Milano, Chiesa di San Carlo al Lazzaretto. La celebre performance The sky in a Room, ideata da Ragnar Kjartansson nel 2018 su commissione di Artes Mundi e del National Museum of Wales di Cardiff, viene riproposta nella Chiesa di San Carlo al Lazzaretto a Milano. E il risultato è sorprendente. Ma procediamo con ordine.

In che cosa consiste il progetto?

Ogni giorno, dal 22 settembre al 25 ottobre, cantanti professionisti si alternano all’organo di San Carlino, ed eseguono Il cielo in una stanza di Gino Paoli. Ogni performance dura 20 minuti e contribuisce a creare un’esecuzione senza interruzioni che può essere ascoltata – ovviamente su prenotazione – per 6 ore al giorno.

Perché suonare proprio Il cielo in una stanza?

È lo stesso Kjartansson a spiegarlo. Il brano di Gino Paoli è una delle canzoni preferite dall’artista islandese che spiega: «Il cielo in una stanza è l’unica canzone che conosco che rivela una delle caratteristiche fondamentali dell’arte: la sua capacità di trasformare lo spazio. In un certo senso, è un’opera concettuale. Ma è anche una celebrazione del potere dell’immaginazione – infiammata dall’amore – di trasformare il mondo attorno a noi. È una poesia che racconta di come l’amore e la musica possano espandere anche lo spazio più piccolo, fino ad abbracciare il cielo e gli alberi… L’amore sa leggere ciò che è scritto sulla stella più lontana, diceva Oscar Wilde». Ragnar riesce a verbalizzare il pensiero che ci accomuna tutti nell’ascolto del capolavoro di Paoli.

Perché scegliere la Chiesa di San Carlo al Lazzaretto per la performance?

San Carlino è un luogo altamente simbolico e legato alla storia di Milano. Infatti il Lazzaretto venne costruito dall’architetto Lazzaro Palazzi tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento fuori da Porta Orientale, come ricovero per i malati durante le epidemie. Ricordiamo in particolare la peste del 1576 e quella del 1630, resa celebre da I promessi sposi di Alessandro Manzoni che cita in più occasioni il Lazzaretto nel romanzo e vi ambienta uno dei capitoli più celebri. La Chiesa di San Carlo, concepita inizialmente come un altare da campo nel centro del Lazzaretto, venne progettata da Pellegrino Tibaldi su commissione del cardinale Carlo Borromeo nel 1576. Originariamente aperta su tutti i lati per permettere ai malati di assistere alle funzioni rimanendo all’esterno, la chiesa è stata poi trasformata dall’architetto Giuseppe Piermarini a cavallo tra Settecento e Ottocento. Nel 2017 è stata sottoposta a un restauro completo voluto, sostenuto e curato da Andreina Rocca in ricordo di suo marito Roberto.

Perché assistere alla performance The Sky in a Room?

Quando si è seduti sulle panche di San Carlino e il cantante intona Il cielo in una stanza lo spettatore è catapultato in un’altra dimensione. Di ascolto, di contemplazione, di sogno. Ho visto, ad esempio, persone chiudere gli occhi, rapite dalla melodia. Io personalmente avevo perennemente lo sguardo rivolto verso la cupola, che sembrava cambiare aspetto grazie alle note e grazie alla luce del sole che filtrava dalle finestre. Quei venti minuti di ascolto sono irripetibili, è come essere ad un concerto, è un’esperienza unica che non si replicherà mai nello stesso modo. Del resto anche Il cielo in una stanza non è mai uguale a se stesso.

Eleonora Manzo