![](/wp-content/uploads/2017/07/a52596406050becffee3ec1882a39653.jpg)
Raffaella Surian, nata nel 1960 a Padova, si stabilisce a Monza e frequenta a Milano la Nuova Accademia di Belle Arti, dove sarà allieva di Tadini, Valentini, Isgrò e Veronesi.
Diplomatasi nel 1983 diventa assistente ai corsi di tecniche dell'incisione di Valentini, Benedetti e Della Torre e così inizia una dinamica e impegnata attività nel campo della grafica d'arte, allestendo alcune personali culminate nella mostra di acqueforti al salone civico del Palazzo degli Studi con testi di P. Biscottini e W. Valentini.
Diplomatasi nel 1983 diventa assistente ai corsi di tecniche dell'incisione di Valentini, Benedetti e Della Torre e così inizia una dinamica e impegnata attività nel campo della grafica d'arte, allestendo alcune personali culminate nella mostra di acqueforti al salone civico del Palazzo degli Studi con testi di P. Biscottini e W. Valentini.
Le sue opere recenti mostrano un segno e un tratto nuovi, affrancati dalle passate soluzioni razionali. I suoi colori intensi, d'impatto e materici vengono spalmati con libertà e vigore al fine di costruire e comporre immagini che diventano vivida espressione e manifestazione di una storia, un luogo o addirittura un testo poetico.
![](/wp-content/uploads/2017/07/f9e76b84cbc591ae9dde57bb26f99739.jpg)
Ultimamente la sua ricerca tecnica e poetica si è spinta oltre, verso nuovi orizzonti, affrontando la figura umana sia nel ciclo "Via Crucis" su carte grezze trattate sia nella serie di ritratti dal titolo "Album".
Emotivamente coinvolgenti anche i suoi nuovi paesaggi – nei cicli intitolati Controluce, Confine, Alta Quota, Genius Loci – al limite fra figurativo e astratto, diventano magmatici e quasi spirituali in lavori di grandi dimensioni sempre su carte trattate e a collage.
Al Centro Espositivo Macchi Raffaella Surian con "Terra Madre" unirà in un'unica mostra proprio questi due aspetti: la figura umana e il paesaggio messi in relazione tra loro. Si presenta come una mostra di "ricerca", caratterizzata da opere su carta in cui le figure umane (prevalentemente donne e bambini) si propongono in perfetto dialogo con il paesaggio circostante, che non appare soltanto come sfondo, bensì come protagonista esso stesso insieme all'umano, che è nello specifico femmina, donna, madre e bambino.
La maternità è il tema chiave della mostra e ciò emerge chiaramente non solo dal binomio visivo uomo-paesaggio, ma anche dal dichiarato ed esplicito dualismo del titolo stesso "Terra Madre": c'è infatti in esso la volontà di mostrare la medesima "capacità generatrice, che è propria della terra, come è assoluta e unica peculiarità della donna-madre".
Le opere rimarranno esposte presso il Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi fino al 30 luglio 2017, il sabato, la domenica e i festivi dalle 9.00 alle 16.00 a ingresso libero.
È inoltre possibile richiedere aperture speciali per gruppi.
Per informazioni e prenotazioni telefonare al 366.4774873 o di scrivere a info@sacromontedivarese.it o info@archeologistics.it.