenti, in particolare nella cappella dedicata alla Madonna realizzata con tessere musive che ne decorano la parte inferiore.

Come si interviene
– In base alle risorse economiche a disposizione, l'intervento di restauro avviene in due lotti: il primo partendo dalle volte e scendendo fino alle cornici e ai capitelli in stucco; il secondo dalle cornici fino a terra. La priorità del lavoro è risolvere le problematiche generali di infiltrazione e risanare tramite la verifica della copertura. Il restauro delle superfici interne, in pietra, pitture, stucchi e dipinti, diventa anche l'occasione per rivedere l'illuminazione della chiesa, modificarla dando risalto alla cupola.