Vittorio Tavernari insieme con GuttusoVittorio Tavernari insieme con Guttuso

Tante collettive, pubblicazioni e nuovi allestimenti museali. Ed in tutti spicca il nome di Vittorio Tavernari. Due soli esempi: il nuovo catalogo sulla collezione permanente del Museo di Mendrisio e l'attuale rassegna collettiva aperta a Bologna. Fino a luglio, infatti, Vittorio Tavernari è presente alla mostra "Alla luce della Croce – Arte antica e contemporanea a confronto" presso la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro – Galleria d'arte Moderna Raccolta Lercaro. La rassegna, a cura di Andrea Dall'Asta S.I. e Fabrizio Lollini, Ede Palmieri, Elena Pontiggia e Francesco Tedeschi è interamente dedicata alla croce, simbolo per eccellenza dell'identità cristiana, e vuole riflettere su un tema che ha alimentato, nella storia, infinite riflessioni di carattere filosofico e teologico.
In mostra sono presenti opere di importanti artisti contemporanei, da Azuma a De Maria, da Kounellis a Paladino.
Tavernari partecipa con due opere: "Calvario", in legno e pietra e "Cristo crocifisso", una tempera su carta del 1965, entrambe di proprietà della Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro.

Ma il grande scultore presto "ritornerà centrale" anche nella Città Giardino. A giugno, taglio del nastro della

Il totem di Tavernari in centro a VareseIl totem di Tavernari in centro
a Varese

terza monografica allestita in Villa Recalcati e curata da Flaminio Gualdoni. Riconfermato anche il tandem con Taino che ospiterà alcuni disegni di uno tra i massimi protagonisti della scultura italiana del secondo dopoguerra. Tra i firmatari del manifesto Oltre Guernica nel 1946, dopo una stagione astratto-organica (memorabile la sua Forma antropomorfa dialogante, alla Triennale di Milano del 1951, con il soffitto in neon di Lucio Fontana) Vittorio Tavernari, nella seconda metà degli anni '50, trova la via di una scultura d'umore, informale, di scabra, potente bellezza, testimoniata da opere in legno e cemento ispirate dapprima alla prediletta figura femminile, e in seguito ai Cieli. Nel suo studio varesino, frequentato da amici come Piero Chiara e Renato Guttuso, nascono le sculture che espone in fondamentali mostre personali oltre che alle Biennali di Venezia del 1954, 1956, 1958, alla Quadriennale di Roma del 1959 e del 1972 e alla Biennale di San Paolo del Brasile, 1959. Tra le maggiori opere di destinazione pubblica di Tavernari si ricordano la Tomba Berger al cimitero di Comerio, 1950, il bassorilievo in pietra sulla facciata del palazzo del Genio Civile a Varese, 1950-1953, le formelle per la Fontana di Gallarate, 1955, il Monumento ai Caduti di Gallarate, 1958, la Composizione ritmica del 1968 per la sede Ignis, ora Whirlpool, a Comerio, il Cantico dei Cantici nei giardini del Comune di Barasso, 1971-1972, il Totem, 1972, collocato in via Albuzzi a Varese, il Crocifisso ligneo del 1981 per la Basilica di San Vittore a Varese e quello coevo per la chiesa di San Martino a Barasso.

Vittorio Tavernari
Scultori a Villa Recalcati
Dall'11 giugno al 28 agosto 2011

Varese, Villa Recalcati, piazza Libertà 1
Orari di apertura: dal martedì al venerdì, dalle 15:00 alle 19:00 – sabato e domenica, dalle 10:00 alle 19:00
ingresso libero
Mostra e catalogo a cura di Flaminio Gualdoni