Il restauro non è un operazione squisitamente estetica, ma ricopre un'importante ruolo di salvaguardia di quello che è un vero e proprio patrimonio di documenti storici. Un dipinto, un affresco, un'opera lignea o marmorea possono raccontare particolari importanti per ricostruire la storia del dipinto e del suo autore, come anche il contesto di riferimento.

L'opera.
Ed è con questi presupposti che si è concluso l'intervento sulla piccola tavola raffigurante la Sacra Famiglia del Giampietrino, un prezioso brano leonardesco della collezione di Guido Cagnola a Gazzada, un restauro realizzato anche grazie al contributo di Banca Generali particolarmente delicato che ha richiesto tempi lunghi ed un'accurata azione di pulitura e di rimozione di vernici, ridipinture e depositi organici.

I colori brillanti e il suggestivo chiaroscuro – ha spiegato la restauratrice Lucia Laita – sono tornati visibili dopo le fasi di pulitura grazie alle quali sono venuti alla luce anche il sapiente taglio compositivo e il gioco di sguardi tra i protagonisti della scena sacra. Il dipinto, inoltre, è stato sottoposto a varie analisi scientifiche non invasive, condotte da Gialuca Poldi (Conservation Scientist dell'Università degli studi di Bergamo): riprese multispettrali nel visibile, IR e UV, misure spettroscopiche utili al riconoscimento dei pigmenti e misure coloristiche prima e dopo il restauro, così da evidenziare la presenza di ritocchi o ridipinture e meglio approfondire la tecnica esecutiva.

Nuova luce quindi sulla Sacra Famiglia, una interpretazione sul tema interessante e di grande dolcezza, che ci fa comprendere come le possibilità creative dei seguaci di Leonardo che non si limitarono ad una ripetizione stantia delle tipologie e degli schemi leonardeschi ma svilupparono in modo molto dinamico l'arte lombarda contribuendo al suo rinnovamento e al diffondersi di una nuova arte in tutta Italia.

I "leonardeschi".
Leonardo presso la corte degli Sforza, anche per far fronte ai tanti impegni, si contorna di allievi, aiutanti, seguaci che in vario modo recepiranno la lezione leonardesca testimoniando la fortuna delle sue concezioni espressive e formali, in primis la tecnica dello sfumato, e la volontà di studiare e rappresentare i moti dell'anima. Il fenomeno dei Leonardeschi, guardato con sospetto dalla critica d'inizi Novecento – "creatori di cadaveri galvanizzati" li aveva definiti Roberto Loghi con colorita veemenza – è stato valutato con grande interesse e attenzione a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo.

L'autore.
Il nome di Giampietrino (Giovanni Pietro Rizzoli) viene menzionato in uno dei manoscritti di Leonardo del 1497 ma i suoi primi lavori risalgono al 1508. Divenne presto dotato di un'individualità abbastanza brillante e di una riconoscibile maniera di esecuzione.
Tra i lavori sparsi nelle varie collezioni europee si possono ricordare quelle all'Ermitage di San Pietroburgo: il Cristo con il Simbolo della Trinità, originale dal quale deriva la copia di Brera, la Madonna col Bambino e la Maddalena penitente. Tra le principali prove in collezioni italiane, vanno citate: la Madonna col Bambino e Santi di Pavia, la Sacra Famiglia della Pinacoteca Ambrosiana, la Madonna col Bambino e Santi di Ospedaletto Lodigiano, e ancora l'Ecco Homo in collezione Melzi d'Eril di Milano e il Polittico della Basilica di San Magno a Legnano.

La giornata di studi. Un'opera che potrà essere meglio approfondita nel suo valore storico ed artistico grande alla giornata di studi organizzata a Villa Cagnola per domenica 26 aprile dal titolo "Giampietrino, Sacra Famiglia. Presentazione dell'opera dopo il restauro", con inizio alle ore 16:30, interverranno: Andrea Bardelli, Conservatore della Collezione Cagnola (Introduzione storica ed artistica), Cristina Geddo, Storica dell'Arte (Giovanni Pietro Rizzoli detto Giampietrino: la Sacra Famiglia della Collezione Cagnola), don Romano Martinelli, direttore Spirituale emerito del Seminario di Milano (Lettura teologica della Sacra Famiglia di Giampietrino), Gianluca Poldi (Giampietrino: questioni di tecnica pittorica), Lucia Laita Mora (Giampietrino svelato: il restauro della Sacra Famiglia).

Alle 18.30 seguirà la visita all'allestimento della Sacra Famiglia del Giampietrino nell'atrio della Collezione Cagnola; a seguire, visita guidata alla Collezione permanente. Dalle ore 20.00, solo su prenotazione, cena incentrata sulla cucina lombarda con specialità dell'epoca rinascimentale.

 

Info.

Giampietrino- Sacra Famiglia
Esposizione dell'opera dopo il restauro

Dal 12 aprile al 6 settembre 2015
Villa Cagnola, via Cagnola 21 – Gazzada Schianno (Va)
Orari di apertura mostra e collezione d'arte:
tutti i giorni per gruppi di almeno otto persone
la seconda e l'ultima domenica del mese, alle ore 16.00 per singoli o per gruppi
È richiesta in ogni caso la prenotazione – Tutte le visite sono guidate

 

Giampietrino – Sacra Famiglia
Presentazione dell'opera dopo il restauro

Domenica 26 aprile 2015 – a partire dalle 16.30
Villa Cagnola, via Cagnola 21 – Aula Paolo VI
Ingresso libero
Ore 18.30: visita all'allestimento della Sacra Famiglia del Giampietrino; a seguire breve visita guidata alla Collezione permanente
Dalle ore 20.00, solo su prenotazione (0332-461304), cena rinascimentale