poesia Milano Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/poesia-milano/ L'arte della provincia di Varese. Thu, 16 Mar 2023 14:13:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.4 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png poesia Milano Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/poesia-milano/ 32 32 Giovanni Raboni tra Milano e misura https://www.artevarese.com/giovanni-raboni-tra-milano-e-misura/ https://www.artevarese.com/giovanni-raboni-tra-milano-e-misura/#respond Tue, 14 Mar 2023 06:49:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=69473 Poetando sul sofà, nel suo appuntamento mensile in TV, propone un volto noto a Milano: Re Raboni, alias Giovanni Raboni la cui poetica verrà raccontata da Alessandra Corbetta e da Gianni Montieri. Questo il lancio al TG che prelude alla puntata di martedì 14 marzo ore 20,00 Rete 55

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Poetando sul sofà, nel suo appuntamento mensile in TV, propone un volto noto a Milano: Re Raboni, alias Giovanni Raboni la cui poetica verrà raccontata da Alessandra Corbetta e da Gianni Montieri.

Questo il lancio al TG che prelude alla puntata di martedì 14 marzo ore 20,00 Rete 55

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Il libro della lettera arrivata e mai partita https://www.artevarese.com/il-libro-della-lettera-arrivata-e-mai-partita/ https://www.artevarese.com/il-libro-della-lettera-arrivata-e-mai-partita/#respond Mon, 16 Jan 2023 16:28:49 +0000 https://www.artevarese.com/?p=68726 Nuova puntata di Poetando e nuovo super ospite: Mario Santagostini dialoga intorno al suo nuovo libo di poesie “Il libro della lettera arrivata, e mai partita” – Garzanti 2022 – in compagnia di Luisa Cozzi. La puntata va in onda su Rete 55- Canale 88 del digitale terrestre, martedì 17 gennaio alle ore 20,00 in […]

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Nuova puntata di Poetando e nuovo super ospite: Mario Santagostini dialoga intorno al suo nuovo libo di poesie Il libro della lettera arrivata, e mai partita” – Garzanti 2022 – in compagnia di Luisa Cozzi.

La puntata va in onda su Rete 55- Canale 88 del digitale terrestre, martedì 17 gennaio alle ore 20,00 in punto

 

 

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Alda Merini a 10 anni dalla sua scomparsa https://www.artevarese.com/alda-merini-a-10-anni-dalla-sua-scomparsa/ https://www.artevarese.com/alda-merini-a-10-anni-dalla-sua-scomparsa/#respond Sat, 16 Nov 2019 12:00:16 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53541 Milano ricorda Alda Merini a 10 anni dalla sua scomparsa. Dal 1 novembre e per quasi un mese sono previsti reading, spettacoli teatrali ed incontri per ricordare e omaggiare la poetessa dei Navigli. Poetando ripropone la puntata nella quale viene intervistata Marina Bignotti, Presidente dell’Associazione Alda Merini e promotrice dei due giorni di studi meriniani […]

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Milano ricorda Alda Merini a 10 anni dalla sua scomparsa. Dal 1 novembre e per quasi un mese sono previsti reading, spettacoli teatrali ed incontri per ricordare e omaggiare la poetessa dei Navigli.

Poetando ripropone la puntata nella quale viene intervistata Marina Bignotti, Presidente dell’Associazione Alda Merini e promotrice dei due giorni di studi meriniani presso l’Università Statale di Milano.

