Prima di morire, Philippe Daverio ha lasciato un libro-monumento, che lo farà vivere per sempre, rendendolo caro a quanti prenderanno in mano, per leggerlo avidamente e trarne ricchezza, il suo «Racconto dell’arte occidentale, dai greci alla pop art» (edizioni Solferino). Tremila anni di storia dell’arte, condensati sapientemente in un volume ancora fresco di stampa e raccontati da un maestro della divulgazione che non nascondeva di non essere nemmeno laureato.
Dopo aver troncato il percorso universitario compiuto, per un tratto, alla Bocconi, dove aveva frequentato il corso di laurea in Economia, Philippe Daverio, che era nato a Mulhouse nel 1949, aveva deciso di dedicarsi all’arte, anima e corpo, come gallerista ed editore, specializzandosi nel Novecento italiano.
Brillante firma di testate di spicco, come Liberal, Vogue e Panorama, ha saputo anche bucare lo schermo con le sue trasmissioni: Art’è e Art.tu (Rai tre), Passepartout (Rai tre), Emporio Daverio (Rai cinque).
Negli anni Novanta è stato assessore del comune di Milano, nella giunta del sindaco Marco Formentini (Lega), con le deleghe alla Cultura, al Tempo libero, all’Educazione e alle Relazioni internazionali. Ha insegnato Disegno industriale all’Università degli Studi di Palermo, diretto la rivista Art e Dossier e scritto molti libri. Compare, in un cameo involontario, camminando per le vie di Milano, nel videoclip della canzone Yuppies (1988) di Luca Barbarossa.
Oltre a «Racconto dell’arte occidentale dai greci alla pop art» (2020), già ricordato in apertura, la sua bibliografia essenziale comprende almeno l’elenco di questi volumi che occorre frequentare per tenerci ancora vicino e non farci mancare mai Philippe Daverio.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Arte stupefacente: da Dada alla Cracking art (2004); Un’altra storia del design e un modesto tentativo di interpretazione (2005); Il museo immaginato (2011); Il museo immaginato. Il secolo lungo della modernità (2012); Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storie dell’arte (2013); Il secolo spezzato delle avanguardie (2014); La buona strada (2015); Il gioco della pittura (2015); Arte in tavola (2015); A pranzo con l’arte (2016); Le stanze dell’armonia. Nei musei dove l’Europa era già unita (2016); Ho finalmente capito l’Italia. Piccolo trattato ad uso degli stranieri (e degli italiani) (2017); Grand Tour d’Italia a piccoli passi (2018); Quattro conversazioni sull’Europa (2019) e La mia Europa a piccoli passi (2019).