100 metri di scenografie per la famiglia100 metri di scenografie per la famiglia

Dare spazio alla famiglia: questo è un obiettivo da tempo richiesto, un punto nodale nella questione politica e sociale del nostro Paese. Nel mondo dell'arte, si è voluto mettere in risalto proprio questo aspetto in modo emblematico, ovvero dando veramente spazio alla famiglia: ben cento metri lineari, tutti dedicati ad imponenti opere di scenografia sul tema della famiglia.

Otto sono gli artisti scenografi
chiamati a riempire questo spazio con la loro creatività, parlando della famiglia, ciascuno a suo modo, secondo il proprio vissuto personale e la propria sensibilità artistica.

Cento metri tutti da visitare
, dunque, allestiti presso la sede espositiva del CDI – Centro Diagnostico Italiano, che ha proposto questa iniziativa in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si è tenuto questa primavera proprio nella città di Milano.
Il progetto si inserisce nel contesto di un programma pluriennale più vasto, promosso della Fondazione Bracco, che ha avuto inizio nel 2010 con la realizzazione negli spazi del CDI de "Lo spettacolo del corpo", mostra degli allievi del Corso per Fotografi di scena dell'Accademia, con la partecipazione dell'Accademia Teatro della Scala, da cui provengono appunto questi

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otto giovani artisti. Tra l'altro, la Fondazione Bracco dal 2012 è Main Partner dell'istituzione scaligera.

In questi centro metri di superficie gli otto allievi del corso di Scenografia hanno potuto liberare la propria creatività
, potendo adottare peraltro le tecniche più diverse, e ispirandosi spesso alla propria esperienza esistenziale, producendo così opere di estrema originalità.

Edoardo Arcuri
ha presentato la sua opera, intitolata "L'animale quotidiano", prendendo spunto dalla street-art: utilizzando un fondo materico e composto da sagome di carta, ha ricreato un muro metropolitano sul quale campeggiano famiglie di animali.
Agnese Bellato in "Melo Vite Ulivo" sottolinea l'aspetto fondativo della famiglia, quale base e mattone della società: anzi, più di un mattone, essa viene rappresentata proprio come una radice, dipingendo il senso della famiglia come ciò da cui la pianta può nascere, trarre la linfa vitale, nutrirsi e crescere.
Carlo Maria Filippelli, nella sua opera chiamata "Formazione di un nucleo familiare" riflette invece sul senso del termine consanguineo, decostruendo l'iconografia tradizionale attraverso centoquaranta volti che escono dalla tela e ciascuno può essere padre, madre, figlio, figlia, ecc…
Carolina Baraggioni in "Frammenti" ha voluto mostrare quasi dei fotogrammi che narrassero la storia della famiglia, ricostruendola attraverso il disegno di un rullino srotolato e ad una serie di immagini: prima l'immagine

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di una coppia, poi una figlia, una famiglia che cresce, e si scopre la sua famiglia.

Valentina Carcupino
, invece, sposta l'attenzione sulla nostalgia dei sapori e degli odori d'infanzia, vissuta insieme ai nonni, con la sua opera intitolata "Le Marmellate della Nonna", nella quale vengono racchiusi in piccoli vasetti i ricordi familiari, i profumi, i simboli familiari della fanciullezza nella quale si è cresciuti.
Kim Jiae si focalizza sul senso di calore trasmesso dal nucleo familiare, esprimendo l'idea del focolare domestico, dell'emozione di luce e di serenità data dalla propria dolce casa: identifica così nella lampadina la luce del sole, idealmente inteso come il sole della propria casa, della propria stanza, il proprio sole personale.
Marta Muneratti, prima di cinque fratelli, riflette sulla "Vita", oggi così subdolamente maltrattata e disprezzata, valorizzandola attraverso i dipinti di immagini legate alla nascita e al grembo materno.
Agostino Sacchi, infine, ricorda la famiglia nei suoi aspetti ludici, ossia quel luogo sicuro nel quale i bambini possono giocare liberamente, dando sfogo alla propria fantasia, esprimendo le proprie potenzialità: la sua ispirazione proviene infatti dall'universo infantile, ritraendo nella sua opera due bambini nei loro momenti di svago.

Un fermento di immagini e di colori che artisticamente ritraggono e valorizzano quella realtà fondamentale nella quale ciascuno è nato e che permette alla nostra società di continuare a vivere e a proiettarsi nel futuro.

«Famiglia ad arte»
100 metri lineari per 8 scenografi
Dal 30 maggio al 29 settembre 2012
CDI – Centro Diagnostico Italiano
Milano, Via Simone Saint Bon, 20
Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.00
Sabato dalle 7.30 alle 12.00
Domenica chiuso
Ingresso gratuito
Info: CDI tel. 02483171 – Fondazione Bracco tel. 02 21 77 21 26

segreteria@fondazionebracco.com

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