Le poesie proposte in questa puntata sono interpretate dall’attrice Roberta Turconi

 

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La poesia polifonica di Amedeo Anelli https://www.artevarese.com/la-poesia-polifonica-di-amedeo-anelli/ https://www.artevarese.com/la-poesia-polifonica-di-amedeo-anelli/#respond Tue, 23 Jul 2019 15:43:56 +0000 https://www.artevarese.com/?p=51864 La poesia polifonica di Amedeo Anelli Ospite nella città universale e immaginaria di Poetando c’è Amedeo Anelli, filosofo, professore, critico d’arte e fine intellettuale e necessariamente poeta. La sua creatura più longeva è la rivista internazionale di poesia e filosofia fondata nel 91, “Kamen’”. Essa si occupa di indagare la proposta poetica europea che affonda nel […]

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La poesia polifonica di Amedeo Anelli

Ospite nella città universale e immaginaria di Poetando c’è Amedeo Anelli, filosofo, professore, critico d’arte e fine intellettuale e necessariamente poeta. La sua creatura più longeva è la rivista internazionale di poesia e filosofia fondata nel 91, “Kamen’”. Essa si occupa di indagare la proposta poetica europea che affonda nel 900. È la prima rivista italiana ad aver scelto la formula monografica, la pubblicazione è semestrale.

Nel periodo più recente viene affrontato soprattutto il tema della letteratura e del giornalismo e nell’ultimo numero, il 55, la rivista ha aderito ai festeggiamenti del trecentenario in favore di Giuseppe Baretti punto cardinale della cultura europea. “È impossibile”, afferma Anelli, ” occuparsi di letteratura e di critica, ai giorni nostri, se non si conosce approfonditamente il panorama europeo dal 600 in poi, in quanto ci si muove in un respiro transnazionale.”

I maestri di Amedeo

Durante la nostra chiacchierata con questo intellettuale di respiro mondiale, Anelli conferma: “Ho avuto la fortuna di avere dei buoni maestri: Dino Formaggio, per l’estetica; per la filosofia della scienza Ludovico Geymonat, per la slavistica Eridano Bazzarelli, colui che mi ha anche seguito nelle mie avventure letterarie che hanno radicamento nella cultura russa in quanto il rapporto fra filosofia, etica ed estetica è molto forte, e la mia impronta poetica rispecchia molto questa modalità, essendo di carattere essenzialmente filosofico.  Mi ritengo dunque un erede della scuola banfiana”.

Traslazioni, fluttuazioni, saggezza, il silenzio e il tempo; poesia della fenomenologia

“Qui sto e tu”, libro d’arte dedicato a Roberto Rebora ed edito da Zona Franca, rappresenta una delle pochissime monografie dedicate a Rebora, nonostante questi sia uno dei poeti più importanti del ‘900 europeo. Un poeta che sta accanto ad Antonia Pozzi e a Vittorio Sereni anche se non ha avuto la stessa fortuna. Il silenzio attivo e il passare del tempo sono due tematiche che accomunano i due poeti; Rebora è infatti un poeta molto caro ad Anelli che ha avuto modo di conoscere e frequentare.

 Inediti e appena editi

In quest’ultimo anno Anelli ha scritto e tradotto molto, è stato un periodo difficilissimo della sua vita a causa di una grave malattia occorsa al fratello Guido che ci ha lasciati solo qualche settimana fa.

Proprio durante questa fase sono state scritte, ancora inedite, poesie per bambini che possono capire i grandi e viceversa,si è utilizzata la forma della filastrocca rendendola poi polifonica; queste poesie sono dedicate a Daniela e ai tre Guidi: il fratello, Guido Oldani e Guido Conti oltre che a Daniela Marcheschi.

“La poesia che scrivo è una poesia che procede per immagini, in cui il primo strato è di immagini appunto e poi, approfondendo, nasce l’indagine. la struttura polifonica, basata sui campi semantici, pone un’interrogazione filosofica”

L’ultimo libro di poesie di Anelli è del 2019 ed è scritto solo in romeno e si intitola “Polifoni”, (traduzione a cura di Eliza Macadan, poetessa trilingue). Si tratta di una raccolta e selezioni di molti dei testi di Amedeo Anelli a partire dal 1985.

