Un disegno di ScamarciaUn disegno di Scamarcia

Archetipi – "Dall'immagine definita, che rimandava alla mia contemporaneità, dalle foto, al puro segno. Sto piano piano effettuando una semplificazione della mia arte". Vito Scamarcia tra Varese e Barasso trascorre i suoi giorni al lavoro per raggiungere soluzioni nuove, frutto di un percorso fatto di piccoli passi. "Nel tempo ho ripulito le immagini, le ho semplificate per trovare qualcosa che sia sì più semplice, ma anche più forte. Sto lavorando intorno ad immagini simboliche, arcaiche", dice l'artista. La mostra di Daverio si inserisce così giusto nel mezzo di questo cammino. Una sorta di tappa o semplicemente uno step che servirà per capire da vicino che tipo di direzione ha preso l'arte di Scamarcia.

Gestualità improvvisata –
Affezionato al disegno e alla materia Vito Scamarcia sperimenta tra pittura e scultura. Nel suo percorso non manca il lato artigiano del fare che si traduce in particolari mobili in legno ideati e realizzati dall'artista. Nelle sue opere acquista particolare valore il segno. Il gesto spontaneo lasciato dall'immediatezza del fare. I suoi lavori nascono da intrecci di linee e dal colore, che assume un valore speciale nel suo creare. La

Una sculturaUna scultura

materia prende vita, vibrante e luminosa. I disegni dove al segno si accosta la scrittura irregolare sembrano casuali e improvvisati, ma lasciano allo sguardo attento un ordine che richiama memorie lontane e compone un racconto personale. Ricordi o emozioni.

La virtù sta nel mezzo –
"A villa Morotti porterò due sculture, "Il Covone" e "Silos". Sono gli ultimissimi lavori. Accanto a queste ci saranno sei piccoli quadri e un disegno molto grande, in modo da rendere visivamente il processo che mi ha portato alla creazione materica" commenta l'artista "i disegni e le sculture sono collegati, fanno parte di un unicum. In realtà ne ho realizzati di più, ma per gestire lo spazio abbiamo dovuto selezionare e io porto delle opere significative dove sono racchiuse le premesse del mio lavoro". L'artista varesino condivide e apprezza l'idea del quartetto "siamo riusciti a trovare un equilibrio tra le opere, nonostanze le differenze tipologiche e formali. Ognuno di noi ha scelto lavori in base allo spazio e all'insieme finale. E' un occasione per esporre una sorta di riassunto della nostra attività artistica".