Una mostra antologica – Si è conclusa domenica 28 ottobre la mostra antologica delle opere di Andrea Vaccaro nella sala espositiva della basilica di Santa Maria a Busto Arsizio. I suoi quadri ritraggono isole della Grecia, donne d'altri tempi sedute a un tavolino di un caffè, nature morte, astrattismi. Vaccaro è un artista poliedrico, originale e innovativo al tempo stesso. La mostra h a voluto essere così un omaggio al pittore originario di Pallanza che da anni vive e lavora nel suo studio legnanese.

Un bambino di talento – Vaccaro dipinge da sempre, da quando era solo un bambino. Di se stesso dice: "Una vita per l'arte: non avrei potuto essere altro che un pittore". La sua prima mostra risale all'età di quindici anni e fu organizzata dal preside del liceo scientifico Arnaldo Povoli. Da allora sono seguite centinaia di mostre personali in Italia e all'estero. Negli anni Ottanta Vaccaro espone negli Istituti italiani di cultura di Zagabria, Spalato, Belgrado, Bucarest, Praga, Amsterdam, Stoccolma. Vaccaro spazia dalla figurazione all'astrazione e sperimenta di volta in volta tecniche nuove, come legno su legno, di sapore concettuale, per cui la luce segna il trascorrere del tempo. Creazioni di sapore astratto, ma con numerose connotazioni figurative, fatte di legno chiaro come bassorilievi in cui la luce gioca liberamente tra le pieghe incise dalla mano dell'artista per creare giochi d'ombra e percorsi visivi molto suggestivi. Sono queste le opere che l'artista definisce "planosculture" o "clessidre". Al Museo del Paesaggio di Verbania ha riscosso ampio successo la mostra orginalissima dei suoi disegni realizzati negli anni ‘40 e '50, della sua infanzia. Recentemente le sue opere sono state esposte all'ospedale di Legnano con il patrocinio della Regione Lombardia con tre importanti mostre: "Ritorno all'umano", "Disegni dell'infanzia" e "Planosculture".

Ritorno all'umano – Andrea Vaccaro non è solo un'artista ma anche il promotore di un movimento "Ritorno all'Umano" che intende restituire agli artisti la libertà di espressione del proprio talento e della propria abilità in favore dell'umanità intera. "Ritorno all'umano significa agire in ambito artistico per creare bellezza; aiutare l'umanità a riscattarsi dalla propria condizione, pur denunciandone gli errori e le debolezze. Per il ritorno all'umano il primo impegno è la creatività e la costante ricerca, la poesia come espressione di sentimento. E' un'arte romantica che cerca di fissare momenti di vita da tramandare, perché tutto è in evoluzione. Con questa corrente riprende importanza il denominatore comune dell'uomo e l'idea che l'uomo possa ancora fare qualcosa di positivo. Ritorno all'umano non significa ritorno al passato, come osserva Lino Lazzari, sull'Eco di Bergamo: "…una scultura concettuale, questa di Andrea Vaccaro, finalizzata, a nostro personale giudizio, alla contemporaneità (…); una scultura dalle perfette caratteristiche di quel dinamismo che si rende assolutamente necessario in qualsivoglia opera visiva". Il Ritorno all'umano si propone di recuperare i valori antichi del disegno, della pittura e della scultura, proiettandoli verso l'attualità e il futuro. Si auspica la fine delle tematiche a sfondo politico e il ritorno all'Arte per l'Arte".