Buona lettura

Luisa Cozzi

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L’archivio Antonia Pozzi nel Centro Internazionale Insubrico https://www.artevarese.com/larchivio-antonia-pozzi-nel-centro-internazionale-insubrico/ https://www.artevarese.com/larchivio-antonia-pozzi-nel-centro-internazionale-insubrico/#respond Thu, 18 Jul 2019 15:31:17 +0000 https://www.artevarese.com/?p=51821 Abbiamo intervistato il Professor Fabio Minazzi, Ordinario di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi dell’Insubria, il quale ci ha raccontato il contenuto dell’Archivio Antonia Pozzi e alcune curiosità. L’archivio Antonia Pozzi conservato all’Università dell’Insubria è un patrimonio che si costruisce negli anni, come è arrivato sino a Varese? F.M.: “Il Fondo Antonia Pozzi  ci […]

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Abbiamo intervistato il Professor Fabio Minazzi, Ordinario di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi dell’Insubria, il quale ci ha raccontato il contenuto dell’Archivio Antonia Pozzi e alcune curiosità.

L’archivio Antonia Pozzi conservato all’Università dell’Insubria è un patrimonio che si costruisce negli anni, come è arrivato sino a Varese?

F.M.: “Il Fondo Antonia Pozzi  ci è pervenuto per donazione da parte dell’ordine delle Suore Preziosine di Monza che lo avevano ereditato dalla famiglia Pozzi. Questo fondo è costituito da tutto l’Archivio della poetessa e da tutta la sua Biblioteca. Occorre però aggiungere che questo Fondo si è costituito nel corso degli anni grazie al tenace lavoro di raccolta, cura e salvaguardia dello stesso svolto da Suor Onorina Dino che è una delle principali studiose di Antonia Pozzi.”

Perché le monache lo hanno donato al Centro Internazionale Insubrico?

F.M.: “Perché nel nostro Centro si conservano una ventina di Archivi, molti dei quali attinenti la “scuola di Milano” formatasi negli anni Trenta del secolo scorso attorno al magistero di Antonio Banfi, un filosofo di cui conserviamo l’Archivio segreto. La Pozzi si è appunto formata all’interno di questa scuola di Milano. Ma il suo Fondo non concerne solo le carte dell’archivio letterario, perché quando ci è stato donato abbiamo trovato anche una sezione di circa 5000 foto che abbiamo provveduto subito a schedare ed inventariare in considerazione della sua importanza storica ed artistica.”

Antonia Pozzi, poetessa e fotografa di grande valore, l’arte le scorreva nelle vene? 

F.M.: “Già alla luce di quanto ho precedentemente accennato si evince come Antonia Pozzi sia stata tanto una grande poetessa, come anche una grande fotografa. Ma, più in generale, direi che Antonia Pozzi è stata una delle maggiori intellettuali italiane della prima metà del secolo scorso. Pur avendo vissuto per una breve stagione, ha tuttavia saputo vivere molto intensamente, realizzando dei contributi in diversi ambiti di ricerca: la poesia, la fotografia, il disegno, l’amore per la montagna, la riflessione sulla vita. Per questo penso che il miglior modo per presentarla sia ricordarne la sua piena fisionomia di intellettuale a tutto campo. Una grande intellettuale che, naturalmente, ha dovuto pagare un prezzo saltato al proprio tempo ed anche al fatto di essere una donna fiorita in un ambiente profondamente maschilista come era l’Italia Fascista degli anni  Venti e Trenta del secolo scorso.”

