I taccuini di viaggio, di tradizione profondamente legata alla cultura dell'architettura, sono raccolte di segni, spesso solo abbozzati, che anche grazie alla ritualità – i fogli, i pennelli, la preparazione – fissano suggestioni, storie, empatie con quello spazio e in quel momento.
Nella cornice della ex chiesa di San Pietro in Atrio, la prima, ampia personale di Stefano Seneca ci racconta alcuni frammenti che il nostro frettoloso sguardo quotidiano percorre spesso segna cogliere.

"La passione del disegno e la necessità di nutrirmi di arte e architettura sono il motivo naturale per cui, da sempre, viaggiando prendo appunti. Sin da giovane – racconta Seneca – ho amato viaggiare solitario e fermarmi a schizzare, la natura, l'architettura, l'arte. Tutto è occasione per osservare e disegnare, oggi, spesso ritaglio questi momenti alla mia famiglia che pazientemente sopporta l'attesa".
Stefano Seneca, attraverso un uso naturale e personale della tecnica dell'acquarello, fissa con gesto semplice ed insieme definitivo una sollecitazione artistica. Nella percezione diffusa l'acquarello è associato a qualcosa di etereo, quasi fugace, forma di acqua che scorre e si dissolve sulla carta da cui emergono le tracce del colore, monocromatico.

"Nel corso degli anni ho affinato una tecnica dell'acquarello che in effetti è una sintesi di pensiero, analisi introspettiva, ma anche rapida-lentezza dettata necessariamente dalle circostanze".
"Ognuno di questi disegni porta con se e dentro di me appassionati ricordi ed emozioni indelebili. Non dimentico il freddo intenso mentre disegnavo il Pantheon o San Vincenzo a Galliano (incompiuto per quello) o le violente raffiche di vento di Coimbra, mentre disegnavo la biblioteca di Siza, piuttosto che l'acqua scrosciante che ha bagnato il foglio mentre acquerellavo l'università di Porto, tra gli ultimi, la Neue Nationalgaleri, per disegnare la quale ho usato l'acqua semighiacciata e unta, di una pozzanghera. Questi appunti sono un racconto di momenti indimenticabili".

Appunti di viaggio: acquerelli di Stefano Seneca
Dal 9 al 30 marzo
S. Pietro in atrio, Via Odescalchi 3, Como
Orari: da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.00
Ingresso libero