L’ottava edizione del Festival Fotografico Europeo, ideato e curato dall’Afi-Archivio Fotografico Italiano, promuove oltre quaranta mostre, seminari, workshop, proiezioni, multivisioni, letture dei portfolio, presentazione di libri, concorsi. tra Milano e Varese  con otto comuni coinvolti, fotografi internazionali, autori italiani e stranieri che si confrontano su tematiche dal reportage all’architettura, dalla fotografia d’arte alla fotografia d’archivio.

 

Claudio Argentiero, fotografo e ideatore e curatore del Festival Fotografico Europeo ci racconta nello specifico le esposizioni varesine: “Su Varese abbiamo fatto una scelta molto precisa: al Castello di Masnago presentiamo cinque mostre dedicate al tema dell’abitare il paesaggio con cinque progetti diversi ma complementari che trattano tematiche anche sociali attraverso la fotografia di architettura. Quindi parliamo di Vito Leone che lavora sul tema del paesaggio urbano limitrofo all’industria petrolchimica di Taranto, l’Ilva, con tutte le dinamiche e le difficoltà di vivere in un quartiere dove l’inquinamento è altissimo. Poi incontriamo un bellissimo lavoro di Michele Guyot Bourg che è un autore genovese che già negli anni 80 aveva realizzato un reportage su chi abitava sotto il ponte Morandi e che aveva scoperto che già allora molta gente era morta in incidenti sul ponte magari cadendo giù: il che dimostra quanto già fosse pericoloso. Poi è presente una bellissima mostra di Virgilio Carnisio con le foto di Milano degli anni ’60 -’70 che tratta il paesaggio urbano di una Milano romantica fatta di case di ringhiera che è l’apporto più storico di questo contesto. Fabio Mantovani che è un giovane fotografo contemporaneo, ha fatto un lavoro molto interessante sulle case popolari in Italia: quindi anche nelle zone molto difficili come Le Vele di Napoli piuttosto che lo Zen di Palermo o il Gallaratese a Milano. Ne esce una lettura del paesaggio dove comunque la convivenza sociale non è mai facile. Per concludere abbiamo una mostra di Rea Papadopoulou che documenta in Grecia, vicino ad Atene, un luogo dove erano presenti piantagioni di ulivi millenari ma che negli anni a venire è stato devastato con il progetto industriale, gli insediamenti sono cresciuti a vista d’occhio e oggi, una volta abbandonati, sono diventati archeologia industriale. La particolarità del lavoro è che c’è una poeticità data dalla luce e un aspetto più interpretativo.

 

In sala Veratti sono presenti altre due mostre: una di Gabriele Basilico con stampe originali piccole ma molto interessanti perchè è stato il primo lavoro che l’ha reso celebre “Ritratti di fabbriche” in collaborazione con la fondazione 3 M di Milano e poi un mio lavoro sull’archeologia industriale. Con l’Ordine degli Architetti che patrocinato l’intera iniziativa “Abitare il paesaggio”, abbiamo pensato di esporre foto della Valle Olona in cui molto è abbandonato ma qualcosa si è trasformato in patrimonio: lo scopo è proprio quello di mostrare come la fotografia possa indagare il territorio. Con l’Ordine degli Architetti, il 30 marzo, al Castello di Masnago ci sarà una conferenza con la presenza degli autori. Ad aprile poi l’Ordine degli Architetti terrà un ulteriore convegno sul riuso degli edifici abbandonati a cui sarà abbinata una visita guidata in Sala Veratti.

Claudio Argentiero conclude con una riflessione semplice ma non scontata “La fotografia come altri linguaggi artistici deve coinvolgere il più possibile chiunque si occupi di territorio, di arte di cultura, perché solo così si può creare una sinergia e soprattutto delle collaborazioni fondamentali altrimenti le mostre restano solo per gli addetti ai lavori”.

Cristina Pesaro

GABRIELE BASILICO – CLAUDIO ARGENTIERO

RITRATTI DI FABBRICHE

23 marzo – 20 aprile 2019

Sala Veratti – via Veratti, 20 – Varese

orari di visita: venerdì, sabato e domenica : 10 / 12.30 e 14,30 / 18.30 – ingresso libero

 

ABITARE IL PAESAGGIO

23 marzo – 12 maggio 2019

Castello di Masnago –via Cola di Rienzo, 42 – Varese

orari di visita: da martedì a domenica : 9.30 / 12.30 e 14.00 / 18.00

ingresso a pagamento a parte le giornate con conferenza

chiuso 21 aprile S. Pasqua e 1 maggio – aperti lunedì dell’Angelo