Busto A. – A stupire spesso non sono le grandi cose, ma le più semplici. E se poi,queste, arrivano da un bambino, sono in grado di farci capire quanto il mondo degli adulti sia complicato e contorto. In un momento in cui tutti parlano e pochi ascoltano, chiusi in casa presi da collegamenti con videochiamate, skype, mail, e chi più ne ha più ne metta, ognuno si è creato un piccolo e personale mondo. Tra le pareti domestiche la convivenza non sempre è facile. Le esigenze personali sono differenti e nell’insieme creano caos. In questo vortice, mentre ciascuno dice la sua, si alzano le voci dei cronisti della TV che aggiornano sul coronavirus, a cui fanno sottofondo musica e pentole che sbattono. Un ronzio di gran lunga superiore a quello di sciami di api intente a costruire il proprio alverare, dal quale qualcuno in silenzio scivola via, come Lucilla, una bambina di dieci anni, che ignorando tutti gli strumenti di innovata tecnologia, prende carta e penna e scrive una lettera. La fortunata destinataria è la nonna con la quale si apre a un dialogo sorprendente. E’ incredibile constatare quanto queste nuove generazioni siano al passo con i tempi. Forse è una conseguenza della situazione covid 19 con la quale hanno dovuto confrotarsi, perdendo la spensieratezza della loro età, adattandosì e ritrovandosi a crescere in fretta. Comunque sia Lucilla, e sicuramente altri bimbi come lei, ha saputo darci una lezione. Un gesto semplice che, unito al disegno che accompagna le sue parole, ci apre ad ampie e profonde riflessioni. Riportiamo, di seguito, lo scritto della bimba…

Cara nonna,
come stai?
spero che questa lettera ti faccia piacere.
Ti scrivo perchè so che una lettera, specialmente in questo momento, strappa sempre un sorriso.
E’ dura, ma dobbiamo resistere e se ripetteremo gli ordini ci potremo riabbracciare presto.
Stiamo vivendo un periodo difficile e io, come tutti, lo sto provando sulla mia pelle, stiamo vivendo un periodo che passerà alla storia e che, fra qualche ano, sarà tutto scritto, nero su binco, sui libri di scuola. Quando i bambini del futuro lo leggeranno scommetto che diranno” Che fortunati a casa, un anno scolastico”.
Ma noi sappiamo che non è così.
In questo periodo sto scoprendo attività che mi appassionano: giardinaggio, la lettura, la cucina (sia per cucinare che per mangiare). Ma soprattutto sto capedo l’importanza della libertà di andare a fare una passeggiata il sabato mattina con il papà in centro, l’importanza di andare a scuola, l’importanza di vedere i nonni la domenica o l’impotanza di fare un pigiama party con la nonna Sara in casa della zia Monica. L’imortanza della libertà.
Ora so che ,quando il papà in futuro, il sabato mattina mi chiederà: “andiamo a fare un giro in centro?” Io gli risponderò di sì. Non come faccio di solito che dico: “No, sono stanca”, e lo mando da solo. Dobbiamo ricordarci che un giorno i nostri sacrifici saranno ripagati e quando riusciremo di casa, ne riusciremo più consapevoli.
Aspetto con ansia una tua risposta.
Lucilla

Considerazioni, concretezza, idee chiare per il futuro. Lucilla ci ricorda il valore della vita, della libertà, ci richiama all’attenzione per la famiglia, per gli altri e per le occasioni che capitano e che non devono più essere perse. Un messaggio forte nonostante la giovane età che tocca le corde del cuore lasciandoci senza parole…