Lotta contro il tempo – I pellegrini che si recheranno al Sacro Monte nei prossimi mesi troveranno una brutta sorpresa. La statua della Madonna Nera, oggetto di culto e di venerazione, è infatti stata tolta dall'altare del Santuario. Ma non c'è da preoccuparsi, la scultura è stata spostata solo di pochi metri dal luogo originale, in un locale dove sarà sottoposta ad un accurato restauro.
Attualmente la statua lignea è in uno stato di conservazione alquanto precario. I colori oltre ad essere stonati hanno subito dei sollevamenti e delle cadute. Il legno di fine 1200 si è ristretto causando così dei vuoti tra la struttura e la veste che risale invece agli anni trenta del novecento.
"Inizialmente si credeva di dover intervenire rinnovando solo il vestito, ma dato il cattivo stato di conservazione abbiamo dovuto pensare ad un lavoro di restauro vero e proprio" spiega il restauratore incaricato del lavoro, Piero Lotti "da novembre dello scorso anno l'opera è monitorata e ha subito le analisi del caso. Adesso tutto è pronto per iniziare".

Chi ben inizia- Il restauro prevede un lungo lavoro che si articolerà in più fasi. "Si inizierà con la disinfestazione che verrà eseguita o per anossia – tecnica che prevede l'isolamento della staua in una sacca ermetica dove verrà ridotta la presenza d'ossigeno fino ad annientare i batteri – oppure attraverso delle applicazioni reiterate di un biocida. Questo primo step richiederà un pò di settimane", racconta dettagliatamente il restauratore.

Fase 2 – Il secondo passo richiederà un momento di pausa e di verifica dei risultati delle analisi chimiche. Continua Lotti: "I test radiografici hanno riscontrato più strati di coloritura, avvenuti in fasi storiche differenti. La fase due del restauro comporterà un intervento di pulitura meccanica o chimica, non si è ancora deciso fino a che strato di colore risalire. La scelta avverrà in corso d'opera. Sicuramente abbatteremo la cromia novecentesca perchè crea problemi di conservazione alla cromia sottostante". Nessuna paura, in ogni caso il viso della Vergine – e non solo per scelta affettiva – riemergerà dal restauro brunito, come la devozione popolare ha imparato a conoscerlo. Quanto alle vesti, lì potrebbe invece la sovrapposizione di legno, gesso, stesure cromatiche di epoche differenti, potrebbe rivelare qualche sorpresa. Il restauratore e la sovrintendenza cercheranno un buon compromesso fermandosi ad un livello intermedio soddisfacente. Si terminerà con il consolidamento del colore.
Il restauro dovrà essere concluso entro Maggio 2008. Conferma Lotti "i fedeli e il santuario non possono attendere più a lungo di così".