Un'opera in mostra
Un'opera in mostra

L'anteprima bustese – Ha avuto luogo mercoledì 3 settembre la conferenza stampa di presentazione della mostra di Luciano Ventrone alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio. A prendere la parola Angelo Crespi e Cinzia Chiari: lui, autore di un saggio all'interno del catalogo, è il noto giornalista nato in quel di Busto Arsizio, direttore de "Il Domenicale" e consigliere del Ministro ai Beni Culturali Sandro Bondi, lei presidente dell'Associazione Culturale L'Arte di Roma, dalla cui collaborazione nasce la suddetta mostra. Insieme illustrano il percorso dell'artista e svelano le affascinanti contraddizioni insite nelle sue opere. Ad essere sottolineata è proprio la straordinarietà dell'evento, cui la stessa dottoressa Chiari, responsabile della nascita dell'evento, stenta a credere: "Conosco bene l'artista e so che non è sempre facile trovare la sede giusta per le sue opere. Quando ha visto la Fondazione Bandera è rimasto colpito dalla sobrietà di questo spazio e ha deciso che qui avrebbe esposto in anteprima le opere destinate alla fiera d'arte internazionale "London Fair".

Artista internazionale e spirito solitario –
 Nasce così una filo diretto tra Busto Arsizio e Londra in nome di Luciano Ventrone. Nella fiera londinese verrà dedicato all'artista un intero stand, dove saranno esposti altri suoi lavori recenti. Le due esposizioni avverranno infatti in contemporanea e offriranno una panoramica sulla sua ultima produzione ancora inedita al pubblico. Quella bustese nasce dal desiderio dell'artista di offrire il giusto omaggio al suo paese prima di presentare le opere all'estero. L'artista, noto in tutto al mondo, è infatti presente nelle gallerie di Londra (la famosa Wildenstein), New York e Tokyo e sarà presto ospite del Museo Nazionale Russo di San Pietroburgo che gli dedicherà una retrospettiva, mentre il museo di Washington è in trattative per l'acquisto di una delle sue famose canestre di frutta. Un artista internazionale che Busto Arsizio avrà l'onore di ospitare, ma che in realtà, come confessa l'organizzatrice Cinzia Chiari, "è un uomo molto semplice che dipinge esclusivamente per una sua esigenza innata che lo porta a chiudersi nel suo studio per giornate intere. Delle sue mostre e della sua figura pubblica si occupa la moglie, Miranda Gibilisco, famosa fotografa e sua manager personale."

Un'altra opera in mostra
Un'altra opera in mostra

Realtà o Irrealtà? – Andiamo dunque a scoprire la personalità di questo "Caravaggio moderno", come è stato definito dal grande studioso Federico Zeri, il primo a scoprire il suo talento. Tutti i critici che in seguito si sono accostati alla sua opera non hanno potuto fare a meno di innescare il paragone con le famose nature morte dell'artista seicentesco. Le opere di Ventrone stupiscono, lasciano senza fiato proprio per la loro "inverosimile verosimiglianza", come recita appunto il titolo della mostra, ovvero per la straordinaria maestria pittorica messa al servizio della mimesis che a stento le rende distinguibili da fotografie. Uno stile che lo ha portato ad essere definito artista iperrealista. La faccenda potrebbe concludersi così, e invece no. Perché il rapporto con la realtà intessuto da Ventrone è ben più complesso, come mette in luce Angelo Crespi: Ventrone è iperrealista in quanto ci permette di vedere effettivamente qualcosa di più della realtà, qualcosa che la nostra capacità visiva umana non potrebbe cogliere in natura. Ventrone non dipinge una realtà super dettagliata, piuttosto mette in campo infinite tonalità di colore che l'occhio umano nemmeno riesce a cogliere. Il suo è un inganno ottico ben riuscito, sostenuto dal particolare uso che fa della luce: "una luce troppo vera, fuorviante, abbagliante" come scrive la curatrice Beatrice Buscaroli. Ecco che allora gli oggetti dipinti dall'artista diventano irreali, si allontanano dalla realtà materiale e si fanno specchio dell'idea pura, "platonica" che di questi oggetti abbiamo nella nostra mente. Ecco che allora "la mimesis è negata nel momento stesso in cui è conclamata".

I quadri e il video – In mostra saranno possibile ammirare trenta dipinti, comprendenti nature morte, ma anche alcuni suoi nudi, ben più rari nella produzione dell'artista. Saranno presenti all'inaugurazione l'artista e la curatrice Beatrice Buscaroli. Ad arricchire l'esposizione anche la proiezione di un video che mostra l'artista al lavoro: un'idea nata in America e destinata ai più scettici che proprio non vogliono credere ai propri occhi. Un'occasione davvero unica offerta al pubblico per apprezzare quella sua pittura lenta, paziente e rigorosa, in grado "

di ristabilire nell'uomo un tempo di sosta, di riflessione" lontano dalla frenesia dei tempi moderni.