Una delle opere in mostraUna delle opere in mostra

La mostra di Palazzo Salmatoris di Cherasco vuole rendere omaggio, nel centenario della nascita, al pittore saviglianese Giovanni Balansino, cantore del paesaggio piemontose. Insieme alle sue opere, nello storico Palazzo delle Paci anche i lavori del figlio Giancarlo Balansino.

Giovanni Balansino
nasce a Savigliano il 10 febbraio 1912. Ancora bambino si trasferisce con la mamma a Milano, è allievo del maestro Ugo Bernasconi a Cantù.
Già a 18 anni consegue il primo riconoscimento al premio Fornara presso l'accademia di Brera a Milano. La sua prima personale è a Milano nel 1942 alla quale seguiranno numerose esposizioni in Italia e all'estero (Argentina, Svizzera,U.S.A., Olanda).
Ha partecipato alla VII Quadriennale di Roma, varie biennali di Milano, premio Bergamo, premio Marzotto. Nel ‘56 soggiorna per 6 mesi in Argentina ove dipinge e tiene personali a Rio Cuarto e presso la galleria Van Riel di Buenos Aires. Nel ‘64 si reca per la prima volta a Parigi ove andrà poi molte volte affascinato dalla pittura impressionista; seguiranno poi viaggi in Bretagna, Normandia, Belgio, Olanda.
Non ha mai smesso tuttavia di raccontare con le sue sapienti e nervose pennellate il suo amore per le bellezze e la poesia della terra piemontese e lombarda alle quali ha dedicato gran parte della sua opera. Altro capitolo importante le sue nature morte ambientate sulla spiaggia dove troneggiano al cospetto di persone lillipuziane che non possono che inchinarsi di fronte alla bellezza della natura. Della sua pittura si sono interessati i più famosi critici d'arte italiani. Muore improvvisamente il 13 luglio 1986.

Giancarlo Balansino
è nato nel 1944 a Rescaldina (Mi). Di formazione autodidatta anche se cresciuto in un

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ambiente artistico, inizia a dipingere quasi per caso nel 1966. Nel 1969 la prima personale alla quale seguiranno poi numerose altre in molte città italiane ed estere. Sin dall'inizio ottiene lusinghieri riconoscimenti e premi, ma dal 1973 rinuncia a partecipare a premi e concorsi vari.
Sin dall'inizio lavora prevalentemente per temi tra i quali "Negritudine", "Pannocchie e barattoli", "Girasoli secchi", "Paesaggi della valle Olona", "la Sardegna".
Dagli anni ‘70 comincia a viaggiare con cavalletto al seguito: Parigi, Bretagna, Normandia, Olanda, Inghilterra, Grecia, Germania sono le prime tappe. Da qui le mostre "Il paesaggio inglese", "Il mercato di Atene".
Nell'84 il primo viaggio in India, nel ‘93 la prima volta in Russia, nel 1990 a Santo Domingo, nel 2000 in Brasile.
In questi paesi che sin da ragazzo lo avevano affascinato tornerà più volte e realizzerà opere oggetto poi di mostre con tema l'India, la Russia, il Brasile ed il ballo del Merengue (Santo Domingo).
All'estero ha esposto nel ‘76 a Rio Cuarto (Argentina), nel '97 a Mosca in occasione dell'850° anno dalla fondazione, nel 2001 a San Pietroburgo.
Nel 2003, dopo molti ripensamenti, nascono i "Tableaux Dechirès" che il critico Raffaele De Grada trova molto interessanti e che saranno oggetto di una mostra nel 2006. Espone poi insieme al papà, del quale aveva già organizzato mostre postume, a Varese nel 2009. Nel 2010 viene presentata la monografia "Diario di un pittore insolito" con prefazioni di Raffaele De Grada, Rossana Bossaglia, Nicoletta Colombo e Ippolito Edmondo Ferrario.

La mostra sarà inaugurata sabato 26 maggio alle ore 17.30. Sarà quindi visitabile fino al 17 giugno con i seguenti orari: sabato e domenica dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19; dal martedì al venerdì dalle ore 15 alle 19. Ingresso libero