Elena Strada, Uno spazio precario, 2008Elena Strada, Uno spazio precario

Parte attiva – "Sono felice di commettere errori perchè vuol dire che non sto fermo su un ponte a guardare l'acqua che scorre", temerario convinto Claudio Rizzi sceglie da sè i suoi artisti. La nuova mostra inaugurata sabato 17 a Maccagno lo vede in prima linea con fare garibaldino, intento a selezionare gli uomini perchè i migliori vadano in campo. Con spirito battagliero, votato però ad una battaglia più leggera e che si combatte con le armi del buon gusto e della creatività. 'Arte a Varese oggi' ha impegnato in maniera particolare il direttore artistico del Parisi Valle. Una collettiva, nel suo stile, che vede partecipare 23 artisti locali. Una rosa di pochi in un mazzo di carte fatto di semi e colori diversi. Gli artisti della nostra provincia sono molti e spesso la quantità ne ha messo in discussione il valore del singolo, ma l'operazione di Rizzi viene da criteri selettivi consolidati, seppur soggettivi. "Ho scelto artisti della quotidianità. C'è un gruppo già maturo: Ossola, Sangregorio, Cassani, Frattini sono già maestri. Poi c'è la più giovane Paola Ravasio, che ha una maturità recentemente acquisita, che sta coltivando, dando maggior dinamismo al concetto di volume" dice Rizzi "artisti differenti che ho selezionato coi miei criteri consueti di: tecnica, contenuto e poetica. Tecnica e contenuto che danno un linguaggio proprio, personale, nato da una maturazione, dall'esperienza. Un linguaggio non effimero, casuale, nè un eccesso di trovata che si esaurisce in quel momento".

Linea di pensiero –
"Una zoommata sul nostro territorio per poi proseguire sulla linea di gestione che mi concerne di più. Un museo, secondo me – dice Rizzi – deve guardare al di là della cinta delle mura, verso più realtà. Deve essere testimone e documentare". Impegnato già in passato nella gestione di realtà 'periferiche', se non altro per collocazione geografica, Rizzi percorre la sua strada riproponendo uno standard che lo ha reso riconoscibile agli addetti ai lavori. Al museo Bodini di Gemonio prima, ed ora a Maccagno queste esposizioni collettive che aggiornano, moltiplicano linguaggi e stili e forse a volte un pò confondono. Ma in un contesto museale così l'antologica sembra star stretta a Rizzi. Entrando oggi al museo non si può negare una bellezza intrinseca ad alcuni lavori, i maestri davvero non mancano. Anche le giovani scelte hanno già un carattere ben definito. Ricardi, Sala, Tardonaro, Capelli, solo per dire alcuni nomi. Artisti che stanno crescendo in fretta coltivando uno stile personale ben distinto che riceve gli stimoli esterni, che scava nella realtà quotidiana, che non ha paura di stravolgere e stravolgersi.

Nino Cassani, Grande rotazione, 2003Nino Cassani, Grande rotazione, 2003

Ossimoro – Anche i 'maestri', così definiti da Rizzi perchè persone adulte che hanno alle spalle un'intera vita votata all'arte, trovano spazio e prendono voce nel museo. Un dialogo che si pensava difficile, ma che trova punti comuni. 'L'ossimoro che vive nella natura stessa dell'arte', la dicotomia, l'ambivalenza, il contrario, l'opposto, creano in questa sede un'armonia. Le lunghe sculture di Paolo Borghi bussano alla porta delle ultime creazioni di Walter Capelli, della fotografia che si fa materia, delle nuove Barbie di cemento armato. Le tele lacere di Raffaele Penna a fianco della pietra scalfita di Nino Cassani, un invadere la materia diverso ed intrigante. La poesia dei colori di Anna Clara Beltrami e la freddezza di un bianco e nero morandiniano. "Ho dovuto scegliere, è una mostra e non un elenco, spero che ci sia spazio per altri e che anzi di nomi se ne aggiungano" conclude Rizzi. Cade in piedi il curatore, felice di aver provato l'ebrezza del salto.

I nomi –
Anna Clara Beltrami; Angelo Giuseppe Bertolio; Paolo Borghi; Laura Branca; Claudia Canavesi; Walter Capelli; Nino Cassani; Francesco Cucci; Vittore Frattini; Ruggero Marrani; Franco Marrocco; Marcello Morandini; Giancarlo Ossola; Antonio Pedretti; Raffaele Penna; Antonio Pizzolante; Paola Ravasio; Chiara Ricardi; Giancarlo Sangregorio; Anna Sala; Elena Strada; Sara Tardonato e Giorgio Vicentini. Oltre alle loro opere esposte il catalogo contiene tre riproduzioni fotografiche di opere di Ortelli, Bodini, Rognoni e Bay. Un omaggio a quattro maestri scomparsi da poco che hanno segnato l'arte del nostro territorio.

Arte oggi a Varese
Maccagno (VA), Civico Museo Parisi – Valle
Via Leopoldo Giampaolo, 1
18 maggio – 29 giugno 2008
orari: giovedì,venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 – 12.00 / 15.00 – 19.00
ingresso: € 2.60, ridotto € 1.60
Inaugurazione 17 maggio ore 17.30
Ulteriori informazioni: tel. 0332/561202
web: www.museoparisivalle.it
fax: 0332/562507 e-mail: info@museoparisivalle.it