Bruno Cassinari, MaternitàBruno Cassinari, Maternità

Allievo di Aldo Carpi e compagno di scuola di Trento Longaretti, Bruno Cassinari (Piacenza 1912-Milano 1992) nel 1939 entra a far parte del gruppo dei pittori di Corrente con Renato Guttuso, Emilio Vedova, Renato Birolli, Ennio Morlotti, Ernesto Treccani e Giuseppe Migneco, grandi sostenitori dell'opera di Pablo Picasso che lo stesso Cassinari ha modo di conoscere alla fine degli anni quaranta durante un soggiorno ad Antibes, ridente paesino della Costa Azzurra. Proprio nel museo della cittadina francese, invitato dal maestro andaluso, organizza con successo una personale di ventiquattro opere tra cui espone la Nature morte à la fenêtre ouverte, giocata su un'onirica gradazione di azzurri e marroni.

Deformazioni formali dal sapore espressionista e scomposizioni geometriche di ascendenza cubista hanno regalato alla poetica di Cassinari un accento assolutamente unico. Dietro a un colore volutamente liquido si nasconde, infatti, la sua inesplorata abilità di cesellatore, appresa durante gli studi giovanili di oreficeria alla Scuola d'arte Gazzola di Piacenza. Incastonati come gemme i colori offrono all'occhio dello spettatore delle vibranti e camaleontiche modulazioni cromatiche. Bianchi, azzurri, verdi, rossi, ocra e marroni concorrono a creare delle vere e proprie "architetture del colore". Nella Sala Civica di Caglio si possono ammirare,

Bruno Cassinari, Natura morta in giallo, 1939Bruno Cassinari, Natura morta in giallo, 1939

fino al 2 settembre, una decina di dipinti del maestro piacentino e le opere selezionate di alcuni dei suoi immancabili compagni di viaggio: Arnaldo Badodi (1913-1942), Renato Birolli (1905-1959), Renato Guttuso (1912-1987), Giuseppe Migneco (1908-1997), Ennio Morlotti (1910-1992), Aligi Sassu (1912-2000), Ernesto Treccani (1920-2009) e Italo Valenti (1912-1995). Tra gli inediti, tutti provenienti da collezioni private, spicca un curioso Bucranio del 1942, chiaro riferimento ai soggetti picassiani e alla sua costante ricerca di una forma.

I dipinti della sezione dedicata alla coralità pittorica di Corrente provengono invece dalla collezione del Museo del Novecento-Casa Boschi Di Stefano di Milano e rappresentano la diretta testimonianza delle spinte e delle inquietudini culturali germinate negli anni Trenta e giunte al culmine tra il 1938 e il 1943. Tra di essi il Mosè salvato dalle acque (1939) di Badodi, il Ritratto di Quasimodo (1941) di Birolli, la Natura morta con gabbia (1943 circa) di Valenti e la Natura morta con candeliere (1942) di Morlotti.

Bruno Cassinari e gli amici pittori di Corrente
Fino al 2 settembre 2012
Sala Civica del Comune di Caglio (CO)
Piazza Giovanni XXIII
Tel. +39 031667017
info@comune.caglio.co.it
http://www.comune.caglio.co.it/