Da "La città delle dame", 1457Da "La città delle dame", 1457

L'incanto – Che sia spettacolare, non c'è alcun dubbio. L'intento adesso è trasformare già da subito e più ancora nell'immediato futuro, la Rocca di Angera e i suoi terreni circostanti in forme d'arte e di cultura ancora più suggestive, ancora più affascinanti. Evocando un Paradiso che forse è stata in passato e potrebbe tornare ad essere nell'incanto della storia, della natura e dell'arte.

Centro di intepretazione del Medio Evo
– E "Il Paradiso in terra" è il titolo che si è voluto dare alla mostra, apertasi da pochi giorni, dentro la Rocca e lungo le sue pendici. Coinvolgendo le mura, gli spalti, i vigneti. Rivistando il gioiello borromeo alla luce di un Medioevo fantastico, fatto di cultura minuta, di attenzione, di rispetto per la terra; ricca altresì di conoscenze che affondano nelle pieghe di sapienze misteriose e complesse. Un centro di interpretazione del Medio Evo che dalla rocca vuole rifrangersi verso il lago e gli altri possedimenti della nobile famiglia milanese, le tre perle isolate in mezzo allo specchio d'acqua.

La principessa
– Regista dell'operazione è l'erede di famiglia. La principessa Bona Borromeo ha avuto un sogno: fare di questo posto così imponente e così austero un parco tematico, dedicato proprio al Medioevo.
Per realizzare il sogno si è affidata a storici, museologici, iconografi. Niente è stato e sarà lasciato al caso. I giardini della Rocca, dialogando con quelli rinascimentali dell'Isola Bella e l'Orto Botanico dell'Isola Madre, saranno terreno di cultura che riprodurrà con la filologia resa possibile dagli studi più aggiornati in materia, l'esatta varietà e tipologia delle piante medioevali. Riproducendo nel tempo il modello evocativo del giardino.

Roman de la Rose, Guillaume de Lorris e Jean de MeunRoman de la Rose, Guillaume de Lorris e Jean de Meun

La mostra – E' il tema al centro della drammaturgia pensata per la mostra: nell'Ala Scaligera della Rocca, l'allestimento prevede la rievocazione di un giardino pensata come una camera scenografica immersiva, con suoni e immagini proiettate. Altrove, ci si può avventurare nella riproduzione di immagini di riferimento, la spiegazione simbolica degli elementi costituenti i singoli giardini: quello dei Principi, dedicato alla conversazione e allo svago; il Verziere, ricco di piante e "belli animali"; infine Il 'Giardino delle erbe piccole', dalle erbe minute, profumate, con funzioni anche medicali.

Roman de la Rose – L'intera mitologia, molto religiosa, del locus amoenus, per sua stessa radice etimologica così vicino al concetto di amore. Da qui il titolo della mostra che richiama, appunto il Paradiso, ma anche simbologie pagane, come il riferimento ad Afrodite, la divinità dell'amorecoisì come del 'Bell'Ordine' la cui presenza è evocata dal frutto dell'arancia. Sensazioni, quelle indotte dal percorso, che riportano ai sublimi testi miniati del Roman de la Rose (giardino maschile) e della Citè des Dames (giardino femminile), ai ragazzi e poi alle ragazze del Decameron, ai testi di Pier de' Crescenti sui lavori agricoli destinati ai maschi e a quelli, non pochi, riservati alle donne, alle piante maschili e a quelle femminili.

"Il Paradiso in terra. I giardini medioevali alla Rocca Borromeo di Angera".
Rocca Borromeo di Angera, dal 22 giugno 2007 al 19 ottobre 2008.
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.30 ultimo ingresso
Ingresso: singoli adulti € 7,50, singoli ragazzi € 4,50, gruppi adulti (minimo 18 persone) € 6, gruppi ragazzi (minimo 13 persone) € 4.
Info: Ufficio Promozione e marketing, 28838
Isola Bella -Vb-; tel 0323.30556; fax 0323.30046; info@borromeoturismo.it; www.borroemoturismo.it
Per prenotazioni: Rocca Borromeo di Angera: tel 0331.931300; fax 0331.932883
Mostra e installazione promossa dalla Amministrazione Borromeo.
A cura di Daniele Jalla e Mauro Ambrosoli, con la collaborazione icnografica di Lucia Impelluso
Catalogo Esseci