Il logo varesinoIl logo varesino

Chi c'è c'è – Chi ci è stato per dovere, chi per approfittare di questa occasione per farsi conoscere, chi con entusiasmo, chi mettendo sul piatto importanti novità, chi semplicemente allungando il proprio orario di apertura fino a raggiungere l'orario fatidico di Cenerentola.

Concomitanze – Sono tante le ragioni che anche in provincia di Varese hanno spinto ventisette realtà locali ad aderire all'iniziativa Una notte al Museo, giunta al suo terzo anno di vita, promossa dalla Regione Lombardia e sposata da tutte le province lombarde; quest'anno in concomitanza, strategica o meno – le versioni a riguardo sono abbastanza discordanti –  con le Giornate Europee per il Patrimonio promosse dal Ministero dei Beni Culturali, in collaborazione con Fai e Autostrade per l'Italia.

Dati in crescita – Alcuni dati, per cominciare, quelli resi noti: rispetto al 2006, quando per l'occasione venne approntato un questionario, i musei lombardi aderenti all'iniziativa sono cresciuti da 231 a 250. In provincia di Varese il numero si mantiene stabile. A qualche defezione, corrispondono nuove aggregazioni. L'anno scorso, unico dato verificabile per il momento i visitatori in notturna sono stati 33.432. Nel varesotto, cifre alla mano, si è raggiunto un totale di 3650 persone, numeri che, per una notte, hanno avvicinato la tanto bistrattata Varese alla più blasonata Brescia degli Impressionisti. Una buona percentuale, più del 70%, si è dichiarata molto soddisfatta del progetto di aprire in orari inconsueti e con proposte alternative gli spazi museali.

Flessibilità
– Risposte che hanno dato benzina alla riproposta del progetto anche per quest'anno. Sulla scia di una un nuovo modo di intendere la fruzione culturale, più dinamico, flessibile, aperto alle esigenze di un nuovo pubblico e brutalmente parlando, meno museificato.
Da questo presupposto ciascuno museo ha cercato la propria strada: la stessa Villa Recalcati, che pure museo non è, ha rivendicato il suo ruolo di 'casa di cultura', di esempio di primo piano di quella 'Versailles di provincia' che fu nel '700 aprendo i propri parterre floreali e riproponendo gli affreschi settecenteschi.

La locandina del Museo di LavenoLa locandina del Museo di Laveno

Di tutto un po' – Gli ingredienti sono tanti: Gallarate viaggia sulla doppia velocità della tradizione e della modernità tra l'inaugurazione della buona pittura della collezione Ferrazzi e la terza edizione di Plaid, spettacolo performativo. Al Sacro Monte, luogo 'manciniano' per eccellenza vengo riproposti gli Atti del Convegno dedicato a Giuseppe Bernascone detto il Mancino, artefice della Fabbrica del Rosario e della Via Sacra. Silvia Venuti, pittrice e poetessa, intrattiene gli ospiti alla Fondazione Bandera che si rianima per l'occasione. Al Map di Castiglione, una mostra dedicata a Marcolino Gandini riporta la luce su una delle più interessanti collezioni tematiche della provincia. Rivede la luce anche la Gipsoteca di Marchirolo, che favorirà un incontro con il patriarca della scultura Adriano Bozzolo. La Parigi immaginaria di Flaminio Bertoni nello spazio a lui dedicato a Masnago, letture dantesche al Museo Butti, nuove guide audio con la voce di Giuseppe Panza a Biumo e danze in  costumi d'epoca al Castello di Masnago.

La notte è qui – Chi promette davvero, se non tutta la notte, almeno una veglia museale fino alle 3, è il Museo Internazionale Design Ceramico di Laveno, un altro di quei musei che, come ha dimostrato anche di recente, vuole viveve fino in fondo la sue sfide, petto in fuori. A Cerro, nel tempio della ceramica,  una mostra delle ultime donazioni, l'incontro con Nini Caruso, un laboratorio di artisti locali, readin poetici, ristorazione dall'una di notte in poi e sopratutto vendita a prezzo ridotto di cataloghi e gadget dal ricco e storico bookshop del Museo delle Terraglie.

Senza il dolcetto – In altri casi si è trattato semplicemente di estendere l'orario di apertura, proporre visite guidate alla collezione permanente o alla mostra in corso. Nessuna iniziativa particolare. Per mancanza di fondi o per mancanza di fantasia. Difficile dirlo. Anche se pare brutto presentarsi al compleanno senza il regalo.

Assenti giustificati
– Assenti illustri? Qualcuno: il Chiostro di Voltorre, le Fornaci Ibis di Cunardo, il Museo Bodini di Gemonio, ciascuno sulla base di legittime scelte. D'altra parte esserci non dà patenti particolari se non si ha certezze di offrire per l'occasione qualcosa di veramente spendibile sul mercato. Come diceva il poeta, "non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore".

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