'Bach', M.Glaser'Bach', M.Glaser

Immagini riconosciute – Le immagini di Glaser ci appartengono, noto, come fossero ormai iscritte nel nostro codice dna. Così ormai facenti parte e amalgamate al nostro sentire da riconoscerne immediatamente forme colori e intensità comunicativa. L'alfabeto della grafica si staglia di fronte al mio sguardo. "E' come se leggessi la lettera 'A'" mi sussurra un altro disegnatore che per l'occasione mi fa da cavaliere nel mondo del maestro americano. L'inventore dello smile, il faccino giallo che sorride, e del logo I love New York, dove la parola love viene sostituita da un cuore rosso, fa capolino con gentile ma ferma discrezione fra le mura del Chiostro di Voltorre, la cui gestione mantiene sempre altissimo il livello di qualità delle proposte di esposizione.

L'artista – Così come alla maniera del caro, grande, Saul Steimberg, Glaser si rivela in tutta la sua versalità, in tutta la sua forza, in tutto il suo splendore. Il segno, servo della comunicazione, comunque esibisce l'abilità e la padronanza che contraddistinguono la mano del maestro. I continui riferimenti ai grandi dell'arte del passato fanno sì che queste opere in mostra non stanchino mai, ma si alternino felicemente da una stanza all'altra quasi con un senso ritmato, come di fisarmonica, come se lo stesso Dylan suonasse per noi, inducendoci a proseguire.

Sulle note dei grandi – E così eccolo appunto, Bob Dylan, dai capelli arcobaleno e Elvis con uno sguardo sognante e pastoso da matita colorata. Bach serio ed estroso nel vestire. E ancora Beethoven. Bacon più o meno dichiarato e spassionatamente citato in tratti e macchie di colore. Mozart, l'amore per l'Italia, l'amore per i cari animali. Le anime del Purgatorio di Dante realizzate appositamente per il secondo volume della Divina Commedia stampato proprio dalla Galleria Nuages.
Venezia. Le prospettive sospese in un paio di cerchi colorati. I giochi d'artista e la barba di Monet. Giorgio Morandi e Bologna. Glaser, ottant'anni, i bianchi e neri vivi almeno quanto i colori, come racconta la sua amica nonchè curatrice della mostra Cristina Taverna. Un signore d'altri tempi, umile, come solo i grandi sanno essere. Lo abbiamo atteso tutti, ma non se l'è sentita di prendere l'aereo e di venire fin qui.
Ma una grande parte di lui vivrà qui almeno fino a gennaio per nostra fortuna.

 

'Milton Glaser – I love New York'
Chiostro di Voltorre
Piazza Chiostro 23, Gavirate (Va)
inaugurazione 18 ottobre 2008 ore 18.30
18 ottobre 2008 – 18 gennaio 2009
a cura di Cristina Taverna e Andrea Rauch
info: 0332-731402
www.chiostrodivoltorre.it