Una donna nella storia

F.M.: “Certamente il tragico esito della vita della Pozzi non può non suscitare una viva commozione. Tuttavia l’importanza della sua figura non si radica tanto e solo nelle sue vicende biografiche, bensì nella sua stessa opera intellettuale, poetica, fotografica, artistica e di intelligente riflessione sulla vita. La biografia intellettuale di Antonia Pozzi ci aiuta infatti a meglio capire non solo la sua opera ma anche la nostra stessa storia italiana perché la Pozzi, proprio a contatto con l’ambiente banfiano, è maturata criticamente, avendo la fortuna e l’intelligenza di confrontarsi con intellettuali di vaglia come i filosofi Remo Cantoni, Dino Formaggio e Giulio Preti oppure con poeti come Vittorio Sereni e Daria Menicanti oppure, ancora, con personaggi come Alberto Mondadori o i fratelli Treves, per non parlare poi dello stesso Antonio Banfi. Grazie a tutte queste sue scarnificanti frequentazioni la Pozzi ha così potuto meglio comprendere la sua stessa origine familiare (il padre Roberto Pozzi era un avvocato famoso ben inserito ed organico alla dittatura fascista), il tragico momento storico che l’Italia stava vivendo, e la crisi profonda che il nostro paese stava allora vivendo in quegli stessi anni, mentre ci si avvicinava alla tragedia immane della seconda guerra mondiale. Su questo piano la sua opera intellettuale costituisce, ancor oggi, per tutti noi, una straordinaria lezione di vita e di riflessione critica sul tempo in cui dobbiamo vivere.”

L’importanza del Centro Internazionale Insubrico

F.M.:Personalmente sono ordinario di Filosofia della scienza dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, nonché fondatore e direttore scientifico del Centro Internazionale Insubrico “C. Cattaneo” e “G.  Preti” che dirigo dal 2009. In questo Centro abbiamo raccolto una ventina di Archivi della “scuola di Milano”, unitamente a sette Biblioteche d’Autore sempre connesse con la “scuola di Milano”. Per questa ragione studiamo in particolare la storia e l’importanza della tradizione del razionalismo critico europeo che ha trovato in Milano, dal Settecento ad oggi, un suo punto di riferimento fondamentale e privilegiato (basterebbe pensare a Cesare Beccaria, ai fratelli Verri, a Carlo Cattaneo – di cui conserviamo un archivio che si estende dal 1848 alla sua morte – a Banfi e ai suoi grandi allievi degli anni Trenta).

Luisa Cozzi

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Padre Turoldo inedito e la kermesse milanese in sua memoria https://www.artevarese.com/padre-turoldo-inedito-e-una-kermesse-milanese-in-sua-memoria/ https://www.artevarese.com/padre-turoldo-inedito-e-una-kermesse-milanese-in-sua-memoria/#respond Sat, 22 Jun 2019 16:46:25 +0000 https://www.artevarese.com/?p=51393   Abbiamo intervistato Francesco Piscitello, poeta dialettale e scrittore di testi per il teatro, in quel di Milano a casa “Sanzo”, come gli amici poeti amano definire questo grazioso appartamentino nei pressi di Città Studi, luogo di ritiro e di ritrovo per moltissimi artisti dell’ultimo quarantennio milanese. Qui, ad aprirci le porte del giardino, per […]

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da six Francesco Piscitello con Antonio Sanzo

Abbiamo intervistato Francesco Piscitello, poeta dialettale e scrittore di testi per il teatro, in quel di Milano a casa “Sanzo”, come gli amici poeti amano definire questo grazioso appartamentino nei pressi di Città Studi, luogo di ritiro e di ritrovo per moltissimi artisti dell’ultimo quarantennio milanese. Qui, ad aprirci le porte del giardino, per l’appunto, il proprietario di casa, Prof. Antonio Sanzo che, durante la nostra intervista, si è prodigato ai fornelli, preparandoci una cena succulenta.

