Lo abbiamo incontrato in occasione della recente presentazione al pubblico del nuovo programma espositivo di Sala Veratti a Varese. Parliamo di Giuseppe Redaelli, Presidente dell'Associazione Varesevive, nuova responsabile dello spazio espositivo civico nel cuore della città giardino.
Quali le novità per Sala Veratti per il 2010?
"Direi che le grandi novità sono quelle di cercare di fare un calendario innanzitutto programmato fin da oggi per tutti i 12 mesi del 2010, in modo da offrire ai nostri concittadini degli appuntamenti ben definiti e chiari. In secondo luogo, vorremmo dare un'immagine diversa alla Sala Veratti per farla diventare un salotto nel salotto di Varese, dove gli appassionati dell'arte possano trovare una selezione attenta ed accurata di eventi e manifestazioni. In terzo luogo, fare in modo che la Sala Veratti diventi un punto di richiamo, di riferimento e di promozione di altre iniziative culturali che possano svolgersi sia in città che fuori città".
C'è un filo rosso che legherà le diverse mostre del 2010?
"Questa domanda è abbastanza impertinente, nel senso che la risposta è no. Non c'è in questo momento un filo rosso che le lega, in quanto è una programmazione che nasce in una forma di compromesso tra alcune iniziative che l'assessorato alla cultura del Comune di Varese aveva già messo in cantiere ed altre che noi pensavamo di promuovere, percui per quest'anno ancora saranno un pochino scoordinate tra loro.
Forse potremmo dire che il fil rouge è la passione, l'entusiasmo e il coinvolgimento di diverse realtà che vorremmo diventassero il comun denominatore di tutte le nostre iniziative".
Forse questo comun denominatore potrebbe essere l'attenzione verso gli artisti del nostro territorio?
"Sicuramente questo fattore non mancherà. Quest'anno è fatta, più che altro, a livello retrospettivo, nel senso che con l'Associazione degli Artisti Varesini si faranno degli eventi a ricordo, principalmente, di grandi artisti che ci hanno preceduto. In futuro potremmo, sì, preparare delle iniziative su alcuni artisti contemporanei vagliati da un'apposita commissione e che accetteranno di lavorare su alcuni temi prestabiliti".