L'artista Silvia ColomboL'artista Silvia Colombo

Uno alla volta – Era tra i 12 finalisti, Silvia Colombo, milanese, classe 1982. Liceo Artistico prima, accademia di Brera poi sotto la guida di Italo Bressan. Breve presentazione per la giovane artista che da sabato 11 ottobre esporrà i suoi lavori nella sala al terzo piano della Galleria Ghiggini. Prima volta tra i nomi del Premio, Silvia è la terza finalista ad esporre dopo Ilaria Ceresa e Cosimo Caiffa (Cheone), attendendo novembre quando sarà la volta del vincitore, Luigi Christopher Veggetti.

Pensiero d'artista
– "Il mio atteggiamento si presenta dettato quasi esclusivamente dall'imprevedibilità ponendosi dunque a cavallo tra l'aspetto automatico e quello illusorio", spiega l'artista. Un atteggiamento istintivo, un gioco d'effetti che sembra casuale, gocciolamenti e linee che si muovono sole. Guardare, osservare, aspettare, per vedere ciò che accade, sembra voler dire l'arte di Silvia. Dai titoli, ai materiali che utilizza la giovane, tutto sottolinea il senso del fare artistico che l'autrice spiega: "sono molto attenta alle reazioni chimiche dei materiali e più profondamente alle relazioni e reazioni umane che vorrei spontanee e mutevoli come lo sono i rapporti tra le materie stesse. Lo studio della reazione in senso stretto e più dilatato coincide esattamente con il senso del mio lavoro".

Opera di Silvia ColomboOpera di Silvia Colombo

Sempre imprevedibile – Varie sono state nel tempo le sperimentazioni fatte dalla giovane pittrice; "ho iniziato con le simulazioni – descrive la Colombo – con materiali diversi da quelli che uso ora. Ricreavo le ossidazioni su tela, gli arruginimenti, in cui in un certo senso c'era già questo aspetto dell'imprevedibile, della mutazione. Ora trovo interessante lavorare sul supporto della tela, cercando in ogni opera, in un gesto breve ma intenso, di stabilire i rapporti che nascono, che vanno oltre alla semplice reazione coloristica o della materia". Osservando i materiali che vitalizzano le superfici, compare ovunque il bitume di Giudea, che l'artista dice di aver scoperto dopo diversi tentativi. "Un materiale che aiuta a diluire i colori sulla tela, ma che soprattutto è particolare sotto due aspetti: quello geografico, in quanto si dice l'avessero utilizzato anche per la costruzione della Torre di Babele, e quello storico; esso infatti veniva usato dai grandi pittori del passato". Non solo bitume di Giudea, ma anche gesso, foglia oro e vino rosso.

Jean Starobinski – Illustre figura storica della scienza menzionato dalla pittrice milanese per descrivere le sue idee creative. 'Azione e reazione. Coppia inseparabile', il titolo di un romanzo di Starobinski, potrebbe essere ben adatto ad un qualsiasi elaborato pittorico di Silvia Colombo. "Il mio lavoro (azione) e la risposta che ricevo (reazione) rendono possibili i risultati visibili sul supporto, la struttura in senso estetico è il risultato della correlazione tra questi elementi", spiega la giovane.

'Silvia Colombo
Il senso dell'azione'
Finalista della VII edizione
Premio GhigginiArte giovani
di pittura e scultura – 2008
inaugurazione sabato 11 ottobre ore 18
11 – 22 ottobre 2008
sala rossa
Galleria d'arte GHIGGINI 1822
Via Albuzzi, 17
Varese
tel. 0332-284025
orario: da martedì a sabato: 10 – 12,30; 16 – 19
domenica: 16 – 19
galleria@ghiggini.it
www.ghiggini.it