Partic. del MuseoPartic. del Museo

Celebrazioni in vista – Tra tutte le realtà museali della vicina nazione elvetica il Museo d'arte di Mendrisio è quello che vanta una delle sedi più suggestive. Ospitato negli spazi del Complesso di San Giovanni (antico convento sorto nel XIII sec.) il Museo si snoda all'interno di uno dei monumenti fondamentali della città. Per celebrare la conclusione di un lungo lavoro di restauro, che ha interessato l'intero complesso a partire dal 1982 fino allo scorso anno, è stata organizzata una mostra dedicata alla collezione permanente. Un excursus storico ed artistico che muove da opere del 1500 fino ai giorni nostri, per un totale di oltre 180 lavori esposti.

Un numero elevato
che tuttavia sembra un niente in confronto all'immenso patrimonio che il Museo può vantare, con i suoi oltre 2500 pezzi. Nei 28 anni trascorsi dalla sua creazione, nel 1982, caduta in concomitanza con la presentazione della prima e determinante acquisizione – la donazione Grigioni -, il Museo d'arte di Mendrisio è riuscito con perseveranza a costituire una raccolta artistica di assoluto valore in ambito locale e non solo.

T.Signorini, Paesaggio scozzese, 1880 ca.T.Signorini, Paesaggio scozzese, 1880 ca.

Un lavoro meticoloso – La mostra dedicata alla Collezione è in parte una ricostruzione dello sviluppo dell'arte in Canton Ticino, ma lascia ampio spazio anche ad artisti italiani ed internazionali. "Posso dire che portare a compimento uno studio complessivo sulla collezione, presentandolo in un catalogo di oltre 250 pagine e in una mostra che raduna all'incirca 230 pezzi, rappresenta un passo fondamentale per un istituto museale come il nostro" conferma Simone Soldini, direttore del Museo. "Una sorta punto di svolta. Credo che questa iniziativa dia un suo contributo alla realtà museale locale. In essa si concretizzano anni, decenni di lavoro, anche perché da sempre abbiamo finalizzato la stessa pianificazione delle mostre in funzione della collezione".

Mario Sironi, Paesaggio, olio su carta, 1930 ca.Mario Sironi, Paesaggio, 1930 ca.

L'arte locale, una marcia in più – Il direttore del museo ingrana la marcia giusta e prosegue diritto in un cammino di crescita che prosegue di pari passo al consolidato rapporto con artisti del territorio svizzero. "Non solo di riordino si tratta, ma anche di inventariazione dei materiali, creazione di depositi, costante lavoro di restauro – prosegue Soldini – programmazione e calendarizzazione di mostre che diano spazio a tematiche legate al territorio". Tiene a specificare il direttore: "Ben inteso, mostre mirate come quelle che abbiamo dedicato ad Alberto Giacometti o a Lucio Fontana, per fare solo due esempi, sono importanti poiché suscitano l'interesse, alimentano attraverso figure maggiori un confronto culturale di cui può beneficiare anche un ambito artistico nostrano; ma di esse non rimarrà poi nel tempo una traccia diretta, tangibile. Ciò che resta in un Museo è la collezione permanente". 

Tavernari, Torso femminile, 1951Tavernari, Torso femminile, 1951

Piedi per terra – Il museo di Mendrisio ha saputo nel tempo intervallare eventi d'arte internazionale a proposte di stampo prettamente locale. "Sono per noi – come per chiunque viva una realtà simile alla nostra – le mostre sulla storia e sull'arte locali a lasciare nel tempo la traccia più forte, l'indicazione di quelle che sono per un istituto attivo in loco le testimonianze da conservare. Pare un'ovvietà, ma nella frenesia di questi tempi, del fare e del vendere, lo si dimentica con troppa facilità".

Vicini e lontani – La mostra sulla collezione, aperta dal 17 settembre al 14 novembre, permette di entrare in contatto con una selezione delle opere del museo esposte secondo uno studiato criterio. Una scelta che orienta il visitatore e mette in luce i pezzi più preziosi della collezione. "E' una mostra mirata – aggiunge Chiara Gatti, storica dell'arte, firma de "La Repubblica" e

Max Huber, Senza titolo, 1948Max Huber, Senza titolo, 1948

da tempo collaboratrice del museo di Mendrisio – capace di rendere ragione dell'arte dal Seicento ai giorni nostri, mettendo in dialogo il contesto locale con quello internazionale".

Diamo i nomi – Prosegue la Gatti: "Troviamo Corot accanto ai maestri del paesaggismo ticinese come Preda, Tallone con un bellissimo ritratto d'uomo accanto ai ritratti di Pietro Chiesa. Ne viene fuori la storia di un territorio curioso e predisposto verso ogni novità oltre confine e, soprattutto, in contatto tanto con il fascino del nord (Grisz e Wimken) quanto con la cultura mediterranea che soffia da sud con l'arrivo, negli anni della guerra, di autori come Carrà, oltre a Sironi che lascia un segno deciso nelle atmosfere cupe di Bolzani". Conclude la critica: "E' la mostra di una collezione, ma dà il polso di una situazione, di una ricerca sul territorio, dei contatti, dei dialoghi".

Museo d'arte Mendrisio. La collezione
18 settembre – 14 novembre 2010
Piazza San Giovanni,
Casella postale 142 CH – 6850 Mendrisio
Tel. 004191.6403350 Fax 004191.6403359museo@mendrisio.ch   www.mendrisio.ch/museo
Orario martedì-venerdì: 10-12 e 14-17; sabato-domenica: 10-18 lunedì: chiuso (tranne i festivi)
Mostra a cura di Simone Soldini
Vernice: venerdì 17 settembre ore 18.00