Molti Varesini e tutti i turisti ammirano le splendide ville sparse sul territorio, come le Ville Ponti, Villa Panza, Villa Toepliz. Una vocazione della nostra terra, meta dei vacanzieri, soprattutto milanesi, all'inizio del Novecento, durante la Bella Epoque.
Ma le campagne nostrane già in epoca romana furono sedi di ville, intendendo con la parola villa un qualcosa di diverso rispetto al concetto moderno.

La villa rustica romana – Nel mondo romano la villa indica un edificio destinato all'abitazione e alla attività agricola, isolato nella campagna. Il concetto è fortemente legato alla natura prevalentemente agricola della romanità: i Romani furono inizialmente coltivatori, che curavano direttamente il proprio terreno, aiutati da gruppi di schiavi. La villa romana trovò una grande diffusione soprattutto nelle aree di tradizione celtica come la nostra, per la tendenza dei Celti a vivere in insediamenti sparsi.

Il Varesotto, ricostruzione storica – L'organizzazione del Varesotto in epoca romana è stata ricostruita in particolar modo grazie alle testimonianze funerarie, molto frequenti. Là dove ci sono le necropoli è facile supporre

Sesto Calende, mura dell’ambiente della mansioSesto Calende, mura dell'ambiente
della mansio

la presenza di abitati, raramente conservati per l'uso di materiali deperibili. Per questo le ville assumono una fondamentale importanza, perché colmano dei vuoti di informazioni.

San Gallo, Vergiate – 
La villa meglio nota dalla letteratura è il complesso rustico di San Gallo. Scavato negli anni Trenta dal Bertolone, si trova in posizione panoramica sulla strada che da Vergiate porta a Cimbro. Probabilmente nella parte inferiore si trovava la pars dominica, cioè la parte riservata al proprietario e alla sua famiglia. È pertinente ad essa un ambiente riscaldato con tubuli fittili per la circolazione delle acque calde. La parte settentrionale del complesso era forse destinata ad attività produttive o agricole. La datazione per questa villa è compresa fra I secolo a.C e II secolo d.C.

Oriano Ticino.
Ci spostiamo ad Oriano Ticino, presso il comprensorio di Monte San Giacomo. Da qui provengono mattoni, tegole, condutture in piombo e in terracotta, mentre gli scavi hanno permesso di individuare due edifici con tanto di terme.

Vergiate, oratorio di San Gallo, muratureVergiate, oratorio di San Gallo,
murature

Sesto Calende. Direzione Sesto Calende, in località Bellaria. Qui, durante lavori edilizi degli anni Settanta, vennero alla luce stanze delimitate da muretti e parecchi frammenti di vetro e ceramica. Altre indagini portarono alla luce una cisterna con canalina, mentre recentissimi lavori hanno consentito l'individuazione di un grande ambiente rettangolare, sempre pertinente a questo edificio. Sull'interpretazione del complesso, ancora qualche dubbio, anche se la maggior parte degli studiosi lo interpreta come una mansio, una stazione di sosta, posto su un guado del Ticino.

Casale Litta. A fine anni Ottanta, è emersa una nuova villa rustica a Casale Litta, in località San Pancrazio. Sono stati scoperti un ambiente absidato, con pavimento in cocciopesto e resti di un impianto termale e tratti di murature in ciottoli, interpretabili come la parte residenziale del complesso.
Come si nota, la situazione è puntiforme, la conoscenza del popolamento del varesotto in epoca romana è ancora in fase di studio e solo nuovi scavi potranno ampliare le conoscenze. I dati in possesso, però, suggeriscono la diffusione di edifici residenziali tra le colline dei laghi di Varese, vicini ai centri maggiori di popolamento e alle vie di comunicazione.