Silvia Venuti, presidente del Comitato Società D. Alighieri diSilvia Venuti, 
Comitato Soc. D. Alighieri

Motivazioni e convinzione – Si è aperto con un sentito ricordo rivolto a Francesco Ogliari, l'incontro promosso dal Comitato della Società Dante Alighieri di Varese, lunedì 30 marzo, presso la Sala Varesecorsi, in Piazza Motta. Ospite dell'incontro, il Prof. Giuseppe Armocida, docente universitario e presidente della Società Italiana di Storia della Medicina e della Società Storica Varesina. "Per venticinque anni Ogliari ha presieduto il Museo nazionale della scienza e della tecnica di Milano – ha ricordato Armocida – e anche nei momenti di più grande difficoltà, sosteneva che ciò che conta è la motivazione con cui si affrontano le cose e le sfide".

Pagine di storia – "Esiste un chiaro legame tra queste due storiche istituzioni della nostra città: la Dante Alighieri e la Società Storica. Il legame tra lingua e storia. Va poi ricordato che sia l'attività della prima che della seconda vennero sospese nel ventennio fascista e mentre la Società D. Alighieri venne rifondata a Varese nel 2003, la Società Storica Varesina dovette confluire all'indomani delle leggi del ‘35, nella Regia deputazione di Storia Patria per la Lombardia con le associazioni consorelle di Gallarate e Busto Arsizio e poté riprendere le proprie iniziative nel 1945 con la presidenza di Cornelio Maj. La Società Storica Varesina è stata fondata nel 1931, da un gruppo di studiosi locali che intesero continuare l'attività della Società del Museo patrio che operava in Varese fin dal 1871 a cura di Luigi Borri. Primo presidente fu Giulio

Il Prof. Giuseppe ArmocidaIl Prof. Giuseppe Armocida

Moroni. Nel 1953 Leopoldo Giampaolo assunse la presidenza della Soc. Storica Varesina, che raccoglieva un qualificato numero di soci, e iniziò una nuova fase con la pubblicazione della "Rivista della Società Storica Varesina", il cui primo numero apparve nel luglio dello stesso anno. Da allora L. Giampaolo tenne la presidenza fino alla data della sua morte, nel 1983, pubblicando 16 fascicoli della Rivista ed una serie di volumi monografici di storia locale".

La terra e la sua gente – "La Società Storica Varesina – ha proseguito Armocida – si avvia a compiere ottanta anni e, come molti di quelli che invecchiano, ha tante cose da raccontare. E allora che cosa significa per noi uomini del XXI secolo studiare e interessarci di Storia? Che significato ha la Storia locale? Vuol dire solo affezionarsi a date e nomi o ha come scopo quello di tentar di capire chi siamo?"

Miscellanea – "Dobbiamo ricordare che Varese, da sempre, ha conservato un carattere composito. Fu sempre un territorio di passaggio, di incrocio di genti e di lingue, un luogo solcato da innumerevoli vie d'acqua e di terra. Fu celebrata per i suoi paesaggi, la salubrità dell'aria e le bellezze naturali che hanno catturato lo sguardo e il cuore di tanta "gente forestiera" che qui ha voluto fermarsi ed abitare. Fu anche terra di grandi rivoluzioni e rivoluzionari, così come ci appresteremo a ricordare nel centocinquantesimo anniversario della battaglia garibaldina di Varese del 26 maggio 1859. Sì, la gente di Varese ha tanto partecipato e lottato per la causa risorgimentale e le donne di quel tempo credettero profondamente negli ideali patriottici".

Il lago di VareseIl lago di Varese

I nomi che non vanno scritti sull'acqua – "Indubbiamente una delle caratteristiche peculiari della città risiede nella presenza delle castellanze". Armocida ha completato la conversazione con il pubblico ricordando alcune importanti figure di artisti varesini, come Pietro Antonio Magatti, medici, come Luigi Sacco (Varese, 1769 – Milano, 1836) al quale è intitolato l'omonimo ospedale milanese e Giulio Bizzozero (Varese, 20 marzo 1846 – Torino, 8 aprile 1901) e benefattori dell'Ospedale di Varese, ripercorrendo le tappe principali dei rapporti tra la città bosina, Milano, Busto e Gallarate. "Tutti ricordano che l'autostrada dei laghi è stata la prima costruita al mondo", ha sottolineato il Professore.

I volti della ricerca – "Per scansare il pericolo di costruire un futuro privo di storia, e dunque senza avvenire, è necessario coltivare la conoscenza e l'indagine storiche. Ecco perché ancora oggi la "Rivista della Società Storica Varesina" raccoglie gli studi e le ricerche appassionate di quanti amano questo territorio e la sua gente. L'attività di studio, che in questo modo diventa patrimonio di tutti, intende comunicare tutte le sfaccettature del nostro passato e le mille sollecitazioni dell'attualità".