Antonio AlbanesePoche novità, ma pur sempre un bello spettacolo – Non si esce delusi dal Teatro Apollonio di Varese, nemmeno se vi sareste aspettati uno spettacolo diverso da quello andato in scena due anni fa sullo stesso palcoscenico, e vi sentite un pò presi in giro dal titolo diverso: "Personaggi", infatti, è la copia quasi identica di "Psycho-Party". Ma, ripeto, non si può che battere le mani alla fine dello spettacolo, perchè Albanese è sempre lui, riesce a strappare sorrisi anche quando i suoi personaggi di umano e di buono hanno davvero ben poco. A salvarsi è il solito, dolce, "fuori dal mondo" Epifanio coi suoi sogni "cosmici", irrealizzabili e utopici, ma pur sempre positivi. Accompagnato da valeriana, la sua pianta-fidanzata, da cui dipende come se fosse un vero psico-farmaco (e la scelta del tipo di pianta induce a credere in una non troppo celata e non troppo ambigua metafora).

Il Ministro della PauraIl resto della galleria di personaggi è un insieme di negatività e caratterizzazioni che, sì, fanno sorridere, ma lasciano anche l’amaro in bocca. E’ il caso del mostruoso Ministro della Paura, intento in apocalittici discorsi spaventosi, convinto che la paura sia la radice della vita e sempre pronto a solitarie e istantanee sedute di autoerotismo accompagnate da risate sataniche. Ma non è l’unico personaggio negativo di Albanese capace di divertire: sul palco di Varese appare anche l’ormai celeberrimo Cetto La Qualunque, politico corrotto, antidemocratico e con un’unico vero interesse: il sesso. In un politichese ricco di qualunquismi e neologismi con suffissi in rima baciata, la campagna elettorale di Cetto sferra colpi bassi a non finire (sputi, calunnie e infamie per gli avversari politici) e promesse di "alto valore culturale". Quantomai attuale dopo gli scandali a sfondo sessuale che hanno colpito i veri politici in quest’ultimo anno, una battuta di Cetto sul caso Marrazzo ricorda quanto sia stato lungimirante Albanese nel caratterizzare questo personaggio che ha, nei fatti, precorso i tempi.

Non da meno Il Perego, imprenditore e incallito lavoratore rimasto solo nella vita, in lotta con realtà economiche più grandi e potenti di lui, che una volta lasciato l’impiego perde lo stimolo a tutto.

Detta così potrebbe davvero sembrare un tragedia greca quella rappresentata dal comico. Ma c’è un ma. Antonio Albanese è il ma. La mimica e la sua particolare comicità fisica e facciale, le battute acute ed allo stesso tempo semplici ed immediate rendono divertenti anche i personaggi più drammatici del ricco repertorio.

 

Antonio AlbanesePer finire, un buon calice – "Ero al ristorante con un amico, ed è nato questo personaggio. Come? Ho preso spunto, perchè qualche tavolo più in là c’era un cretino. Sì sì, avete capito bene, un cretino".

La galleria di personaggi di Albanese si chiude con la gag esilarante del sommelier, un misto tra un ballerino e un improbabile esperto di vini che enfatizza movimenti che con la degustazione hanno ben poco a che fare.

In conclusione, Albanese ricorda al pubblico di andare piano in macchina per il ghiaccio sulle strade e saluta con la mano e coi suoi creativi baci volanti. Speriamo torni presto, magari con qualche novità da palcoscenico. 

Gli storici personaggi di Albanese incontrano quelli nuovi in uno spettacolo che non fa solo sorridere, ma anche riflettere sulle debolezze umane. E, tutti insieme, fanno il tutto esaurito al Teatro di Varese.