Sono le mani, come scrive la curatrice Caterina Corni (Borgomanero 1979, vive e lavora a Milano) protagoniste della bella e toccante mostra che propone i lavori artistici e artigianali delle detenute di San Vittore, documentate fotograficamente da Umberto Corni (1982), fratello di Caterina e figlio dell'artista Azelio Corni, in una serie di immagini, accostate le une accanto alle altre al fine di ottenere una percorrenza proto-cinetica dove l'operosità manuale assume valenza assoluta del fare e del cerare, in mostra presso l'Associazione Boscovich a Milano.
L'esposizione curata da Caterina Corni, vede origine nel 2014 grazie all'incontro tra Rossana Discacciati e Loredana Branzi con Consuelo Redaelli e Giuseppina Cruciani, il cui scopo verteva nel soddisfare le richieste delle detenute della casa Circondariale di Milano San Vittore, di lavorare a maglia.
Tale possibilità è stata resa possibile dalla Direttrice del carcere Gloria Mazzelli e da Francesca Masini, Direttrice dei corsi all'interno della struttura.
Nasce così Knit-In, un caffè a San Vittore e il passaggio dai lavori a maglia alla pittura, alle composizione in carta con tagli di giornali e oggetti vari, come bottoni e colore, prende avvio poco dopo.
La progettazione della mostra ha visto impegnati Caterina e Umberto per più mesi all'interno di San Vittore. Caterina, dopo la laurea magistrale in Lettere e Filosofia con indirizzo Storia e Critica delle Arti presso l'Università degli Studi di Milano, ha frequentato l'Unversité del Centre Pompidou di Parigi.
Tra le principali mostre curate, Made in Italy alla Sakshi Gallery a Munbai nel 2012, Jamini Roy, il passaggio dalla tradizione alla modernità dalla collezione Kumar, al Museo delle Culture di Lugano nel 2015 e Dr. Babasaheb Ambedkar Memorial a Londra, in collaborazione con il Governo Indiano.
Umberto dopo il Diploma al Liceo Artistico Statale di Busto Arsizio, ha frequentato il corso di regia alla Scuola Civica di Cinema di Milano e il corso di Nuove Tecnologie per l'Arte all'Accademia di Brera.
Tra le partecipazioni più significative vanno ricordate la Rassegna dei Cortisonici a Varese, Abstracta Cinema a Palazzo Farnese a Roma, Manifesta a Rovereto e la Biennale di Videofotografia ad Alessandria.
Così, nella collettiva dall'ironico titolo "Sprigioniamo l'arte. Creatività al femminile nel carcere di San Vittore", si constata quanto i lavori in mostra abbiano pari dignità con opere di artisti che di tale titolo si fregiano.
Paiono sortire da un mondo folle, gioioso e fantastico le multi colorate composizioni eseguite con bottoni di varia foggia, ritagli di stoffa, così come le morbide sagome di farfalle o di insetti dalle lente movenze, posti accanto a composizioni floreali animate da percorrenze segniche appena mosse da aneliti di vento.
Ciò che più sorprende è l'alto tenore delle composizioni astratte. In esse istintività creativa non disgiunta da equilibrio plastico e cromatico, arrivano a fare definire le combinazioni, opere d'arte.
Sprigioniamo l'Arte. Creatività al femminile nel carcere di San Vittore
Milano, Associazione Boscovich, Via Settembrini 7
Fino al 31 dicembre
Orari: lunedì-venerd' 10-12/15-19
Agosto chiuso