Le date da non perdere per ascoltare la vita e le opere del poeta servita

Da six: Gaccione con Piscitello – Credits: Luisa Lanza

Ma torniamo a Turoldo; Piscitello ci racconta che, insieme allo scrittore Angelo Gaccione, direttore del giornale culturale Odissea, ha dato vita al “comitato Odissea per Turoldo” pianificando una incredibile kermesse milanese dedicata all’indimenticabile poeta e padre servita: durerà ben due giorni: martedì 25 e sabato 29 giugno. Il Comitato, impegnato da tempo a cercare di dedicare un luogo in quel di Milano a Turoldo, finalmente è riuscito ad avere l’attenzione del Comune e il 25 giugno alle ore 12,15 l’Assessore alla cultura Filippo del Corno, scoprirà una targa in Largo Corsia dei Servi, dedicando al servita proprio il grazioso giardinetto ivi annesso. Era un atto dovuto e grazie all’impegno del Comitato Odissea, Milano finalmente fissa il suo ricordo indelebile per questo grande maestro.

Kermesse milanese per David Maria Turoldo

Come ci spiega Piscitello, che sarà il conduttore della due giorni, la kermesse vedrà protagonisti sia personalità del mondo dell’arte, che a vario titolo hanno conosciuto e studiato e promosso il poeta Turoldo, sia esponenti del mondo ecclesiastico, tra cui il Priore di San Carlo al Corso, Padre Giuseppe Zauta , l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, Ermes Rochi presbitero e teologo e moltissimi altri. Inoltre si susseguiranno reading a cura di attori teatrali tra i quali Roberto Carusi e Alessandro Quasimodo e canti Gospel, interventi poetici e testimonianze per un totale di quaranta. Una due giorni ricchissima e da non perdere, nell’Auditoriun di San Carlo al Corso, dove Turoldo ha vissuto e predicato (ingresso da Corso Matteotti 14)

Le favole esistono

Piscitello, non senza emozione, ci racconta infine del suo incontro incredibile con Turoldo e parte della sua favola di giovane uomo innamorato. Un giorno, all’epoca del suo fidanzamento, erano insieme -lui e la fidanzata- a Fontanella in provincia di Bergamo, in visita turistica nella meravigliosa Abbazia cluniacense e sentirono una voce tonante che chiedeva ai due innamorati se l’affresco che stavano ammirando fosse di loro gradimento. E si intrattennero brevemente per un dialogo cortese proprio con un inaspettato Turoldo. Al termine della visita, la fidanzata chiese: “perché non ci sposiamo lì”? e così, non senza difficoltà, l’innamorato, giovane medico, Francesco Piscitello con la fidanzata, di origini ebraico-tedesche, si sposarono poco tempo dopo a Fontanelle e il matrimonio fu celebrato proprio da questo fenomenale Padre Servita.

Un breve ritratto di David Maria Turoldo

Non era un uomo semplice, Turoldo, possedeva una grandezza, mentale e interiore, che non gli permetteva di concedersi il lusso di essere insignificante, nemmeno se lo avesse voluto. Ha fatto la resistenza, l’ha affrontata con coraggio e rischio, due aggettivi che gli donano e che verranno utilizzati spesso, quando si parla di lui. Durante la resistenza condivideva il tempo e la vita con uomini della stessa fede, e con uomini di fede diversa ma lui non riusciva nemmeno a vederne la differenza, quello che li univa era l’essere uomo. Aveva ben chiari pochi concetti essenziali, che fanno parte, più che del prete Turoldo, dell’uomo Turoldo. Concetti di comunione, di aiuto reciproco, sente nella povertà l’unica forma di libertà. Tra il 1948 e il 1952 vedono la luce le sue prime, attesissime, raccolte: “Io non ho le mani” e “Gli occhi miei lo vedranno”. Ormai è entrato a pieno diritto nella vita culturale milanese e diventa protagonista anche degli articoli di Carlo Bo, il quale riesce a raccontare Turoldo in modo semplice e non limitato, perché non c’erano limiti entro i quali lo si poteva rinchiudere in quanto sa fondere il divino con l’umano spaziando dalla Bibbia a Clemente Rebora. Diceva Carlo Bo del servita: “ha avuto due doni nascendo: la poesia e la fede e Dio quindi l’ha costretto a cantare la fede per tutta la vita”.

Luisa Cozzi

 

 

 

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