Tensioni culturali scuotono il Sacro Monte. Il Conservatore del Museo Baroffio e del Santuario, Laura Marazzi, ha rassegnato le dimissioni. La decisione, improvvisa, è stata annunciata con un post su Facebook, pubblicato sulla pagina del museo, la mattina di domenica 4 marzo: “Oggi riapre il Museo con nuovi orari, nuova bigliettazione, nuovo personale d’accoglienza. Il conservatore del Museo, dott.ssa Laura Marazzi, ha lasciato il suo incarico, con la serenità di chi consegna un museo florido d’idee e di programmi per il futuro, dopo un 2016 da record. Anche i volontari VAMI, che insieme a lei hanno animato con passione e competenza la vita culturale del Museo, hanno ritenuto esaurito il loro ruolo. Grazie a tutti i bambini dal cui desiderio di sapere e di creatività abbiamo imparato tanto. Grazie a tutti coloro che negli ultimi 15 anni hanno collaborato alla meravigliosa avventura della rinascita del Museo, dopo il restauro voluto da Mons. Macchi. A loro chiediamo di continuare a sostenere questo scrigno, tenacemente aggrappato al suo Santuario, perché continui a nutrire occhi, mente, cuore”.“Il Sacro Monte perde una sua punta di diamante. Non ci posso credere, la dott.ssa Marazzi era troppo affezionata al suo lavoro presso “il Baroffio” svolto con alta professionalità e passione. Che sta succedendo?” si domanda Ambrogina Zanzi, presidente degli Amici del Sacro Monte di Varese.
Domanda spontanea e da molti condivisa, su cui, per il momento, le risposte latitano. Ma sarebbe ingenuo non vedere un rapporto di casualità tra il passo indietro del Conservaotre e il recentissimo lancio del Polo Museale del Sacro Monte, che prevedere un’unica cabina regia di Pogliaghi, Baroffio, Cripta e centro espositivo. Novità non da poco, vista la geografia culturale della vetta sacra.La Parrocchia ringrazia Laura Marazzi e prende atto, a malincuore, delle sue improvvise dimissioni, precisando di non aver mai messo in discussione il suo ruolo di Conservatore. Resta il fatto che la svolta c’è stata e che, al momento, il Museo Baroffio, che dal 2011 vanta ufficialmente uno status regionale, rimane orfano di una figura fondamentale. I vertici parrocchiali non hanno dubbi: “Quel posto non resterà a lungo vacante“. Parole che rassicurano. Ma non spiegano.
*** AGGIORNAMENTO***
“So che il mio passo indietro, a ridosso del varo del “polo museale”, potrebbe sembrare sembrare un gesto di reazione, ma non è così. Ho comunicato a Parrocchia e Fondazione alcune perplessità ma mi sono resa conto di non aver più la possibilità di incidere sull’organizzazione culturale del Museo: le ultime decisioni sono state prese prescindendo dal mio ruolo di conservatore, cosa che non era mai successa. Ho capito di non essere più al servizio di un ideale, ma di logiche che mi superavano”.
Marazzi quindi va a fondo della questione, e spiega: “Ho avanzato proposte che non sono state accolte: l’ultima è stata di mantenere la gestione interna dei percorsi didattici, condotti da me e dai volontari: offerta sempre apprezzata per qualità e varietà, oltretutto priva di costi (perchè attuata con i volontari, tutte persone di grande cultura e con tanta esperienza)”.
Motivazioni economiche, probabilmente, nonostante il trend fosse in crescita: “Mi è stato spesso fatto notare che il museo incassava meno rispetto a quanto costava: preoccupazione legittima, ma un museo non è un supermercato, i suoi scopi sono diversi. Certo non mi ha fatto piacere che venisse azzerato lo staff precedente: eravamo una squadra affiatata ed efficiente, come dimostrano i tanti commenti positivi. Ma la Fondazione afferma che in questo modo risparmierà… desiderio legittimo”.
C’è inoltre chi le ha rimproverato l’ assenza durante i fine settimana, ma Marazzi ribatte: “Spesso ho tenuto conferenze o ho svolto attività nel fine settimana. Non ero la bigliettaia, per cui non era indispensabile che fossi presente ogni ora d’apertura. Infatti in generale il contratto da conservatore (oltretutto ero part-time) prevede lavoro in settimana. Può aver pensato così solo chi è ignorante e confonde il conservatore con la figura del custode. Comunque non è mai stato preteso ufficialmente che ci fossi anche nel weekend. Quando sono stata presente di sabato o domenica l’ho fatto di mia volontà”.









