Romano Oldrini, Stefano Crespi e Patrizia Guggenheim in GhigginiRomano Oldrini, Stefano Crespi e
Patrizia Guggenheim in Ghiggini

Negli scritti e nei colori – Il mondo di Willy Varlin torna a mostrarsi. Tra pochi giorni si chiude la personale allestita alla Galleria Ghiggini promossa da Premio Chiara Festival del Racconto e curata da Stefano Crespi, ma una nuova occasione per conoscere l'arte del pittore è alle porte. Il 15 novembre inaugura a Biasca presso Casa Cavalier Pellanda la mostra 'Per un ritratto di Varlin. Scritti – carte – dipinti' curata da Marco Gurtner addetto culturale del Comune di Biasca, e da Patrizia Guggenheim, figlia dell'artista.

I volti di Varlin – Il critico Stefano Crespi firma il testo in catalogo della mostra Svizzera, dopo aver approfondito la conoscenza del pittori su diversi fronti, in maniera particolare nei legami di amicizia con gli scrittori: "Sono felice del taglio che si è voluto dare a questa mostra – afferma Crespi riferendosi all'esposizione varesina – perchè è raro il ricordo e l'omaggio a questi sentimenti, legami, contatti, realtà tra artisti e mondo culturale".  In occasione dell'incontro organizzato in Ghiggini qualche giorno fa, è stato proprio lo studioso a presentare il volume di Giovanni Testori 'La cenere e il niente. Scritti per Varlin'. 11 testi di Testori per Varlin che si aprono con 'L'opera buffa, golosa e tragica di Varlin', dedicato dallo scrittore, pittore e drammaturgo italiano a Luigi Carluccio, prima persona ad avergli parlato di Varlin. Seguono lettere, ricordi di visite a Bondo e osservazioni sulle opere, fino a definire Varlin 'squinternato e sublime'. Si arriva sfogliando questo volume nell'animo profondo dell'artista, leggendo frase dopo frase "l'amore speculare, un amore in cui non c'è inconscio", l'ha definito Crespi, tra Varlin e Testori.

Invito mostra a BiascaInvito mostra a Biasca

Con gli occhi di una bambina – L'animo e la personalità di Varlin sono stati ricordati anche dalla figlia Parizia, con la sensibilità e la spontaneità di una sguardo da fanciulla. L'anno della scomparsa dell'artista la figlia aveva solo 11 anni, ma la voce e le immagini della casa di Bondo e dei numerosi ospiti che l'animavano le sono impressi nella memoria. Ricorda sorridendo le storie raccontate da Dürrenmatt o il comportamento distaccato con i bambini di Frisch. "Un padre che aveva sempre voglia di giocare, fin troppo a volte. Riusciva a mettermi in imbarazzo", confessa Patrizia sorridendo.

Il primo Varlin – Fotografie, documenti, carte e dipinti vengono esposti a Casa Pellanda dal 15 novembre al 31 gennaio 2010. Le opere ripercorrono l'infanzia e la giovinezza di Varlin a Zurigo e il periodo dei viaggi. Nel 1919 infatti il giovane lascia la Svizzera per la Germania, Monaco prima e Berlino poi. Dal '23 per più di vent'anni risiede a Parigi dove è impegnato in lavori grafici e disegni per riviste umoristiche. Vengono ricordati in mostra anche i numerosi riconoscimenti ottenuti da Varlin: assieme a Otto Tschumi e Robert Müller Varlin rappresenta la Svizzera alla Biennale di Venezia nel 1960-61; nello stesso anno vince il Guggenheim International Awards e il Kunsthaus di Zurigo gli dedica una retrospettiva.

'Willy Varlin e gli amici scrittori'
Fino al 8 novembre 2009
Galleria Ghiggini 1822
Via Albuzzi, 17 Varese
Tel. 0332-284025
www.ghiggini.it
Orari: da martedì a sabato: 10 – 12,30; 16 -19. Apertura anche le domeniche 16 – 19

'Per un ritratto di Varlin
Scritti – carte – dipinti'

Casa Cavalier Pellanda
Comune di Biasca
Casa Cavalier Pellanda
Via Lucomagno 14
6710 Biasca
Telefono 091.743.32.44 / 091.862.30.31
www.casapellanda.ch
cultura@biasca.ch
Aperto in occasione delle mostre temporanee:
mercoledì, sabato, domenica e festivi 14.00 – 18.00
venerdì 16.00 – 19.00
www.varlin.ch