Legnano – Palazzo Leone da Perego ospita “Icone dell’anima”, personale di Ugo Riva, uno dei più autorevoli scultori italiani contemporanei in apertura dal 16 novembre. L’esposizione dal titolo suggerito dal poeta Davide Rondoni raccoglie trent’anni di ricerca dell’artista bergamasco in un percorso diffuso che si estende oltre le sale espositive, coinvolgendo anche spazi del centro cittadino.
La mostra nasce da una riflessione sull’arte come spazio di coscienza e di rinascita. «L’arte – spiega Riva – oggi più che mai ha senso solo se diventa luogo di riflessione sull’umanità, su questo tempo che ha perduto riferimenti spirituali ed etici». Da questa visione prende forma un itinerario che scandaglia il mistero del sacro nell’uomo, restituendo attraverso la materia scultorea una tensione costante verso l’invisibile.
Esposto, un corpus di opere che attraversa quasi trent’anni di attività, segnando il passaggio di Riva da “scultore ortodosso” a una figura di drammaturgo della materia. Terracotta, bronzo e ferro diventano strumenti di una narrazione che invita all’empatia e al raccoglimento, più che alla pura contemplazione estetica.
Due grandi “messeinscene” dominano il percorso: “Eli Eli lema sabactani”, creata in risposta al trauma collettivo della pandemia, e “La scala d’oro”, un’ascesa simbolica lungo due candelabri saldati a un Golgota, in dialogo ideale con i maestri senesi Duccio da Boninsegna, Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti, e con la pittura visionaria di Lorenzo Lotto. Accanto a queste, spiccano “Solitudine”, ispirata alla Deposizione di Rosso Fiorentino e nata anch’essa durante il periodo del Covid, e un omaggio a Piero della Francesca, in particolare alla celebre Pala di Brera.
Il percorso di “Icone dell’anima” si articola per nuclei tematici che riflettono le fasi della vita e le domande interiori dell’artista: le maternità, vissute nel passaggio da figlio a padre e poi nonno; i trittici che richiamano la devozione popolare delle santelle; i capisaldi biblici come l’Arca della Speranza e La Legge; e gli angeli, presenze costanti nel linguaggio di Riva, emblemi di una spiritualità che si fa forma.
Gli angeli, in particolare, si distinguono per essere cavi, “vuoti” come custodi di un’anima che si lascia intuire più che mostrare. Sono icone che rendono “visibile l’invisibile”, nella tradizione più autentica dell’immagine sacra. Le chiavi, simbolo di accesso all’intimità dell’essere, e le foglie, metafora della transitorietà umana, ritornano come motivi ricorrenti nelle sculture, mentre alcuni disegni preparatori ritmano e completano la sequenza espositiva.
Oltre al nucleo principale di Palazzo Leone da Perego, il progetto coinvolge anche il tessuto urbano: tre grandi sculture bronzee segnano un itinerario simbolico nel centro di Legnano – “Sull’abisso” in piazza San Magno, “Paradiso perduto” in via Luini e “Il Giudizio” nel giardino del palazzo, accanto a un angelo in alluminio. Alla chiesetta del Castello è invece destinato “Dies irae”, un crocifisso del 2023 realizzato in occasione di Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura, che suggella il legame dell’artista con la propria terra.
Con “Icone dell’anima”, Ugo Riva offre al pubblico un dialogo profondo tra materia e spirito, tra memoria e speranza. Una mostra che diventa racconto dell’umano, dove la scultura non è solo forma, ma luogo di coscienza, capace di toccare ciò che resta invisibile.
L’inaugurazione della mostra che proseguirà sino al 18 gennaio 2026, è in programma sabato 15 novembre alle 17.30. Apertura al pubblico: sabato, domenica e festivi 10–12.30 e 15–19. Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio









